tag:blogger.com,1999:blog-70362380672691047772024-03-21T16:38:37.213+01:00Vespa Legend GarageIl Vespa Legend Team in officina. Pensieri, idee e qualche consiglio sulla Vespa e le sue derivateMarco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.comBlogger15125tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-68664198899946802512021-01-23T11:50:00.008+01:002021-01-23T13:42:29.034+01:00Vietbodge: i miraggi dell'Estremo Oriente<i>Dal Vietnam e dall'Indonesia Vespe restaurate, colorate e accattivanti, ma nascondono mille insidie. Vogliamo smascherarle</i><br /><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img src="https://www.vesparesources.com/uploads/monthly_2021_01/unnamed.jpg.0942e448945c8f2c640bc79b28f59a4f.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i><span style="text-align: start;">Una tipica Vespa "restaurata" in paesi come Vietnam e Indonesia.</span><br style="text-align: start;" /><span style="text-align: start;">L'aspetto ricercato, ancorché non sobrio, nasconde tantissime insidie. Fonte: Forum ModernVespa</span></i></td></tr></tbody></table><br />Nella patria della Vespa non hanno preso piede, limitandosi a poche apparizioni. Ma, come si suol dire, prevenire è meglio che curare. Alla luce di questo sano principio, vorrei porre l’attenzione sul tema delle Vespa restaurate in Estremo Oriente – e citerei a questo proposito <b>Vietnam ed Indonesia come epicentro</b> – e poi rivenduti in Europa, Oceania e America del Nord.<br />Questa peculiarità ha portato gli appassionati di lingua anglosassone a identificare questi mezzi con un termine ben preciso e piuttosto eloquente: <b>vietbodge</b>. Dove bodge è un modo gergale per dire "riparato male".<br />La premessa doverosa è che in Asia la nostrana Vespa è <b>assai diffusa</b>, grazie anche all’attività di diverse aziende licenziatarie che nel passato hanno stretto accordi con Piaggio. Delle vere e proprie <b>ambasciatrici dello scooter italiano per eccellenza</b>. E non è certo verso di loro che dobbiamo puntare il dito, alla luce del monito che sto per snocciolare in questo articolo.<br />Dicevo: la Vespa è estremamente diffusa nei paesi più poveri dell’Asia, seconda forse solo al «Cub» della giapponese Honda. E’ chiaro quindi che quelle zone costituiscono un ricco di bacino di mezzi d’epoca; se due più due fa quattro, è chiaro come l’orientale attenzione per le fonti di guadagno <b>abbia sfruttato la crescente «febbre da scooter»</b> dei Paesi Occidentali.<br />Il passo è breve, e così in Vietnam ed in Indonesia sono fiorite delle attività più o meno improvvisate di ricondizionamento di Vespa e Lambretta d’epoca. Mezzi rigorosamente molto vissuti, secondo gli usi di quelle popolazioni.<br /><br />I “restauri” (termine che uso tutt’altro che volentieri, in questo frangente) di provenienza asiatica mostrano la<b> scarsissima professionalità</b> dei loro autori. Ma quel che trae certamente in inganno, è l’<b>aspetto estetico decisamente accattivante</b> del prodotto finale, pur essendo ben distante dal concetto di «originalità» tanto caro agli appassionati, in particolare italiani.<br />Sotto ad un vestito lucido e sgargiante – e sotto a <b>diversi millimetri di stucco</b> e resine – si celano tanto i danni del tempo e dell’utilizzo, tanto quelli dei discutibili interventi di ricondizionamento. Chi ha avuto modo di intervenire su questi mezzi, si è spesso trovato davanti a scene quasi incredibili: telati ottenuti <b>saldando lamierati donati da più Vespe</b>, con saldature tutt’altro che precise e inesistenti interventi di lattoneria. Certo, ci pensano stucco e vetroresina a mascherare. E’ chiaro che un telaio così ottenuto non dà confortanti garanzie sulla sua robustezza. Questo pone anzitutto l'attenzione sulla <b>sicurezza</b>, elemento che deve essere sempre caro, tanto più se riguarda il mondo già di per se insidioso delle due ruote.<br />Non finisce qui: anche il versante della meccanica non è minimamente curato, ed anche qui a farne le spese è certamente la sicurezza, oltre che <b>l’efficienza e l’affidabilità complessiva del mezzo</b>. I motori sono spesso stati oggetto di vere e proprie sevizie. Il web è ricco di inquietanti servizi fotografici che ben documentano lo scempio. Non è raro trovare viteria devastata e cuscinetti ed alberi estremamente usurati; spesso la minuteria originale è rimpiazzata con pezzi creati con mezzi «di fortuna», per usare un eufemismo. I giochi meccanici sono spesso eliminati usando <b>lamierini e pezzi di lattine</b> (!), inseriti come spessori. Gli anelli seeger sono talvolta rimpiazzati da cavi in rame arricciati. Simili espedienti, ovviamente, non possono risultare affidabili. Di conseguenza, i motori così assemblati <b>sono soggetti a continui problemi</b>, oppure funzionano per un periodo assai limitato, manifestando prematuramente inconvenienti anche piuttosto gravi.<br />Non finisce qui. Interventi devastanti interessano frequentemente anche il <b>sistema frenante</b>, gli attacchi degli ammortizzatori e delle ruote: logicamente anche in questo caso la sicurezza è un aspetto totalmente trascurato.<br />Vi propongo di approfondire l’argomento dando uno sguardo ad alcune pagine web che riporto al termine di questo post. La prima, raggiungibile a <a href="http://www.thevespawizard.com.au/the_black_vbb.htm">questo indirizzo</a>, documenta quella che è l’esperienza di un utente del forum di Vesparesources, Ronco. E’ una pagina divenuta piuttosto famosa e narra della «VBB nera», una Vespa <b>assai sfortunata che suo malgrado è divenuta</b> un po’ un <b>simbolo del brutto fenomeno </b>che stiamo raccontando.<br /><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img height="480" src="https://www.vesparesources.com/uploads/monthly_2021_01/Img_2373.jpg.59c281cbaf8c5ace301da6c38489b4f9.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="640" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="text-align: start;"><i>La VBB nera oggetto degli interventi di Ronco. Una delle prime, significative testimonianze di cosa si nasconda sotto alla vernice lucida di questi scooter.</i></span></td></tr></tbody></table><br />Abbiamo fin qui messo in guardia sulle conseguenze cui si andrebbe incontro con un simile incauto acquisto. Ora vediamo come riconoscere questi mezzi. Cosa di fatto non così difficile, perché come anticipato sono scooter dalle colorazioni spesso sgargianti, dotati di numerosi accessori cromati e vernice sempre lucidissima.<br />Anzitutto partiamo coi <b>modelli maggiormente interessati</b>: si tratta quasi sempre di Vespe<b> VBB, Sprint e Super</b>. Tutte versioni estremamente diffuse in Vietnam ed in Indonesia. Non mancano anche le smallframe (50 in particolare), anche se decisamente in minor numero. Doveroso aggiungere le ricercatissime 50SS e 90SS: molti esemplari, spesso rivelatisi contraffatti, arrivano da quelle zone. Ma per questi due ultimi modelli il discorso è più complesso (proprio per la questione dei falsi) e pertanto è opportuno rimandarlo, con l’intento di trattarlo con la dovuta completezza.<br />Proseguiamo nel nostro viaggio alla scoperta dei «caratteri distintivi» delle Vespe vietnamite, procedendo dai dettagli più appariscenti. Fra questi, la <b>colorazione</b>: spesso sgargiante e <b>bicolore</b>, con un ampio utilizzo di tinte metallizzate e perlate (ma non mancano Vespe con colori pastello anche tenui, e livree monocolore non molto diverse da quelle originali). Balzeranno poi all’occhio gli <b>accessori cromati </b>– solitamente presenti in quantità – quali portapacchi, paracolpi di ogni genere, schienali con cuscino, borchie copriruota, bordiscudo tubolari cromati (fissati con viti) in luogo di quelli in alluminio. Assai ricorrente è un fregio a forma di stella, cromato, a parziale copertura dei tamburi freno.