Iscrizione al registro storico FMI: piccolo vademecum



In un'epoca nella quale l'interesse per i mezzi storici è in continua crescita, a volte sotto l'influenza di precisi vincoli legislativi, molti appassionati decidono di affrontare l'iter burocratico disposto da associazioni di rilevanza nazionale al fine di iscrivere il proprio veicolo ad uno dei cosiddetti «Registri Storici».
Non è il momento di soffermarsi sulle ragioni della scelta, la quale – come detto poco sopra – può essere obbligata. Basti considerare le ordinanze «anti inquinamento» emanate da alcuni amministratori locali. Ma non solo: anche per procedere con la reimmatricolazione e la reiscrizione al PRA occorre seguire una procedura apposita, nella quale chi gestisce il Registro Storico assume il ruolo di «certificatore», pronunciandosi sulla rilevanza storica del mezzo, sul suo ottimale stato di conservazione (oppure sulla qualità degli interventi di ripristino effettuati) e sulla veridicità di taluni dati tecnici che poi verranno eventualmente riportati sulla carta di circolazione.
Prendiamo ora in esame quelle che sono le procedure previste dalla Federazione Motociclistica Italiana (FMI). E' opportuno qui ricordare che leggi ed ordinanze in vigore nel nostro paese fanno riferimento ai registri storici riconosciuti dal Codice della Strada (art. 60, punto 4), che così recita:

Rientrano nella categoria dei motoveicoli e autoveicoli di interesse storico e collezionistico tutti quelli di cui risulti l'iscrizione in uno dei seguenti registri: ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI.

Per il settore motociclistico, dunque, sono solo due i registri competenti: quello ASI e quello FMI.

Trattiamo quest'ultimo. La modulistica da compilare per la richiesta d'iscrizione non risulta particolarmente complessa, tuttavia qualche punto in particolare può procurare qualche difficoltà.

Vediamo di valutare quali dati sono necessari e come essi possano essere reperiti. Le indicazioni qui riportate hanno lo scopo di chiarire alcuni aspetti, ma non costituiscono - ad eccezione di esplicite citazioni - un pronunciamento da parte di FMI. Per questo, al fine di una positiva conclusione dell'iter, è raccomandabile approfondire eventuali questioni ambigue o anomale prendendo contatti con un esaminatore FMI.




Due distinte pratiche

Occorre partire da una prima distinzione. A seguito dell'entrata in vigore del decreto legge n. 17 Dicembre 2009, FMI ha definito due diverse pratiche, ognuna delle quali si riferisce a casistiche ben distinte.

Recitano così le prescrizioni riportate sul sito web www.federmoto.it:

Pratica A. Motoveicoli muniti di regolare libretto di circolazione nazionale e targa e mai dismessi dalla circolazione o motoveicoli radiati d'Ufficio dal PRA, purché muniti di regolare libretto di circolazione;
Pratica B. Motoveicoli non muniti di regolare libretto di circolazione nazionale (radiati d'Ufficio dal PRA privi di libretto di circolazione, cancellati dal PRA per custodia in area privata, demoliti, nuovi mai immatricolati, di importazione estera, di origine sconosciuta, ecc.).

Riportiamo, per completezza, anche il dettaglio degli adempimenti necessari all'ottenimento dell'iscrizione al Registro Storico. Dal sito FMI:

