EICMA 2013: Vespa e LML al salone di Milano
L'edizione 2013 della kermesse milanese sarà probabilmente ricordata per la presentazione della nuova Vespa «Primavera». L'ennesima automatica ed anche questa porta un nome assai impegnativo ed adottato senza scrupoli «storiografici». Certo, perché questo nuovo scooter non ha nulla in comune con la celebre e per certi versi rivoluzionaria 125 presentata nel 1968.
Occorre però riconoscere che questa nuova creatura Piaggio può vantare una linea più slanciata rispetto ai modelli che l'hanno preceduta (le serie «ET» e «LX»), con un risultato nel complesso che appare più armonioso rispetto a quello della più tormentata «946».
Ma le automatiche, si sa, sono guardate con indifferenza - se non con diffidente ostilità - dagli amanti della Vespa tradizionale, quella verace, necessariamente dotata di trasmissione manuale.
A questi - e fra di essi mi colloco fieramente anch'io - l'edizione di quest'anno del Salone milanese sarà apparsa un po' deludente.
La «PX» è la stessa di sempre, e perciò due sono i sentimenti comuni: uno di soddisfazione, perché la gloriosa «Nuova Linea» resiste e non teme quello che il marketing ci propina come progresso; l'altro, opposto, di delusione, perché molti vorrebbero finalmente vedere una nuova Vespa «a marce», moderna ma fedele a se stessa.
Personalmente sono del partito dei soddisfatti, e la presenza della PX nei listini Vespa è comunque rassicurante: in fondo, se ne vendono ancora e nemmeno poche.
Occorre registrare anche alcune variazioni. La prima è che uno dei due esemplari monta un bordoscudo dall'aspetto insolito: parrebbe verniciato in tinta alluminio; l'altro esemplare conserva invece il classico bordoscudo in plastica trasparente con una sottile lamina d'alluminio all'interno.
Un'altra novità - presumo apprezzata - è la diversa consistenza dell'imbottitura della sella. Pare decisamente più morbida, dunque c'è da sperare che si riveli una buona sella per le lunghe percorrenze; con la vecchia imbottitura, rigida e compatta, questa si rivelava addirittura dolorosa dopo poche decine di chilometri percorsi.
Una terza annotazione riguarda il ritorno agli ammortizzatori indiani a marchio «Escorts», scomparsi per qualche tempo e sostituiti da altri privi di marchi a vista.
Per accompagnare la presentazione della nuova «Primavera», quale coronamento dello stand, Piaggio ha inoltre scomodato alcuni esemplari esposti presso il Museo di Pontedera: la «98» del 1946, la «U» del 1953, ed una sfilata di «smallframe», fra cui la «90 SS», una autentica «Primavera», una «ET3» ed una «PK Automatica».
Ad EICMA 2013 non è mancata quella che da alcuni anni è la vera antagonista del marchio Vespa. Ovviamente mi riferisco ad LML, che tuttavia si è presentata con uno stand piuttosto piccolo, vistosamente ridimensionato rispetto a quelli così «affollati» degli scorsi appuntamenti.
Nessuna novità di rilievo, infatti. L'unica innovazione presentata è la «Star automatica» nella nuova cilindrata di 151 cc.
Visto lo scarso successo della versione 125, è difficile pronosticare un futuro roseo ed un mezzo che si confronta con una concorrenza spietata e che oltretutto non può vantare quelle peculiarità che hanno decretato il successo delle versioni a trasmissione manuale.
La nuova 151 è stata accompagnata di alcune rivisitazioni di carattere estetico, a mio avviso ben poco riuscite. Colpisce, infatti, l'aspetto del nuovo nasello, piuttosto tozzo e con uno strano «retrogusto» cinese.
Le Star col cambio manuale, rappresentate da alcuni esemplari, sono le stesse di sempre; si segnala l'adozione delle peculiarità delle serie «Evoluzione» (indicatori di nuovo disegno, tachimetro con spia del folle, ecc.) su tutto il resto della gamma.
Colpisce un po' di trascuratezza per gli esemplari esposti, come la mancanza di alcuni cappucci sul contatto elettrico sul selettore del cambio, la manopole montate male, i bordiscudo ammaccati o come le pedivelle inclinate verso il basso, sintomo di imperfetto assemblaggio degli organi meccanici che permettono l'avviamento a pedale. Dettagli anomali per una vetrina di questa importanza e, forse, termometro di uno slancio decaduto: siamo piuttosto lontani dalla copiosa ondata di colori, combinazioni ed accessorio cui LML Italia ci ha abituato nel corso degli anni.
Non resta che attendere la prossima edizione, confidando in qualche novità, sperando che sia «compiutamente vespistica», ovvero che sappia soddisfare gli appassionati più esigenti.
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