<br />Prestate poi attenzione a particolari come le <b>selle </b>e la <b>marmitta</b>. Le prime sono spesso molto colorate, talvolta anch’esse bicolore. Nel caso delle selle monoposto, se la maniglia è cromata, questo è già un buon indizio. Quanto alla marmitta, i «restauratori» vietnamiti amano che sia anch’essa cromata. Magari a doppio scarico, un po’ a fare il verso alle vecchie Abarth nostrane. In caso di improvvisi quanto rari moti di sobrietà da parte delle maestranze asiatiche, potreste trovare il solo <b>terminale cromato</b>.<br />Osservate attentamente anche la <b>strumentazione</b>. Solitamente vengono montate delle pessime riproduzioni, ben diverse dai contachilometri originali. Possono rivelarsi anche parecchio fragili e soggetti a precoci guasti. <br />Un altro elemento ricorrente è il<b> bauletto retro scudo</b>, solitamente montato anche sui modelli (quali i tre citati in precedenza) che in origine non lo prevedevano affatto. La forma di tale bauletto è solitamente molto simile a quello che, all’epoca, equipaggiava la GS 160.<br />Altri dettagli che non sfuggiranno agli occhi più attenti sono le <b>parti in gomma</b>. Anzitutto, le <b>scarpette di cavalletto in gomma trasparente</b> gialla: sono pezzi ovviamente non originali e non sono diffusi in Europa. Costituiscono a tutti gli effetti un particolare distintivo, per la verità anche piuttosto antiestetico. Anche le <b>manopole </b>ed i numerosi <b>profili in gomma</b> (montati attorno al serbatoio e sulle battute degli sportelli) hanno qualcosa da dire: spesso sono ben diversi dagli originali, e l’impiego di <b>bordature </b>è un vero e proprio abuso, sfruttato anche <b>per mascherare accoppiamenti imperfetti</b>.<br />Per concludere, ultimi elementi da osservare: il <b>tappetino centrale in plastica rigida</b>, lo stesso del PX Arcobaleno, è spesso montato sui modelli più anziani (ed il risultato ovviamente non è dei più apprezzabili); <b>loghi e targhette</b> di forma e colori insoliti sono infine di origine asiatica e sono usati frequentemente sulle sventurate Vespe del Vietnam.<br /><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img height="480" src="https://www.vesparesources.com/uploads/monthly_2021_01/Img_2446.jpg.2ba27d4b651458a0b0e56af2f1e935ec.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="640" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i><span style="text-align: start;">Un particolare del un telaio sabbiato di una Vespa vietnamita. Si tratta, in particolare, della VBB nera la cui storia si trova nel </span><a href="http://www.thevespawizard.com.au/the_black_vbb.htm" style="text-align: start;">link al sito di Ronco</a><span style="text-align: start;">.</span></i></td></tr></tbody></table><br /><br />Un altro aspetto ricorrente è la tendenza a creare <b>grottesche imitazioni</b>, letteralmente cambiando i connotati ad un modello per farlo assomigliare ad un altro, ovviamente di maggior valore. Così non è raro imbattersi in una <b>VBB trasformata in farobasso</b>. La povera Vespa viene privata del manubrio in pressofusione, sostituito uno vagamente simile a quello adottato sulle 125 anni cinquanta; viene collocato il faro sul parafango. La coda è<b> riempita di stucco</b>, così come i cofani laterali, al fine da eliminare nervature e sovrapposizioni dei lamierati, conferendo alla scocca l'aspetto più tondeggiante <b>tipico dei modelli più anziani</b>. Ne deriva una <i>Vespa-Frankenstein</i> completata da dettagli improbabili, come lo sportellino di accesso al carburatore (il quale ovviamente è altrove), dopo aver <b>barbaramente tagliato la scocca</b> con prevedibili implicazioni sulla sicurezza del telaio.<br /><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><img height="480" src="https://www.vesparesources.com/uploads/monthly_2021_01/100475901_1248255485550294_5255584423067254784_o.jpg.0a958dc1e7ed4961cdbc9d5f5bef4f49.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="640" /></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="text-align: start;"><i>Vietbodge significa anche questo; prendere una VBB e trasformarla in una "farobasso", con discutibilissimo risultato estetico. Fonte: Facebook</i></span></td></tr></tbody></table><br />Chiudo così questa carrellata, pur con la consapevolezza che se ne potrebbe parlare molto più a lungo. Chiudo, dunque, con la più naturale considerazione, alla luce di quanto espresso: <b>prudenza negli acquisti </b>e massima attenzione ai dettagli; non fatevi ingannare dal prezzo appetitoso: in questo caso è appropriato il detto «Chi meno spende più spende».<br />Da non confondere con tutto questo i mezzi nuovi di derivazione Vespa prodotti dalle licenziatarie LML e Bajaj: i livelli qualitativi sono ovviamente ben diversi.<br />Del resto la produzione in serie prevede un «controllo qualità», ovviamente del tutto assente nell’attività di <b>ricondizionamento «artigianale e truffaldino»</b> di cui abbiamo pocanzi parlato.<br />Quando si tratta di mezzi restaurati, diffidate, in particolare, di quelli provenienza incerta oppure accompagnati da documenti di origine estera così remota; è sempre bene dubitare criticamente del lavoro altrui, perché spesso la professionalità lascia il posto alla fretta ed alla <b>ricerca del massimo guadagno.</b> Nella scelta è sempre bene farsi assistere da chi ha maturato una <b>maggiore esperienza</b> e può così scongiurare incauti acquisti.<br /><br />A conclusione, indico alcune pagine delle quali consiglio la lettura:<br /><ul style="text-align: left;"><li><a href="https://www.blogger.com/#">https://www.facebook.com/groups/516093408477209</a></li><li><a href="https://www.blogger.com/#">https://baritaliaclassics.com/___tech_08.html</a></li><li><a href="https://www.blogger.com/#">https://scootinoldskool.wordpress.com/2012/07/05/bodge-bodge-viet-bodge/</a></li><li>Su Facebook: <a href="https://www.blogger.com/#">https://www.facebook.com/groups/516093408477209</a></li><li>Su Vesparesources:<a href="https://www.blogger.com/#"> https://www.vesparesources.com/articles.html/articolo/i-miraggi-dellestremo-oriente-r10/</a></li></ul><p><span style="background-color: white; font-family: inherit; font-size: medium;"><br /></span></p><div style="background-color: white; color: #3e3e3e; padding: 0px; text-align: right;"><br /></div>Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-90338410616782572932017-11-27T23:10:00.002+01:002017-11-27T23:13:07.218+01:00... e come nasceva una ChetakDopo aver visto <a href="http://vespalegendgarage.blogspot.it/2014/06/come-nasceva-una-vna.html" target="_blank">come nasceva una Vespa 125 VNA</a>... Ecco come nasceva la Bajaj Chetak.<br />
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Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-27575724611976106102017-11-07T23:02:00.002+01:002017-11-14T21:17:37.998+01:00Bajaj Classic SL 125 (1998)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKBhjxf02CVJZ8SFJ2K6AQ-urYbZn8ru8B9FRPI3q4Z7Oydqgrr81l6C1VNmPcsEUgBkGOnarUIBTT2jODYtHnZuATFoWeSMypayDFpKoPccL3y6KRHcHIJLpCkkm0P0IpY45iaixrK50/s1600/07_10_2017+14_34_40.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKBhjxf02CVJZ8SFJ2K6AQ-urYbZn8ru8B9FRPI3q4Z7Oydqgrr81l6C1VNmPcsEUgBkGOnarUIBTT2jODYtHnZuATFoWeSMypayDFpKoPccL3y6KRHcHIJLpCkkm0P0IpY45iaixrK50/s640/07_10_2017+14_34_40.jpeg" width="640" /></a></div>