Procedura A:
  • tesserarsi alla FMI richiedendo Tessera Vintage, mediante un moto club oppure online, ed allegare copia della tessera; 
  • stampare il modello A, per la richiesta d'iscrizione al Registro Storico Nazionale ed il rilascio del Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica, compilarlo in ogni sua parte; 
  • effettuare il versamento della quota di euro 50,00 sul conto corrente postale 29889037 intestato a Federazione Motociclistica Italiana (indicando nella causale "richieste d'iscrizione al registro storico") ed allegare l'originale della 'ricevuta'; 
  • effettuare 9 fotografie a colori del motoveicolo su fondo uniforme di colore neutro (2 lato destro, 2 lato sinistro, 1 anteriore, 1 posteriore, 1 ravvicinata e leggibile del numero motore, 1 ravvicinata e leggibile del numero di telaio ed 1 del telaio a distanza di un metro in direzione della zona dove il numero di telaio è posizionato); tali foto, dovranno essere del formato 10X15 e stampate con metodo fotografico. Il motoveicolo va fotografato senza accessori (borse, parabrezza, portapacchi, bauletto, tappetino, ecc.) anche se di serie, come da schema esplicativo; 
  • effettuare la copia del libretto di circolazione da cui siano rilevabili i dati tecnici e da cui si evinca che il richiedente sia l'ultimo intestatario, nonché copia del foglio complementare o del CDP (certificato di proprietà); in caso di passaggio di proprietà in corso occorre allegare copia del documento che lo attesti (documento provvisorio di circolazione) e copia di un documento d'identità; 
  • nel caso trattasi di ciclomotore non provvisto di libretto di circolazione con intestazione, ma con certificato di conformità o privo anche di quest'ultimo, occorre allegare la dichiarazione di proprietà con copia di un documento d'identità;
Dopo aver eseguito quanto sopra indicato, il richiedente dovrà inviare la documentazione in busta chiusa ad uno degli esaminatori nazionali



Procedura B
  • tesserarsi alla FMI richiedendo Tessera Vintage, mediante un moto club oppure online, ed allegare copia della tessera; 
  • stampare il modello B, per la richiesta d'iscrizione al Registro Storico Nazionale ed il rilascio del Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica, compilarlo in ogni sua parte; 
  • effettuare il versamento della quota di euro 100,00 sul conto corrente postale 29889037 intestato a Federazione Motociclistica Italiana (indicando nella causale 'richiesta d'iscrizione al registro storico') ed allegare l'originale della 'ricevuta'; 
  • effettuare 10 fotografie a colori del motoveicolo su fondo uniforme di colore neutro (2 lato destro, 2 lato sinistro, 1 anteriore, 1 posteriore, 1 ravvicinata e leggibile del numero di motore, 1 ravvicinata e leggibile del numero di telaio, ed 1 del telaio a distanza di un metro in direzione della zona dove il numero di telaio è posizionato, 1 ravvicinata e leggibile del numero di omologazione (nei casi in cui è presente sul telaio); tali foto, dovranno essere del formato 10X15 e stampate con metodo fotografico; il motoveicolo va fotografato senza accessori (borse, parabrezza, portapacchi, bauletto, tappetino, etc.) anche se di serie, come da schema esplicativo; 
  • effettuare la copia di ogni documento (visura od estratto cronologico del PRA, certificato d'origine, ecc.) di cui si è in possesso (per i motoveicoli di cui si conosce il numero di targa è obbligatorio allegare copia dell'estratto cronologico); 
  • compilare ed allegare la dichiarazione di corretta conservazione del motoveicolo (su apposita modulistica predisposta) e la copia di un documento d'identità, nonché una dichiarazione di proprietà (su apposita modulistica prediposta); 
  • allegare, in originale, la dichiarazione dell'officina (su apposita modulistica predisposta) che ha eseguito i lavori, attestante quanto effettuato (recupero,ripristino,manutenzione,verifica, ecc.
Nel caso si conosca il numero di targa del veicolo è obbligatorio allegare estratto cronologico.

Solo dopo aver eseguito quanto sopra indicato, il richiedente potrà contattare uno degli esaminatori nazionali per concordare quando portare in visione il motoveicolo ed effettuare la consegna dei documenti.

Per i motoveicoli delle specialità Regolarità e Trial, al fine di velocizzare l'iter della richiesta, contattare esclusivamente l'esaminatore di specialità.

Nel caso trattasi di motoveicolo radiato d'Ufficio dal PRA, munito di regolare targa e libretto di circolazione, occorre inoltre allegare la copia del libretto di circolazione; per questa casistica non è prevista la visione del motoveicolo, pertanto, dopo aver eseguito quanto sopra indicato, il richiedente dovrà inviare in busta chiusa, ad uno degli esaminatori nazionali presenti nell'apposito elenco consultabile sul sito federale, la predetta documentazione.

