Vespa e LML ad EICMA 2015

Da 21 novembre 2015 - EICMA 2015

Come ogni anno il Salone di Milano ha avuto luogo negli spazi della Fiera milanese, nel celebre polo di Rho-Pero. È l'EICMA dell'anno di Expo - per questo tenutasi in leggero ritardo rispetto alla consuetudine - ed è anche l'EICMA della nuova epoca di minacce terroristiche. Ciò nonostante la kermesse ha avuto in un clima di sostanziale normalità, senza novità sensazionali ma con una significativa affluenza di pubblico.
Come sempre ci soffermeremo esclusivamente sul volto vespistico della manifestazione, prendendo in esame specialmente gli stand di Piaggio e LML.
Vespa si presenta a Milano celebrando un anniversario significativo: ben settant'anni da quando tutto ebbe inizio e, cioè, da quando la società guidata da Enrico Piaggio lanciò, con coraggiosa intuizione, questo mezzo rivoluzionario.
Era il 23 aprile del 1946 quando fu depositato il brevetto di una «motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica». Questa locuzione definiva un mezzo davvero innovativo ed inedito, primordio di una lunga storia che sopravvive ancora- seppur non senza contraddizioni - e che oggi ha nella PX la tenace ambasciatrice della tradizione.
Per festeggiare questo specialissimo compleanno, Piaggio ha definito un allestimento celebrativo, contraddistinto da una tinta dedicata (un azzurro - verde metallizzato), dalla selleria personalizzata, dai cerchi bicolore e da un logo distintivo.
In questo la PX non fa eccezione: allo stand fa bella mostra di sé proprio in questa livrea speciale.
Se il vestito è nuovo, la sostanza è quella di sempre e nemmeno questa volta si registrano novità di rilievo.
L'unica variazione di carattere tecnico è la rivisitazione del devioluci, che ora è privo dell'interruttore di commutazione delle luci: permane dunque il solo deviatore abbagliante-anabbagliante, in conformità con le attuali disposizioni in materia.

Da 21 novembre 2015 - EICMA 2015

In casa LML le novità sono ben più numerose e si concretizzano in svariati esemplari della nuova Star Lite. Il suo aspetto familiare potrebbe trarre in inganno, ma, no, non è tornata la serie PK. Della seconda generazione smallframe, qui, abbiamo solo le forme, peraltro non poco snaturate per via di numerosi adattamenti talora piuttosto brutali.
La più amara delle verità è l'assenza del cambio manuale. Questo fa della Star Lite un grossolano richiamo visivo a quella che, forse a torto, non è una delle serie più apprezzate della storia della Vespa.
Il gruppo propulsore, dal chiaro sapore estremo orientale, sporge vistosamente dal lato sinistro, celato a fatica del piccolo sportellino. Colpiscono gli pneumatici da 3,50 x 10", mutuati dalle sorelle maggiori.
Allo stesso modo, anche il manubrio è preso in prestito dalla Star a telaio grande; idem per quanto riguarda il tubo di sterzo: perciò si è resa necessaria l'applicazione di una protesi in plastica al parafango, che ha l'aspetto di quello della serie PK FL2, ovvero delle versioni N, V e HP.
Gli esemplari esposti paiono comunque come una sorta di pre-serie, bisognosa di alcune auspicabili rifiniture. La parte posteriore è costituita da un guscio in lamiera, applicato all'ormai immancabile telaio tubolari; essa è composta da due distinti lamierati, accoppiati mediante antiestetici cordoni di saldatura non continui. Soluzione probabilmente dovuta alla reale origine di quei lamierati: ovvero quello originali della serie PK che, come qualcuno ricorderà, erano saldati mediante puntatura nella parte interna e non più sovrapponendo le lamiere nella parte esterna, come su tutte le Vespe sviluppate in precedenza.
Di nuovo disegno il bauletto retroscudo, che è comunque in materiale plastico, e così pure il nasello copristero, dal disegno sobrio ed aggraziato. Altrettanto felice la scelta di adottare i listelli pedana in alluminio in luogo dei tappeti in gomma che caratterizzarono le Vespa PK a partire dalla serie XL.
Meno gradevole la sella, dal profilo squadrato e stranamente intagliato.
Nuovi anche i comandi elettrici sul manubrio; la finitura dei materiali è tuttavia piuttosto dozzinale e non comunica un grande senso di solidità.

Da 21 novembre 2015 - EICMA 2015

Questa edizione di Eicma ha visto per la prima volta dopo diversi anni l'assenza della Star 2T. Un segno dei tempi e della fine, probabilmente imminente ed ineluttabile, dalla più tradizionale delle Star, quella più genuinamente Vespistica e forse quella più rassicurante in termini di affidabilità ed economica per ciò che riguarda la manutenzione.
A questa svolta, significativa ma prefigurata da anni, si associa un corposo rinnovamento estetico della gamma a telaio grande.
Il design pressoché immutato della PX qui lascia il passo incontrando un gusto più vistosamente asiatico, fatto di mostrine cromate e dettagli più o meno barocchi distribuiti in più punti della scocca.
Colpisce - e non in maniera del tutto positiva - il nasello, che altera significativamente la silhouette della Star vista dal fianco; il fanale posteriore reca una grossa pancia e risulta più sporgente; la cresta del parafango anteriore ha un aspetto più elaborato e la sella appare più alta.
Completa la rinnovata dotazione il gruppo tachimetro completamente digitale, con display a cristalli liquidi su fondo chiaro,

EICMA è da sempre sinonimo di accessori, elaborazioni e ricambi, anche per i Vespisti. Se da una parte si rileva l'assenza di molti storici produttori di ricambi, dall'altra non sono mancati gli storici marchi del tuning: Pinasco, Polini e Malossi. Nella galleria fotografica trovate un ampio saggio dei prodotti esposti al Salone di Milano.

Da 21 novembre 2015 - EICMA 2015


Galleria fotografica:






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