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<b>1998.</b> Sull'orlo di un millennio che si chiude. Tutti hanno già sulla bocca una parola magica: «duemila». Tanta attesa per un traguardo storico, come se dovesse sancire chissà quale rivoluzione. L'informatizzazione dilaga, si apre l'era digitale; l'economia tutto sommato prospera, in un decennio che pare riflettere ancora la luce dei <i>rampanti </i>anni '80.<br />
Il mercato motociclistico italiano è lungi dal conoscere la crisi che, una dozzina d'anni dopo, avrebbe strangolato produttori e concessionari; anche la poderosa contrazione della seconda metà degli anni '80, figlia di obblighi mal digeriti dal pubblico (il casco per i motocicli «targati»), sembra ormai un ricordo. Scooter automatici di ispirazione giapponese dominano le classifiche di vendita. Piaggio tenta un rilancio del marchio «Vespa» introducendo una nuova generazione di scooter che rompe drasticamente col passato. Si tratta, in definitiva, di una gamma mutuata dagli altri automatici di famiglia, vestiti d'una scocca portante in acciaio, con linee che tentano di riprendere quelle delle Vespa classiche. Il lancio, nel 1996, delle ET2 ed ET4, ha la pretesa così di celebrare il mezzo secolo di storia della Vespa. È comunque un successo commerciale, un'intuizione felice dal punto di vista del mercato, che porta la firma di Giovannino Agnelli. Si è da poco chiusa la parentesi della «Cosa», oggi perentoriamente giudicata fallimentare, sebbene quella Vespa di fatto ma non di nome si sia dovuta confrontare con una contingenza non facile e con scelte commerciali oggettivamente infelici.<br />
Sullo sfondo, la Vespa «PX» è sopravvissuta alla sua erede e punta a proseguire il suo cammino. La produzione non si è mai interrotta. Nel mercato nazionale aveva ceduto il passo alla sua erede, sino ad essere reintrodotta per la gioia dei non pochi affezionati. In questi anni Novanta, però, la Vespa classica non ha grandi schiere di estimatori. È percepita come un mezzo antiquato, certamente espressione di un miracolo economico italiano, che però appare quanto mai lontano.<br />
Veicoli dalle forme tormentate, modellati nella plastica, oggi assecondano la sete di tecnologia che pare essere appagata solo da ciò che arriva dal Sol Levante.<br />
Con queste premesse, all'alba del decennio si era timidamente affacciato nel mercato Italiano un produttore Indiano. È Bajaj Auto, realtà sconosciuta (o quasi) in Occidente, ma un vero e proprio colosso nella regione indiana.<br />
In Germania comparve nei primi anni Ottanta. Alla fine di quel decennio, arrivò a Milano, importata da una piccola realtà - un'officina - quella di Solari, in via Scaldasole. La Chetak si affaccia così nella terra natale dello scooter da cui deriva. Possiamo certamente dire che i numeri dei primi anni furono assai modesti.<br />
Nel 1994 un nuovo importatore di rilievo nazionale introdusse la Chetak nei listini italiani. Risponde al nome SIAM s.r.l. ed ha sede a Napoli.<br />
In questi anni le vendite sono buone ed ancora oggi circolano molti esemplari immatricolati attorno alla metà degli anni Novanta. La gamma comprende due modelli: la Chetak Classic, dalle forme marcatamente retrò, e la Chetak Electronic, una rivisitazione più moderna. La prima è disponibile nella sola cilindrata 150; la seconda sia in versione 150, sia 125.<br />
Arriviamo così al nostro anno 1998. A SIAM subentra Melian s.r.l., con sede a Salorno (BZ), già importatore degli autoveicoli Tata. Porta nel listino un nuovo modello, che rimpiazza i precedenti. È la Classic SL, nei fatti una versione rinnovata della Chetak Electronic. Esordisce con una serie di migliorie tecniche e variazioni di carattere estetico.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRpubfQxuMOibFNl7Z6YwKuuiYI-OFJBVuAr4pXCFou3TmJO12KaXRBPqmlNhcI8U8XMvfyOShrAgd-3Q-4XRl7ikbRpkBUSgGuUC39vsPharn1Tc1ei0ePtZLfdNpFh-T8yra9Z37QZs/s1600/07_10_2017+14_57_24.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRpubfQxuMOibFNl7Z6YwKuuiYI-OFJBVuAr4pXCFou3TmJO12KaXRBPqmlNhcI8U8XMvfyOShrAgd-3Q-4XRl7ikbRpkBUSgGuUC39vsPharn1Tc1ei0ePtZLfdNpFh-T8yra9Z37QZs/s640/07_10_2017+14_57_24.jpeg" width="480" /></a></div>
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<b>Motore. </b>Siamo pur sempre di fronte ad una «Vespa» che ha fatto il suo alveare in una realtà lontana, adattandosi per quel poco necessario. Il motore è sostanzialmente quello di una Vespa «largeframe» degli anni sessanta. Deriva da quello della Sprint, beneficiando del terzo travaso (frontescarico). Un motore ante PX, diremmo: albero motore con cono volano stretto (17 mm), cuscinetti di banco gemelli (a sfere, misura 62x25x12 mm), ammissione a valvola rotante. Leggermente diversa la conformazione della valvola, che richiama, nelle lavorazioni di ripresa, quella dei motori 200.<br />
Tradizionale anche la frizione, una classica «sei molle». Il cambio, come da modifiche introdotte nel 1994, è a «denti grossi», ovvero è ridisegnato ispirandosi a quelli delle Vespa PX elettroniche, con doppio anello seeger sull'albero secondario, e crocera del cambio piatta (non identica a quella Piaggio, che tuttavia si può facilmente adottare abbinandola al <i>suo </i>stelo di comando).<br />
Se la cilindrata 150 si avvale del classico gruppo termico 57 x 57 (145,45 cc), la 125 ha un'inusuale - ma non del tutto - 54 x 54 (123,67 cc). Non del tutto inusuale? In effetti no: molte vecchie Vespa 125 si avvalgono di un «54 quadro»; è il caso delle farobasso dalla «VM1T» in poi e della prima largeframe, la «VNA1T», con le sue derivate prodotte su licenza in vari paesi del mondo (da citare le Motovespa Spagnole).<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6COXPC55bxTRyBFn7d9Co4cBapm-xPXvaKVBgL7rn1ANysU89UWPLFyfD1pbGP0Lz5LP0zFCW0EYbmgkowDWIXDgcspBxHMoctAhigpAq01XSWKjST__Q0ggkxvQg-zvVjSzZRr5Cmao/s1600/07_10_2017+14_44_41.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6COXPC55bxTRyBFn7d9Co4cBapm-xPXvaKVBgL7rn1ANysU89UWPLFyfD1pbGP0Lz5LP0zFCW0EYbmgkowDWIXDgcspBxHMoctAhigpAq01XSWKjST__Q0ggkxvQg-zvVjSzZRr5Cmao/s640/07_10_2017+14_44_41.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Blocco motore.</i></td></tr>
</tbody></table>
Ne consegue che le Bajaj 125 adottino un diverso albero motore, in ragione della corsa minore. Si noti che le 125 adottano una biella più lunga, da 110 mm (come le Vespa 200); diversa anche l'altezza del pistone, che si caratterizza per lo spinotto fortemente decentrato.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnMXRVBTk9jB91krNN-pDHT3Ed0KkuyYLRcJm756k67W0X_SRJf-ZzySTkdqdYfxqy3Xgk-Q2ZFtmbj8gI87-fkESfrTx54zLqvcf5I4_UXXQN0lTaMyPdKClXnIVJ19xeb__VtNGZieA/s1600/11_04_2017+18_00_42.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1208" data-original-width="1600" height="482" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnMXRVBTk9jB91krNN-pDHT3Ed0KkuyYLRcJm756k67W0X_SRJf-ZzySTkdqdYfxqy3Xgk-Q2ZFtmbj8gI87-fkESfrTx54zLqvcf5I4_UXXQN0lTaMyPdKClXnIVJ19xeb__VtNGZieA/s640/11_04_2017+18_00_42.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Il silenziatore di scarico, con la sigla d'omologazione DGM 51463 S.</i></td></tr>
</tbody></table>