Vediamo ora di esaminare nel dettaglio i dati da inserire nei campi dei moduli.


SEZIONE I
Si riferisce ai dati personali del possessore del veicolo.


DATI GENERALI E DI IMMATRICOLAZIONE (SEZIONE II, III)
  • TARGA: Da indicare se il veicolo ne è in possesso, oppure se è possibile documentarne l’identificazione (visura o estratto cronologico). 
  • FABBRICA (Marca): Si indica il nome commerciale del produttore. Nel caso dei veicoli Vespa, si indicherà semplicemente “Piaggio”, senza trascrivere per esteso la ragione sociale dell’azienda. 
  • TIPO (Modello): Si indica il nome commerciale, ovvero quello con cui il veicolo era posto in vendita. Non bisogna indicare nomi o sigle dettagliate. 
  • ANNO DI COSTRUZIONE: FMI prescrive la trascrizione dell’anno di costruzione, solo qualora questo sia documentato. Nel caso delle Vespa, sul web risultano facilmente reperibili degli elenchi dettagliati con gli estremi della produzione anno per anno, per svariati modelli prodotti. Molti esaminatori si avvalgono di questi dati, riportati anche su alcune pubblicazioni monografiche. E’ bene consultare comunque l’esaminatore cui ci si intende rivolgere. Diversamente si può interpellare Piaggio, richiedendo il certificato d’origine dell’esemplare in proprio possesso. (Per maggiori informazioni: http://www.it.piaggio.com/it_IT/news/richiesta_documenti.aspx). 
  • ANNO 1°IMMATRICOLAZIONE: Si intende l’anno di prima immatricolazione, se documentabile (carta di circolazione, visura o estratto cronologico). 
  • ANNO DEL MODELLO: Si intende l’ultimo anno di produzione. Questo dato deve essere inserito qualora l’anno di immatricolazione sia successivo al termine della produzione, al fine di documentare l’idoneità del mezzo in termini di età. 
  • NUMERO DI OMOLOGAZIONE: Ove ricorra. Di norma è stampigliato in prossimità del numero di telaio. 
  • TIPO DI VEICOLO: Per le «Vespa 50» - ad eccezione di alcuni modelli per l’estero che nel nostro Paese non possono essere considerati tali, si indica «CICLOMOTORE». Per tutti gli altri casi, sempre in ambito Vespa, occorre marcare «MOTOCICLO». 
  • CATEGORIA: FMI precisa che tale campo è di competenza dell’Esaminatore. Ad ogni modo per i veicoli Vespa vale quanto indicato per il punto precedente. 


DATI IDENTIFICATIVI (SEZIONE IV)
  • N. DI TELAIO: Indicare il numero di telaio, comprensivo del prefisso identificativo. Ad esempio, per la prima Vespa 50 prodotta, si indicherebbe «V5A1T 1001». 
  • POSIZIONE NUMERO DI TELAIO: Nel caso dei veicoli Vespa, occorre indicare «sulla scocca», in riferimento alla «scocca portante», caratteristica peculiare della famiglia Vespa. 