Su entrambe le cilindrate è montato un particolare silenziatore di scarico, esteriormente simile a quello delle Vespa PX; all'interno, però, sono presenti due diverse paratie divisorie. il collettore è di sezione ridotta. Ne consegue un'erogazione che privilegia in termini assoluti l'elasticità, in quasi totale assenza di vibrazioni. Notevole anche la silenziosità di marcia. Per ottenere queste peculiarità, gli ingegneri indiani sono intervenuti anche sull'impianto di aspirazione, con un filtro meno permeabile (con due elementi filtranti sovrapposti). L'anticipo dell'accensione è fisso a 22° prima del P.M.S., coerentemente con le vecchie largeframe a valvola rotante con pistone bombato.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiIZfxyzOot871rozTuzBmdRXevttk1cN2id6N_lSC0yOlHT1cxuNl6rVSShKpIPZ1PaT7nNsuxon9pz8uaIdi_qbB4_Kb85rEDKHhUwXKJ5by_MduAb3D5h486wY7izmf5p4f956jmz8/s1600/11_04_2017+16_00_20.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1208" data-original-width="1600" height="482" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiIZfxyzOot871rozTuzBmdRXevttk1cN2id6N_lSC0yOlHT1cxuNl6rVSShKpIPZ1PaT7nNsuxon9pz8uaIdi_qbB4_Kb85rEDKHhUwXKJ5by_MduAb3D5h486wY7izmf5p4f956jmz8/s640/11_04_2017+16_00_20.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Filtro aria con doppia maglia.</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Il carburatore è il classico modello «SI» prodotto dall'Indiana Spaco su licenza Dell'Orto. La configurazione del carburatore è la seguente:<br />
<br />
<ul>
<li>Getto del massimo 92;</li>
<li>Emulsionatore E3 (da non confondere con BE3);</li>
<li>Calibratore aria 160;</li>
<li>Getto del minimo 38 - 120;</li>
<li>Getto starter 60;</li>
<li>Valvola gas priva di unghiate, tipo 6823.07</li>
</ul>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9kJDY4qBQLDNW03jq2JVtijKcdnFabnhEZNQxnaPWeKfztATAdVuGwv_Z_PquaCtz7S7wyMsxKS9DdNv1FwsUZJTLuty9_TL6Kuv41x360nPPshwQrJrRRiXsTnQ-NrxogWoyOPEqw4w/s1600/11_04_2017+13_43_52.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1208" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9kJDY4qBQLDNW03jq2JVtijKcdnFabnhEZNQxnaPWeKfztATAdVuGwv_Z_PquaCtz7S7wyMsxKS9DdNv1FwsUZJTLuty9_TL6Kuv41x360nPPshwQrJrRRiXsTnQ-NrxogWoyOPEqw4w/s640/11_04_2017+13_43_52.jpeg" width="482" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Carburatore Spaco (su licenza Dell'Orto), tipo SI 20/20 D</i></td></tr>
</tbody></table>
<div>
<br /></div>
<div>
L'accensione è elettronica, con centralina e bobina A.T. separate. Esse sono fissate, mediante un supporto in comune, nella parte alta del vano motore, poco sopra al gruppo termico. Soluzione probabilmente concepita per ridurre problemi dovuti ad inondazioni, notoriamente frequenti nella patria di questi veicoli. Il volano richiama quello delle largeframe dei primi anni Sessanta: la ventola è rimovibile, applicata mediante quattro viti; in questo caso è in materiale plastico. I magneti sono assicurati al volano mediante delle viti. Lo statore, invece, richiama quello delle Vespa PX con accensione elettronica, pur variando nelle dimensioni. L'impianto luci è servito da un'unica serie di bobine (quattro). È presente un regolatore di tensione, alloggiato nel cofano sinistro; benché esteticamente del tutto diverso, è intercambiabile con quello a tre contatti delle Vespa PX.</div>
<br />
<br />
<b><br /></b>
<b>Sospensioni.</b> Una delle principali innovazioni funzionali introdotte con la serie «Classic SL» è costituita dalla nuova sospensione anteriore. Lo evidenzia la scritta «Anti dive» sulla carenatura del tubo di sterzo. Se i precedenti scooter Bajaj mantenevano la classica sospensione Vespa, con ammortizzatore e molla separati (non coassiali), qui abbiamo un avantreno completamente riprogettato. Nuovo il tubo di sterzo, nuovo il mozzo, nuovo il braccio oscillante in pressofusione d'alluminio. Quest'ultimo è coadiuvato da una biella supplementare in acciaio, inserita per un più efficace contrasto del tipico affondamento in frenata. La soluzione si rivela efficace, anche se oggettivamente più complessa rispetto alla sospensione introdotta con la Vespa PX, la quale è ugualmente efficiente.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYGHZez4V5eMLYTDgahen0VnzJn4YWnOj5asvs8odY7ri6GpshkvfAF-Dnon3q1ba6lZu5oDIBKjppem8b6r8j1OLMXFLNDHtxtZknuXfsKQE2l4nO2N_QinW8qF-bMVXrs5ZZ1b7Hyng/s1600/07_10_2017+14_48_40.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYGHZez4V5eMLYTDgahen0VnzJn4YWnOj5asvs8odY7ri6GpshkvfAF-Dnon3q1ba6lZu5oDIBKjppem8b6r8j1OLMXFLNDHtxtZknuXfsKQE2l4nO2N_QinW8qF-bMVXrs5ZZ1b7Hyng/s640/07_10_2017+14_48_40.jpeg" width="480" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Ammortizzatore anteriore. A partire dal 1999 l'attacco inferiore diviene a forcella. Si intravede, sul retro, la biella antiaffondamento.</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwtOfAM81-W0T-IhsGknhksEfxoesYKt6KI9Ra4eAaZWpmXbWiHvK61zwAvTOtrmeeEXeqok4Vb5TOHKK9e9Tw6XQzDvIY9y7fmZTev3Pd60zcK_AwwDt9nQ0HxTcPsnkBbAzszkI1OXY/s1600/07_10_2017+14_48_26.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwtOfAM81-W0T-IhsGknhksEfxoesYKt6KI9Ra4eAaZWpmXbWiHvK61zwAvTOtrmeeEXeqok4Vb5TOHKK9e9Tw6XQzDvIY9y7fmZTev3Pd60zcK_AwwDt9nQ0HxTcPsnkBbAzszkI1OXY/s640/07_10_2017+14_48_26.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Indicatore di usura dei ceppi freno anteriori.</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Curioso l'indicatore di usura della ganasce del freno anteriore: una semplice lancetta solidale alla camma che divarica i ceppi. Per il controllo dell'usura del freno posteriore è invece presente un foro di ispezione, come su molte Vespa destinate a mercati esteri.<br />
L'intera sospensione anteriore si avvale di diversi ingrassatori, per la manutenzione periodica.<br />
La sospensione posteriore, invece, è di fatto immutata rispetto alle soluzioni tradizionali impiegate sulle Vespa largeframe.<br />
<br />
<b><br /></b>
<b>Avviamento ed alimentazione. </b>La «Classic SL» in oggetto fa parte della prima serie commercializzata in Italia; è priva di avviamento elettrico e di miscelatore, accessori che diverranno disponibili solo in un secondo momento. Così l'avviamento è rigorosamente a pedale: la leva è in ferro (e non in alluminio), sprovvista di gommino di protezione.<br />
Il serbatoio presenta un tappo a sgancio rapido, come sulle PX Arcobaleno, tuttavia il tappo di diametro inferiore, intercambiabile con quello di alcuni scooter Giapponesi (es. Honda). Soluzione, questa, già presente sulle serie precedenti. Curiosamente con la classic SL è stata ridotta la capacità del serbatoio, passando da 7,8 l a circa 6,5 l.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi195h9lTJeK7ioCQDS5D9queOq-Wutszgpzxvyl0C0IERsy_uBzWRQKkOfO96jhG2zqOcYpq7lsJWnWAhqde2ticyJXXBZie5538zZXy9IzprOA4WbO2JGvD5lYoxWI3Pmc_t_GzAK6wI/s1600/07_10_2017+14_46_13.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi195h9lTJeK7ioCQDS5D9queOq-Wutszgpzxvyl0C0IERsy_uBzWRQKkOfO96jhG2zqOcYpq7lsJWnWAhqde2ticyJXXBZie5538zZXy9IzprOA4WbO2JGvD5lYoxWI3Pmc_t_GzAK6wI/s640/07_10_2017+14_46_13.jpeg" width="480" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Le corpose maniglie sono fissate sfruttando le viti che bloccano il serbatoio.</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<b>Estetica e dispositivi di segnalazione. </b>Rinnovata anche nell'aspetto esteriore, questa «Classic SL» introduce nuovi cofani laterali, un nuovo curioso parafango anteriore, una maschera anteriore, apposta allo scudo, con indicatori di direzione ora di forma tondeggiante. Una carenatura in plastica nasconde gli organi supplementari della sospensione anteriore. Di nuovo disegno anche il coperchio manubrio, che ospita un tachimetro ampio e ben leggibile, di produzione Minda o, talora, VDO; esso include tre spie (due per le frecce, separate, ed una per la luce abbagliante), queste difficilmente visibili con la luce diurna.<br />
Gli indicatori di direzione sono accompagnati da un cicalino dal suono assai forte. Il lampeggio è alternato - anteriore, posteriore - per evitare inutili cali di tensione sull'impianto. L'avvisatore acustico, di fabbricazione Giapponese Mitutoyo, è ben avvertibile ed è alimentato in corrente continua: questo è possibile nonostante l'assenza della batteria, grazie all'adozione di un apposito raddrizzatore.<br />
I comandi elettrici sono anch'essi ridisegnati: più convenzionali, rispetto a quelli assai originali adottati sulle precedenti Chetak Electronic.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim6BXxPUSzxBh1bBU8b_WO4F_QDeNvTAKHynzI1pDBxt1QWAkkdN3skLaZqFM3JAB1TfN6rtqjlb8G5mx2gb3Lt91nmy1_Kr0KVHezaFPI4yR3gQlDA2VMauX26bH9HieLvvQ5rpcRcfM/s1600/07_10_2017+14_50_35.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim6BXxPUSzxBh1bBU8b_WO4F_QDeNvTAKHynzI1pDBxt1QWAkkdN3skLaZqFM3JAB1TfN6rtqjlb8G5mx2gb3Lt91nmy1_Kr0KVHezaFPI4yR3gQlDA2VMauX26bH9HieLvvQ5rpcRcfM/s640/07_10_2017+14_50_35.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Il blocchetto di sinistra.</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYJUID7P_lZ9452I8iaNhvcN_pivKDdAyMUCDqx00UvQ-eraYwCAdG6QKJpkUkpqhPHbDwS2eytIfIqjRdqhaNBNPNgF8LMPspcS8hwywVOz9UjslRlGYiL_8YCR-5PgfrRHwm-oFFmoM/s1600/07_10_2017+14_50_16.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYJUID7P_lZ9452I8iaNhvcN_pivKDdAyMUCDqx00UvQ-eraYwCAdG6QKJpkUkpqhPHbDwS2eytIfIqjRdqhaNBNPNgF8LMPspcS8hwywVOz9UjslRlGYiL_8YCR-5PgfrRHwm-oFFmoM/s640/07_10_2017+14_50_16.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Blocchetto di destra.</i></td></tr>
</tbody></table>
Di nuova foggia anche la lunga sella <i>biposto </i>(quasi riduttivo definirla così), abbinata a due grosse maniglie tubolari che corrono ai suoi fianchi; dietro, su un apposito supporto, è alloggiata in posizione verticale la ruota di scorta, fornita di serie.<br />
Su tutte e tre le ruote sono applicate delle calotte copricerchio di forma a dir poco curiosa, forse più consone ad un giocattolo che ad un mezzo così affine ad una Vespa.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhe4-fzyuIbeHm2g1aNAYqsIwDbe6MaFVAUxiJtkOj6lixVQzLABEyNbYmtw7BxJnY6sQ2_f8paZpy_thyZakVlrmLC3POAPzGi5o4_X7Z_SgBbUita4YzOS30zLmkxc8h1btavP1dbAo/s1600/07_10_2017+14_37_26.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhe4-fzyuIbeHm2g1aNAYqsIwDbe6MaFVAUxiJtkOj6lixVQzLABEyNbYmtw7BxJnY6sQ2_f8paZpy_thyZakVlrmLC3POAPzGi5o4_X7Z_SgBbUita4YzOS30zLmkxc8h1btavP1dbAo/s640/07_10_2017+14_37_26.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>I tappeti originali.</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Le pedane sono integralmente coperte da un tappeto in gomma, diviso in tre pezzi; è costruito in modo da limitare il ristagno d'acqua, prevenendo la comparsa di ruggine. La pedana di destra ospita un pedale simile a quello adottato sulle Vespa PX; poco distante dal foro del pedale si trova la punzonatura del numero identificativo del veicolo. Esso è codificato secondo lo standard VIN, in 17 caratteri. Nota: sotto al cofano motore si trova una seconda punzonatura, che indica il numero progressivo della scocca; la punzonatura del motore è sul bracco del semicarter sinistro, come sulle altre Vespa <i>largeframe</i>. ¹<br />
Il comando del rubinetto benzina, in posizione tradizionale, è diverso nella disposizione delle funzioni rispetto alle Vespa nostrane: sopra <i>Riserva</i>, lato motore <i>Chiuso</i>, verso il basso <i>Aperto</i>. Il comando dell'arricchitore si avvale di una levetta a scatto, in luogo del classico pomello a tirare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht3srmBEqkY9IlYkGFNpEN2UqQlz5uDQWN4dbB-ECHxBkgA6FCFcQ8Da7hXYO55SA7U2v92-YEo6d0TeY3c3GXiYWfchoWVPLC8kbnL5wSHSJGP6E9gRHWjHQPLl69JyqJjzFQ4bTj8mc/s1600/07_10_2017+14_51_03.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht3srmBEqkY9IlYkGFNpEN2UqQlz5uDQWN4dbB-ECHxBkgA6FCFcQ8Da7hXYO55SA7U2v92-YEo6d0TeY3c3GXiYWfchoWVPLC8kbnL5wSHSJGP6E9gRHWjHQPLl69JyqJjzFQ4bTj8mc/s640/07_10_2017+14_51_03.jpeg" width="640" /></a></div>
<br />
La verniciatura è stesa senza parsimonia, ma non mancano bucciature.<br />
Alto e solido il cavalletto, privo delle scarpette in gomma, provvisto invece di un comodo puntapiede.<br />
Notevole la capacità di carico complessiva, potendo vantare due capienti vani portaoggetti: quello di sinistra e l'ampio bauletto retroscudo.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipmliVRuYZuZ4VwYgXGvy5nSREfNhDlZYbgJd857CF8HymbyeskuhKNoStDES0StVzSIEhBPJDKHGZ9ua5a5kyalMfd1-OgLhTRTxX8FiQO6z9hCaW-utWiLiiqchaMl3bmF6EJBoLHN8/s1600/07_10_2017+14_34_52.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipmliVRuYZuZ4VwYgXGvy5nSREfNhDlZYbgJd857CF8HymbyeskuhKNoStDES0StVzSIEhBPJDKHGZ9ua5a5kyalMfd1-OgLhTRTxX8FiQO6z9hCaW-utWiLiiqchaMl3bmF6EJBoLHN8/s640/07_10_2017+14_34_52.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>I fori per la pedanina sono chiusi, in origine, con tappi in gomma nera.</i></td></tr>
</tbody></table>
Il cofano sinistro presenta quattro fori: predisposizione per l'eventuale pedanina poggiapiedi, accessorio dal sapore assai vintage ma ancora in uso in India.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikpkGqzVOjEbBwxLQidGkh_q7RRwiDYPxXxHwI1D0ecqf3OLWv3nfuCvROT1mTT_54MY6X7ewevNaZFYP_J5Xf4dtPm87l1ID42dQpmdGmEOlkM70HnchK6RtAE40AhCEuiOrcI9WgJGI/s1600/07_10_2017+14_38_49.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikpkGqzVOjEbBwxLQidGkh_q7RRwiDYPxXxHwI1D0ecqf3OLWv3nfuCvROT1mTT_54MY6X7ewevNaZFYP_J5Xf4dtPm87l1ID42dQpmdGmEOlkM70HnchK6RtAE40AhCEuiOrcI9WgJGI/s640/07_10_2017+14_38_49.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Rivestimento fonoassorbente applicato all'interno del cofano lato motore.</i></td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Il cofano destro, invece, presenta all'interno un rivestimento fonoassorbente.</div>
In dotazione due chiavi, di produzione Minda, che consentono entrambe l'azionamento di tutte le serrature. L'impugnatura circolare di colore blu reca il logo Bajaj. Per un eventuale duplicato, è possibile utilizzare chiavi grezze realizzate per le serrature Zadi impiegate su Vespa PX Arcobaleno.<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqjXwg_abWmvZCT2NqoMbQzz54iI9UJEMV0cZq62-Xia0_-b7HQZzM_NSFnT6Pn7qv3__lLC-I6vWOfx3AphkcqGeJKu2RVWtYhBbEgOaiWHEnf8IXXHeV2qKCh888NEb_gVFslzGb8sQ/s1600/14_04_2017+14_08_16.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1208" data-original-width="1600" height="482" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqjXwg_abWmvZCT2NqoMbQzz54iI9UJEMV0cZq62-Xia0_-b7HQZzM_NSFnT6Pn7qv3__lLC-I6vWOfx3AphkcqGeJKu2RVWtYhBbEgOaiWHEnf8IXXHeV2qKCh888NEb_gVFslzGb8sQ/s640/14_04_2017+14_08_16.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>I lamierati del passaruota sono pressoché identici a quelli delle largeframe dalla GL (VLA1T in poi). Assente, tuttavia, la sagomatura per l'alloggiamento della vecchia targa Italiana (presente sulle large dal 1962).</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtbV4n5pxqzoLxbXclDZjLQu4GmEbIPNgUU04dwjxS9JoGUCxK3oCRq9xvoYHuReyURDN32ZzozYnp9zt-6Sn4lUBUCkXq7eVWiOQiJu-uw_53vouGsk5Qw-cjYT8qxhyOJurDAxIIUYo/s1600/14_04_2017+19_50_04.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1208" data-original-width="1600" height="482" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtbV4n5pxqzoLxbXclDZjLQu4GmEbIPNgUU04dwjxS9JoGUCxK3oCRq9xvoYHuReyURDN32ZzozYnp9zt-6Sn4lUBUCkXq7eVWiOQiJu-uw_53vouGsk5Qw-cjYT8qxhyOJurDAxIIUYo/s640/14_04_2017+19_50_04.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Il relé intermittente che aziona gli indicatori di direzione trova luogo sotto alla maschera frontale. Un adesivo avverte sui rischi di danneggiamento del dispositivo. La serratura del bloccasterzo integra il contatto per l'arresto del motore.</i></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHvjv9pAt8BqtPE6sIqxJcQxOApooLpvhzfylSM1PMmVfrFv9SnIXhqQnGNad69LWhYQQaSu4-5CxxRIocJKnGy8tvwJGAwJnJHWU91ig0ZK-FyVrJ_bbggM3UenhtfbMLyy260M-BOzs/s1600/07_10_2017+14_47_54.