DATI TECNICI (SEZIONE V) 
  • MOTORE: TIPO E NUMERO: Occorre trascrivere il numero di motore, comprensivo del prefisso identificativo, analogamente a quanto indicato per il numero di telaio. Qualora non siano presenti né targhette, né stampigliature, occorre scrivere «NON PRESENTE». 
  • NUMERO TEMPI MOTORE: Nel caso delle Vespa classiche, bisogna indicare «2». 
  • TIPO DI COMBUSTIBILE: Per tutti i modelli Vespa indicare «MISCELA». L’eventuale presenza del miscelatore automatico non comporta definizioni differenti. 
  • NUMERO CILINDRI: Per tutte le Vespa – ovviamente – si riporta «1». 
  • CILINDRATA TOTALE: Si riporta la cubatura esatta del motore. Essa è indicata nella carta di circolazione, nel libretto di uso e manutenzione e nella scheda tecnica omologativa. 
  • ALESAGGIO/DIAMETRO: Si intende il diametro interno di uno dei cilindri (nel caso delle Vespa, dell’unico cilindro). Questo dato è rilevabile dal libretto uso e manutenzione e dalla scheda tecnica omologativa. 
  • CORSA: Si intende la corsa del pistone all’interno del cilindro; anche questo dato, strettamente correlato alla cilindrata ed all’alesaggio è rilevabile dal libretto uso e manutenzione e dalla scheda tecnica omologativa. 
  • POTENZA MASSIMA: Compilare uno dei due campi: kilowatt (kW) oppure cavalli vapore (CV). Questo valore è riportato sulla carta di circolazione, ed è anche menzionato nel libretto uso e manutenzione e nella scheda tecnica omologativa. 
  • VELOCITA’ MASSIMA: Questo dato è rilevabile dal libretto uso e manutenzione e dalla scheda tecnica omologativa. 
  • TIPO DI TRASMISSIONE: Nel caso dei veicoli Vespa, ad eccezione delle versioni automatiche, occorre indicare «DIRETTA» (la ruota posteriore è calettata direttamente sul secondario del cambio). 
  • TIPO DI CAMBIO: Per ogni Vespa con cambio manuale, occorre indicare «AL MANUBRIO». 
  • NUMERO DI RAPPORTI: Indicare il numero di marce («3» o «4» a seconda del modello). 
  • *RAPPORTO TOTALE: Indicare il rapporto motore– ruota, rilevabile dal libretto di uso e manutenzione o dalla scheda tecnica omologativa. 
  • FRIZIONE: Per tutte le Vespe con cambio manuale si indica «MECCANICA». 
  • FRENO DI SERVIZIO: Nel caso della maggior parte degli scooter Vespa si indica «MECCANICO». Il veicolo Piaggio Cosa ha invece un impianto frenante ibrido, perciò è corretto contrassegnare sia «MECCANICO – IDRAULICO». Lo stesso varrebbe per le Vespa con freno a disco anteriore, che tuttavia ad oggi non sono ancora iscrivibili al Registro Storico. 
  • FRENO DI STAZIONAMENTO: Per tutte le Vespa, indicare «NO». 
  • MASSA COMPLESSIVA: Questo dato, che di norma è riportato esplicitamente sulla carta di circolazione, sul libretto uso e manutenzione oppure sulla scheda tecnica omologativa, è così definito: PESO A SECCO + PESO DEL CONDUCENTE + PESO DEL PASSEGGERO (entrambi nella misura convenzionale di 70 kg ciascuno). 
  • TARA: Questo dato, che di norma è riportato esplicitamente sulla carta di circolazione, sul libretto uso e manutenzione oppure sulla scheda tecnica omologativa, è così definito: PESO A SECCO + PESO DEL CONDUCENTE (nella misura convenzionale di 70 kg). Nota: il peso, nel caso dei veicoli classificati come motocarrozzette, deve essere documentato. 
  • LUNGHEZZA MASSIMA / LARGHEZZA MASSIMA / *ALTEZZA MASSIMA: Questi dati di norma sono riportati esplicitamente sulla carta di circolazione, sul libretto uso e manutenzione oppure sulla scheda tecnica omologativa. Nota: sulle vecchie carte di circolazione questi valori sono espressi in metri, perciò è necessario operare la conversione in mm (1 m = 1000 mm). 