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHvjv9pAt8BqtPE6sIqxJcQxOApooLpvhzfylSM1PMmVfrFv9SnIXhqQnGNad69LWhYQQaSu4-5CxxRIocJKnGy8tvwJGAwJnJHWU91ig0ZK-FyVrJ_bbggM3UenhtfbMLyy260M-BOzs/s640/07_10_2017+14_47_54.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Targhetta sul frontale.</i></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiBfNbY3vmQMTugZIuucBjHxEDW4RBA7Low9vWlE1CiB3PRzRBaEZSa-od6R-o8oBBtivYJo6FBzLNmJFl4d30Vbl_YsEpE0Nuixg80TL-LlLIxSJc5FAab-yy6BqW0PtRvmSGM3i59G0/s1600/11_10_2017+13_53_27.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1208" data-original-width="1600" height="482" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiBfNbY3vmQMTugZIuucBjHxEDW4RBA7Low9vWlE1CiB3PRzRBaEZSa-od6R-o8oBBtivYJo6FBzLNmJFl4d30Vbl_YsEpE0Nuixg80TL-LlLIxSJc5FAab-yy6BqW0PtRvmSGM3i59G0/s640/11_10_2017+13_53_27.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmtnbFohyphenhyphenMcKTNpjWigCs24nXtLWqDBIeTGKDaBU1ty2QdRiC4_vU6BmZl0xm83U3DY-nt79xYb1zqH8d0qzGSqeQLmmrHX_BifcoXDscXXURMJa12VozOPqrq1hvZDd07rVSJlTdCH-M/s1600/11_04_2017+13_40_08.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1208" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmtnbFohyphenhyphenMcKTNpjWigCs24nXtLWqDBIeTGKDaBU1ty2QdRiC4_vU6BmZl0xm83U3DY-nt79xYb1zqH8d0qzGSqeQLmmrHX_BifcoXDscXXURMJa12VozOPqrq1hvZDd07rVSJlTdCH-M/s640/11_04_2017+13_40_08.jpeg" width="482" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Vano sotto al serbatoio.</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvOuHUrfCYtgFZvEru0Up62EMrecnnJyUFUtLtKyfTx7LQR6kMqA69Tb-qv6MgxeUU7CNFgdzFo3iPhMiLvE7xx2tlQv1MundmC-tp_j23xToNsFRX_3iAeF-AxpxkWdKjuwnmesMDo_Q/s1600/15_04_2017+20_52_43.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1208" data-original-width="1600" height="482" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvOuHUrfCYtgFZvEru0Up62EMrecnnJyUFUtLtKyfTx7LQR6kMqA69Tb-qv6MgxeUU7CNFgdzFo3iPhMiLvE7xx2tlQv1MundmC-tp_j23xToNsFRX_3iAeF-AxpxkWdKjuwnmesMDo_Q/s640/15_04_2017+20_52_43.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Questa etichetta ricorda di prestare attenzione alla miscelazione di benzina ed olio. Trattandosi di un motore tipo Vespa a valvola rotante, la percentuale d'olio è al 2 %.</i><br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdKXwbXtQyOxBPRB6jv0K_1WqDZBP9xtaz4VJ0z_GPDi6t8fAz_IgBoAF-FLrRwkinzY6EkY23kGxAnPMv3PvuKgjBOWNBAPZ9g5DE6USh3lfRgOdPuC3wEuwEZrSD8NIFbM6khw3HZos/s1600/07_10_2017+14_49_12.jpeg" imageanchor="1" style="font-size: medium; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdKXwbXtQyOxBPRB6jv0K_1WqDZBP9xtaz4VJ0z_GPDi6t8fAz_IgBoAF-FLrRwkinzY6EkY23kGxAnPMv3PvuKgjBOWNBAPZ9g5DE6USh3lfRgOdPuC3wEuwEZrSD8NIFbM6khw3HZos/s640/07_10_2017+14_49_12.jpeg" width="640" /></a><br />
<i>Il rinforzo sotto alla pedana, di dimensioni generose, è di nuovo disegno.</i><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; font-size: medium;">
<br /></div>
</td></tr>
</tbody></table>
¹ Per approfondire: <a href="https://vespalegendgarage.blogspot.it/2013/12/identificare-una-bajaj-prefissi-telaio.html" target="_blank"><b>Identificare una Bajaj: prefissi telaio e motore</b></a><br />
<br />
<br />
<b>L'esemplare fotografato non è mai stato immatricolato. Non segna che una manciata di chilometri. È pressoché identico - tinta a parte - a quello provato dalla rivista «Motociclismo» (11/1999).</b> La prova è ad opera di Aldo Benardelli, profondo conoscitore degli scooter Vespa.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpiBGqg0dxhnwwCI5CuZb9ZV7Xd_GHyHrQU0cP4NkfYS3kKaCEleSyQGVsBa-JV0sW5PTAUXK88B7mAUgWw-hD0zpkk8Cf5iPKbvybk_lA1l58LYY6yERcKSx0bj6ypZZv4hM34rYFaKc/s1600/Prova01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1226" data-original-width="898" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpiBGqg0dxhnwwCI5CuZb9ZV7Xd_GHyHrQU0cP4NkfYS3kKaCEleSyQGVsBa-JV0sW5PTAUXK88B7mAUgWw-hD0zpkk8Cf5iPKbvybk_lA1l58LYY6yERcKSx0bj6ypZZv4hM34rYFaKc/s320/Prova01.jpg" width="234" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA9uRjko385DRf9l3BHTQbTKOAd3t_GDC5vnJfJ0r6aXJba0_rbxGIpAcA30oKtGFIRhubTJuiWnupeOT_2wFcSuOZAFVMB3vmd7L6TrvlgGQfKqkHLj0ZhQJHuF05Og2_jd0B3F3zh_E/s1600/Prova02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1226" data-original-width="898" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA9uRjko385DRf9l3BHTQbTKOAd3t_GDC5vnJfJ0r6aXJba0_rbxGIpAcA30oKtGFIRhubTJuiWnupeOT_2wFcSuOZAFVMB3vmd7L6TrvlgGQfKqkHLj0ZhQJHuF05Og2_jd0B3F3zh_E/s320/Prova02.jpg" width="234" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR5XGtsQM7YuRB5388AjqdMFnEzOSxtJCzz-rFnql6QXpzcZck0-Q1qIcNpGPxh94Q2vZqctPY5a_M1pUeZG68tpk0J0S34xRNTk218eTc17XiImdKE5hTRY7veTDFc3y3uL7kbqvqLMk/s1600/Prova03.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1226" data-original-width="898" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR5XGtsQM7YuRB5388AjqdMFnEzOSxtJCzz-rFnql6QXpzcZck0-Q1qIcNpGPxh94Q2vZqctPY5a_M1pUeZG68tpk0J0S34xRNTk218eTc17XiImdKE5hTRY7veTDFc3y3uL7kbqvqLMk/s320/Prova03.jpg" width="234" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUu4rCL9R7lx9yu9qfwXTO4r0v7fP7OwH1VR7lSfEmGTMatEYlSIRJG7XyHj5G4P_CfX09S9my93VVZvguaQPUT5fh1BBSyLs5MA2jG1DsTpGJZhplsd8IbcccXQcrq0MAmwvnsPrAKvQ/s1600/Prova04.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1226" data-original-width="898" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUu4rCL9R7lx9yu9qfwXTO4r0v7fP7OwH1VR7lSfEmGTMatEYlSIRJG7XyHj5G4P_CfX09S9my93VVZvguaQPUT5fh1BBSyLs5MA2jG1DsTpGJZhplsd8IbcccXQcrq0MAmwvnsPrAKvQ/s320/Prova04.jpg" width="234" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<b>In ultimo, una brochure dell'importatore italiano</b>: è del 2001; alla normale Classic SL - oggetto di questa rassegna - subentra la versione denominata, in Italia, «Eco»: è provvista di avviamento elettrico e miscelatore automatico, ha ora l'omologazione «Euro 1». Della «Classic SL Eco» parleremo prossimamente. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nota: nella brochure è presentata la «Chetak», quale versione più povera. È priva del miscelatore e dell'avviamento elettrico. Non solo, rispetto alla «Classic SL», non beneficia della nuova sospensione anteriore. Risulta, tuttavia, che non sia mai stata commercializzata effettivamente in Italia.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqgY8JtPdEioETxEMVImfUJPuU-Gxv8gsYMaWZVJAd4PJxxppGy_byUgaX_L4pmEm7r580X3uuTgJID4Kq6u56KZ66RFkYBkNdzvHjItERkzZJWx9CHiJTrsdgoIAUQwgGSHmO3tA-QGA/s1600/01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1134" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqgY8JtPdEioETxEMVImfUJPuU-Gxv8gsYMaWZVJAd4PJxxppGy_byUgaX_L4pmEm7r580X3uuTgJID4Kq6u56KZ66RFkYBkNdzvHjItERkzZJWx9CHiJTrsdgoIAUQwgGSHmO3tA-QGA/s320/01.jpg" width="226" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTTQmZsx7dj609Y5DRHBXw5D5ZmbmzOs14_3bki_jh_3lmQTIf-lyLIf8JWJvs5dUaC2addGZeNgSmM8-kidxW_51a3J5MmghDDJHgf_Qw-N3ADHxuW62UjQGYFcE-t6XAOQjC3MSRpmY/s1600/02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="831" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTTQmZsx7dj609Y5DRHBXw5D5ZmbmzOs14_3bki_jh_3lmQTIf-lyLIf8JWJvs5dUaC2addGZeNgSmM8-kidxW_51a3J5MmghDDJHgf_Qw-N3ADHxuW62UjQGYFcE-t6XAOQjC3MSRpmY/s320/02.jpg" width="166" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7ovrPL6gXxADc1reGto1ICgK7A8BpCCfloCK5mCYbxTYk-qebBVeCxxtSNQD0kMVu7yjNRVfD0iZHax6zLtApMq79RdQeCa121CzgoDGOYevOBl_KmBaxOnc4i25hqob31trpHygA0eg/s1600/03.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1125" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7ovrPL6gXxADc1reGto1ICgK7A8BpCCfloCK5mCYbxTYk-qebBVeCxxtSNQD0kMVu7yjNRVfD0iZHax6zLtApMq79RdQeCa121CzgoDGOYevOBl_KmBaxOnc4i25hqob31trpHygA0eg/s320/03.jpg" width="224" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRayQYPmwIA6DHH45TC-tYdPbE28Vlet287Qk8dlSKxj8uxuYbqZ9-fvA5uaUWWPOBSxX9NuCcc2OlPY3iZ1caJDFlY250vwU7c9uMrOj_JmktxfNrM8Slj3VEKVdvcZfD_Y7Q8b41js4/s1600/04.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1137" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRayQYPmwIA6DHH45TC-tYdPbE28Vlet287Qk8dlSKxj8uxuYbqZ9-fvA5uaUWWPOBSxX9NuCcc2OlPY3iZ1caJDFlY250vwU7c9uMrOj_JmktxfNrM8Slj3VEKVdvcZfD_Y7Q8b41js4/s320/04.jpg" width="227" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div>
<br /></div>
Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-32479968466689003642016-03-27T16:50:00.001+02:002016-04-17T23:46:59.169+02:00Restauro della Freccia Verde<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La storia, in mano mia, di questo esemplare di PX150E, classe 1981, inizia a circa metà del duemiladodici.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Volevo una Vespa "da battaglia" da usare senza l'ansia di rovinarla, la vedo, tutto sommato è come la volevo io, la compro.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Un piccolo intervento di manutenzione, vale a dire la sostituzione delle gomme, uno sfizio di sicurezza: un paio di cerchioni tubeless e due giorni dopo un intervento serio: la sostituzione della crociera.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Inizio l'uso, senza troppi pensieri, senza troppe pretese, in effetti prestazionalmente parlando lascia a desiderare, ma mi accontento quindi me la godo per quello che è.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Arrivano piccole personalizzazioni: una sella Giuliari in pieno stile anni '80, uno specchietto Vitaloni anni '80 ed infine una freccia del maggiolino adattata alla curvatura del parafango, sta davvero benone.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Mi godo questa PX per oltre novemila chilometri, girandomi letteralmente l'Italia, con questa Vespa inizio i miei "giri" lunghi, quali Genova (giro molto significativo per me: è stato la mia prima gita col Vespa Legend Team), Gargano, Pisa e quota duemilacinque metri sul Passo del Sempione.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E proprio da poco prima del Sempione che ha origine il senso di questo post: un giorno Marco, nel guardare e "coccolare" la mia PX (ma coccola più volentieri il Bagigio) nota una brutta crepa nel telaio, che origina dal foro del gancio del cofano destro, ai ai, la faccenda non è per nulla buona.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Decido di "fermare" la vespa in attesa del momento più opportuno per il restauro.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">L'arrampicata sul Passo del Sempione, del quattro maggio duemilaquattordici, sarà proprio l'ultima fatica nelle condizioni in cui giace.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;">Quattro mesi dopo, esattamente il ventidue settembre del quattordici, quello che io ho sempre chiamato "Trasferimento Verde", porto la mia Freccia Verde a casa di Giovanni, ed è proprio in un autogrill della tangenziale che scatto l'ultima foto prima di qualunque intervento:</span></span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEBERewkvF8RTlmI5l9OBixqlOwT22Ia5vVjY6HxzH0ZIa3pJ-2HECjH7bUSxg49kngLXvPvSt-3fb5WhQiRDLycfQjvtoS6FFKvzKvNUlIps3PiP6Sw3-YC6hC0R_PXwrVTCFZk1sRhWl/s1600/20140922.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEBERewkvF8RTlmI5l9OBixqlOwT22Ia5vVjY6HxzH0ZIa3pJ-2HECjH7bUSxg49kngLXvPvSt-3fb5WhQiRDLycfQjvtoS6FFKvzKvNUlIps3PiP6Sw3-YC6hC0R_PXwrVTCFZk1sRhWl/s640/20140922.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Una mezz'ora dopo, a casa di Giovanni, possiamo vederla dopo la rimozione della sella:</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBPZmIC6yKzqk3hUilxbdTNdrW2vuFafBzX6CM0Zz4F7T3o9b9ut0Ez5VtN_ZRoLlc7fDkHBmy7YjPO_UriXowGrLGsM6sJadfeE5ocd9DJNq4kIdUKJIKQcXB4nPsGE85Et5cd5QbHJBA/s1600/20140922.02.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBPZmIC6yKzqk3hUilxbdTNdrW2vuFafBzX6CM0Zz4F7T3o9b9ut0Ez5VtN_ZRoLlc7fDkHBmy7YjPO_UriXowGrLGsM6sJadfeE5ocd9DJNq4kIdUKJIKQcXB4nPsGE85Et5cd5QbHJBA/s640/20140922.02.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span>
</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> </span></span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span></span></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Dopo soli tre giorni si presenta così:</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoUspkePr9Glfu0hJAgSOATdhB4R-eZzgFgeYJV8GAMWyVKxegaEo2rtc5WZHw7lYu1_vbeTd1eISnNjam1icoPOUgQ8y_UK8RAOwOxLNNtmlzRpEWCIRzamGDhdNDdkgBhaHs8m-Sr99j/s1600/20140925.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoUspkePr9Glfu0hJAgSOATdhB4R-eZzgFgeYJV8GAMWyVKxegaEo2rtc5WZHw7lYu1_vbeTd1eISnNjam1icoPOUgQ8y_UK8RAOwOxLNNtmlzRpEWCIRzamGDhdNDdkgBhaHs8m-Sr99j/s640/20140925.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfI_miGwVhfTdpHu6EdHvf9Uo3YdquY3My8ic5RX_GFsSX7mWEstw-TVVn1NqTg8DXJATr-XV4JsFuyHlqg07j2xS_z2mwBEvYLlrtJL6K1L5ektqEQiWCUjJS9kdQXbiP8f5_ccpgkX1M/s1600/20140925.02.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfI_miGwVhfTdpHu6EdHvf9Uo3YdquY3My8ic5RX_GFsSX7mWEstw-TVVn1NqTg8DXJATr-XV4JsFuyHlqg07j2xS_z2mwBEvYLlrtJL6K1L5ektqEQiWCUjJS9kdQXbiP8f5_ccpgkX1M/s640/20140925.02.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Giovanni procede svelto coi lavori: queste le condizioni del primo ottobre:</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrH67qoiUE8egxJxOwY03QJ5NzjAIDsEhGwIxh0-DL7w0QgTwNv_NVqII9E9V3Ah1OZ9yqTO0cLAWCN2Xdvx3StPbAOwAFtYmqVVYXlN6x-ts6SRzSokNQhrPW2cTS6wBm6_KTKHEvMC9I/s1600/20141001.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrH67qoiUE8egxJxOwY03QJ5NzjAIDsEhGwIxh0-DL7w0QgTwNv_NVqII9E9V3Ah1OZ9yqTO0cLAWCN2Xdvx3StPbAOwAFtYmqVVYXlN6x-ts6SRzSokNQhrPW2cTS6wBm6_KTKHEvMC9I/s640/20141001.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Qui bene in vista la crepa che ha determinato la scelta del restauro completo:</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnc_oCMvn9gT_fJqrOrD1DZleceFeR2LxtpbZ8qit1vH59KFEya3G6m43E8xnjrpkb_UHu6G2uLcATNJ0OCjAtitUSbMYj0VM8SOAXV6tYDtjm1w7sNeualC9qNJ8W3wErtqSB5Yy5n3wq/s1600/20141004.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnc_oCMvn9gT_fJqrOrD1DZleceFeR2LxtpbZ8qit1vH59KFEya3G6m43E8xnjrpkb_UHu6G2uLcATNJ0OCjAtitUSbMYj0VM8SOAXV6tYDtjm1w7sNeualC9qNJ8W3wErtqSB5Yy5n3wq/s640/20141004.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Claudio all'opera: saldatura di un foro della targa esageratamente largo e la saldatura della crepa:</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-NuH0u77NYnyjjpClogTW94DZr8YdEWbjpgez0uhRkpUqNNHyDlsH-q82nOhxzE8fjv3VRQsMgD_LCA7hXKxiA49hL2S0F5_MRaGd1Q3m5w-nrTdbZHpgAiaQ1D3WCGqZDIsmpPh2YtJ-/s1600/20141009.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-NuH0u77NYnyjjpClogTW94DZr8YdEWbjpgez0uhRkpUqNNHyDlsH-q82nOhxzE8fjv3VRQsMgD_LCA7hXKxiA49hL2S0F5_MRaGd1Q3m5w-nrTdbZHpgAiaQ1D3WCGqZDIsmpPh2YtJ-/s640/20141009.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUYhiLZT50QRTvEpue3GIUMg6K01Bho0Z2Qk5cxqkQvUG7F23ICl8-K87aTscJznEH0aNYFcRsQhGUbKHlm3TYUnGi_nudXVSV06buW9cT6PpcvrBAEbO_WlwNKbOfp_etVvg7H9TwDdk4/s1600/20141009.02.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUYhiLZT50QRTvEpue3GIUMg6K01Bho0Z2Qk5cxqkQvUG7F23ICl8-K87aTscJznEH0aNYFcRsQhGUbKHlm3TYUnGi_nudXVSV06buW9cT6PpcvrBAEbO_WlwNKbOfp_etVvg7H9TwDdk4/s640/20141009.02.