  • NUMERO ASSI: Per ogni Vespa, come per tutti i veicoli a due ruote, si indica «2». 
  • INTERASSE: Questo dato, talvolta definito come «PASSO», è solitamente riportato sulla carta di circolazione, sul libretto uso e manutenzione oppure sulla scheda tecnica omologativa. Nota: sulle vecchie carte di circolazione questo valore è espresso in metri, perciò è necessario operare la conversione in mm (1 m = 1000 mm). 
  • SOSPENSIONI: Per tutti i modelli Vespa, indicare «SI». 
  • MISURE PNEUMATICI: Indicare la misura riportata sulla carta di circolazione. Nel caso dei veicoli Vespa, si tratta di misure in pollici:
    • 3,50 x 8: Dalla Vespa «98» alle «Super» degli anni ’60, comprese le cosiddette «faro basso», e «struzzo», i modelli «VB1 », «VNA», «VBA», «VNB», «VBB». A queste si aggiunge la P150S, versione della PX progettata per i paesi asiatici.
    • 2,75 x 9: Vespa 50 «V5A1», 50 «Special V5A2», 50 «Elestart V5A3», (rispettivamente le prime delle tre serie).
    • 3,00 x 10: Vespa smallframe («Primavera», «ET3», «ETS», «90»., 50 «Special V5B1 e V5B4», ecc.).
    • 3,50 x 10: Vespa «GS 150», «GS 160», «GL» (comprese le versioni estere «VGL», «VGLA» e «VGLB») e tutte le largeframe successive al 1965, compresa la PX, esclusa la già menzionata «Super».
    • Fa eccezione la Piaggio «Cosa», equipaggiata con pneumatici 100/90 10.
    N.B. Nel modulo «B» aggiornato il 7.02.2013 è comparsa la voce riguardante la misura dello pneumatico montato sull’eventuale sidecar.
  • RETROVISORE DESTRO: Barrare se presente.
    N.B. Cfr. direttiva comunitaria 2007-46-CE[4] Tutti i motocicli ed i ciclomotori in circolazione omologati a partire dal 18.7.1986 ed aventi velocità massima per costruzione inferiore o uguale a 100 km/h devono essere equipaggiati con un dispositivo retrovisore oppure due dispositivi retrovisori se aventi velocità massima per costruzione superiore a 100 km/h. 
  • DISPOSITIVO SILENZIATORE: Il numero di omologazione/approvazione è solitamente riportato sulla carta di circolazione. Di norma, inoltre, è stampigliato anche sulla marmitta, qualora sia originale. Tale dato è ricavabile anche dalle schede tecniche omologative. 
  • N.B. PER LA SOLA PROCEDURA B: DISPOSITIVI SEGNALAZIONE VISIVA E ILLUMINAZIONE
    PROIETTORE ABBAGLIANTE
    PROIETTORE ANABBAGLIANTE
    LUCE DI POSIZIONE ANTERIORE
    LUCE DI POSIZIONE POSTERIORE
    LUCE DI ARRESTO CATADIOTTRO POSTERIORE
    DISPOSITIVO DI ILLUMINAZIONE TARGA
    INDICATORE DI DIREZIONE ANTERIORE
    INDICATORE DI DIREZIONE POSTERIORE
    INDICATORE DI DIREZIONE LATERALE
    CATADIOTTRO LATERALE
    VETRI E RETROVISORI
    PARABREZZA
    VETRI LATERALI

    Trascrivere le sigle di omologazioni dei componenti qui elencati, qualora esse siano riportate sulle parti stesse. Nel caso di proiettori, fanali ed indicatori, le sigle sono solitamente impresse sui trasparenti / vetri di protezione.

TIPOLOGIA
STRADA – SCOOTER per tutti i veicoli Vespa e derivati, ad esclusione delle Vespa 50 (CICLOMOTORI SCOOTER) e delle eventuali versioni omologate come motocarrozzette (SIDECAR).

L'asterisco (*) contrassegna i campi presenti nel solo modulo «B».

Aggiornato alla revisione 07.02.2013 della modulistica FMI.

Le indicazioni fornite sono consigli personali, la cui validità deve essere sempre verificata con l'esaminatore oppure col personale della Federazione Motociclistica Italiana. Mi scuso per eventuali imprecisioni. Consigli, correzioni ed integrazioni sono sempre ben accetti.

Commenti

Post più popolari