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Il ventitré novembre la svolta: sabbiatura completa, si perde così il colore verde Rover che ha caratterizzato questo esemplare a partire dal millenovecentoottantotto:</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNa61MQZL6fzM0TSO-gLSjOy8gBffTIm1hUghe6jtF5K2rAYphn686ZKmrUmar1fystkBaMLChuQeqMvAZ9QuW3Viq0tMJHwGAL9RNaoVVI24rffhc4aMoeqPZirVhTes97wQCUdbyxri7/s1600/20141123.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNa61MQZL6fzM0TSO-gLSjOy8gBffTIm1hUghe6jtF5K2rAYphn686ZKmrUmar1fystkBaMLChuQeqMvAZ9QuW3Viq0tMJHwGAL9RNaoVVI24rffhc4aMoeqPZirVhTes97wQCUdbyxri7/s640/20141123.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXsDT8IBAiKdShWqrh8x3yLByJwhQhnnpwMGNNWrLwAstWBAIbFwo-VwgvShSLMVO6eNe34Uh65Fgvk6jNB3d3yIyOAAANZ9C_CaMk0CRqXrQRQXVaR01Ef5-EzatLcBXBX0WkQyWGNVy3/s1600/20141123.02.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXsDT8IBAiKdShWqrh8x3yLByJwhQhnnpwMGNNWrLwAstWBAIbFwo-VwgvShSLMVO6eNe34Uh65Fgvk6jNB3d3yIyOAAANZ9C_CaMk0CRqXrQRQXVaR01Ef5-EzatLcBXBX0WkQyWGNVy3/s640/20141123.02.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipj3hq60bPA938QkLWyQJ_xn7JK_dJg9qVBjvNS1GNkfuL8td-xvrxJFU6-TnZXGvlPEJimgG7I2fU7O0h26sPyrKj5RoEvzvJICf8t_uoelT0Pp_3m7mADaf8MhZuyikTjNfvlb3jsVks/s1600/20141123.03.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipj3hq60bPA938QkLWyQJ_xn7JK_dJg9qVBjvNS1GNkfuL8td-xvrxJFU6-TnZXGvlPEJimgG7I2fU7O0h26sPyrKj5RoEvzvJICf8t_uoelT0Pp_3m7mADaf8MhZuyikTjNfvlb3jsVks/s640/20141123.03.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVUY-b81BsoLF2ccsQb4PADikrqsfyhAJnuIxbOQyryAb95elrRjeTUIRyFld8B73cG1feNDtSjr5iMoNLtihFtX41D_rUoEqM8Ekrfk-YvztD2ClF5l4Y-cWl1kbS-vZyKTdDkFtCYDjT/s1600/20141123.04.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVUY-b81BsoLF2ccsQb4PADikrqsfyhAJnuIxbOQyryAb95elrRjeTUIRyFld8B73cG1feNDtSjr5iMoNLtihFtX41D_rUoEqM8Ekrfk-YvztD2ClF5l4Y-cWl1kbS-vZyKTdDkFtCYDjT/s640/20141123.04.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;"> Il ventinove novembre il telaio è immortalato completamente rivestito di fondo epossidico:</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiBZWtuZOCyLGQXv8K-Ybzc8L6w2Tb_Bs2klMwnn8UIAuT045RycX-yEe8ftiL9-qqfwwgI-X4qjp_8DWIZGQAmtQxKWfzhDbFFzkKIdGBhy01p-P1HTtc9cqi9U3qylb5IPi_Ukye0APt/s1600/20141129.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiBZWtuZOCyLGQXv8K-Ybzc8L6w2Tb_Bs2klMwnn8UIAuT045RycX-yEe8ftiL9-qqfwwgI-X4qjp_8DWIZGQAmtQxKWfzhDbFFzkKIdGBhy01p-P1HTtc9cqi9U3qylb5IPi_Ukye0APt/s640/20141129.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0smBBnheL4gazj7qzcZenEOig0-keST59YOOeLmRl-f81QgrfVwry_M4btt8k_O-YBYvwRoADh6vgNGveygLY-I180QjxLJTXKqvrmbm5ZT1HKw0l9h58pjR97dkewKN2E2hRmxX66N_2/s1600/20141129.02.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0smBBnheL4gazj7qzcZenEOig0-keST59YOOeLmRl-f81QgrfVwry_M4btt8k_O-YBYvwRoADh6vgNGveygLY-I180QjxLJTXKqvrmbm5ZT1HKw0l9h58pjR97dkewKN2E2hRmxX66N_2/s640/20141129.02.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Degna di nota questa fotografia: la crepa oramai è solo un ricordo:</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVHs-YOGq_WLnJ6m5WJlB8tRJMZgM2oRjI1GAtP9G5YPrGBtSW0sdpit4HbNzpjcQ3-O4KsgoTVwwqhE9AYJj1NPqCDGvPMDJAv0n5h789mlxuIv2UEU2pcr-mjcQnLIm56e4NeVCIUoeb/s1600/20141129.03.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVHs-YOGq_WLnJ6m5WJlB8tRJMZgM2oRjI1GAtP9G5YPrGBtSW0sdpit4HbNzpjcQ3-O4KsgoTVwwqhE9AYJj1NPqCDGvPMDJAv0n5h789mlxuIv2UEU2pcr-mjcQnLIm56e4NeVCIUoeb/s640/20141129.03.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Due giorni dopo è la volta degli accessori:</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqJmS4i_jrAB_lNIbWqbswz74YF4d4Ym8CxLZFOVJKiY7-Tuqwt8SHRxEYVPzjxHA9utcuV2T-YsEfOPX3bgV2ORIiIe24iE9cmA4dfF7DWxA5LehmwFbfPCesj6lgYvIxBxVhQ27ZInib/s1600/20141201.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqJmS4i_jrAB_lNIbWqbswz74YF4d4Ym8CxLZFOVJKiY7-Tuqwt8SHRxEYVPzjxHA9utcuV2T-YsEfOPX3bgV2ORIiIe24iE9cmA4dfF7DWxA5LehmwFbfPCesj6lgYvIxBxVhQ27ZInib/s640/20141201.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">I giorni a seguire Giovanni li dedica alla preparazione dei cofani i quali presentano vari segni del tempo:</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO12LWONMnF29BEf6SfBr5ut5igWP0Tu0nJucsie-jLgwGct3M4b7M_V48XIwzPl7RnrkdqUgwezfC1s6Ae8wJSWn8IExXRkayc6B05w7X0L1MzBYdxqa3MHZeXeTvJlSMhmhArszT5Wbo/s1600/20141203.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO12LWONMnF29BEf6SfBr5ut5igWP0Tu0nJucsie-jLgwGct3M4b7M_V48XIwzPl7RnrkdqUgwezfC1s6Ae8wJSWn8IExXRkayc6B05w7X0L1MzBYdxqa3MHZeXeTvJlSMhmhArszT5Wbo/s640/20141203.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhriv1cSAPrS5wV8yhp2znXASezICqFnTAUuzSEZBan4vOKUSM_OxaGzR2awwFx8l2A-DYaPMEu3R3DIyiAhW2SQviul8lYX4Cd4qiVTjMRACVBKfxf32uvpHuLKxMKPgEUfVX-7DrkLUPr/s1600/20141212.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhriv1cSAPrS5wV8yhp2znXASezICqFnTAUuzSEZBan4vOKUSM_OxaGzR2awwFx8l2A-DYaPMEu3R3DIyiAhW2SQviul8lYX4Cd4qiVTjMRACVBKfxf32uvpHuLKxMKPgEUfVX-7DrkLUPr/s640/20141212.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">La Freccia ex-Verde completa il duemilaquattordici ancora senza una tinta ufficiale.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Una ulteriore svolta avrà luogo il trentun gennaio del quindici con la prima mano della verniciatura:</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghdqBGCmvKyIyCMTQhOxpP-uvhHX8a9cNjSYJ7MlWbETU4NlFSvFjfOQQuRyMg_YvMpsYnRu4iSV-wG_9lxtB8MaH9RTS9jHAqcTJJ4UgaTHKAZNNuXTrwYQDgg5B0gKeEIItV9ID6YGJV/s1600/20150131.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghdqBGCmvKyIyCMTQhOxpP-uvhHX8a9cNjSYJ7MlWbETU4NlFSvFjfOQQuRyMg_YvMpsYnRu4iSV-wG_9lxtB8MaH9RTS9jHAqcTJJ4UgaTHKAZNNuXTrwYQDgg5B0gKeEIItV9ID6YGJV/s640/20150131.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj57on1XqWYeY5V3jxGgK28xLX6kE904t9Ck2Y4WgTp4dNj6VY-wf4bVksz8uGsFs_uyge9E2FYQLgiDg8dIjypPFo46XiMBuLNfG4sS0Al5ijjSgjYhw5f8yw8E6MTcFm9FPTG-fJIau0o/s1600/20150131.02.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj57on1XqWYeY5V3jxGgK28xLX6kE904t9Ck2Y4WgTp4dNj6VY-wf4bVksz8uGsFs_uyge9E2FYQLgiDg8dIjypPFo46XiMBuLNfG4sS0Al5ijjSgjYhw5f8yw8E6MTcFm9FPTG-fJIau0o/s640/20150131.02.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Qui è doveroso da parte mia descrivere un mio sentimento: prima di scegliere la tinta ero molto, forse troppo indeciso, Giovanni è stato il primo a lanciare l'idea del Verde Vallombrosa, in secondo luogo Marco non ha esitato dal condividere l'idea. Come tinta non mi dispiace affatto ma ammetto che viste le parti verniciate, ancora nel forno, la delusione è tanta al punto che sono li li per decidere la risabbiatura, è stato solo un discorso prettamente monetario alla base della scelta (che poi si rivelerà azzeccata) di proseguire senza dover risabbiare il tutto. Claudio consiglia una seconda mano di verniciatura e così è stato.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il due di febbraio, dopo la seconda mano della verniciatura:</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCvBw6glmWgLUVfjebl-NUUFfIQ50yozL84zmhyphenhyphenBgIlqVJqYTgxZkk9JVbC3Hxb5yVzt5MpMeLMEc_wxUNbmishGhWKHgTu1vG6dDjQ5rXZmOYQ4NDcsoEZiJOn06ermFAMjpSX_tnoxg7/s1600/20150202.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCvBw6glmWgLUVfjebl-NUUFfIQ50yozL84zmhyphenhyphenBgIlqVJqYTgxZkk9JVbC3Hxb5yVzt5MpMeLMEc_wxUNbmishGhWKHgTu1vG6dDjQ5rXZmOYQ4NDcsoEZiJOn06ermFAMjpSX_tnoxg7/s640/20150202.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMDXFLf7tnlaqF4eDM-3UhBeqcVqapG3z7a4uJOoX2BTG0i13YzgOBs3FYMqCtJXkOlj_BMiLV571azf5_VaLSmPsElKUA70ylUjZ9yycSb4PBmBQEZpwGgzmFXwbaRSbRxCUgoHGg31UA/s1600/20150202.02.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMDXFLf7tnlaqF4eDM-3UhBeqcVqapG3z7a4uJOoX2BTG0i13YzgOBs3FYMqCtJXkOlj_BMiLV571azf5_VaLSmPsElKUA70ylUjZ9yycSb4PBmBQEZpwGgzmFXwbaRSbRxCUgoHGg31UA/s640/20150202.02.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Anche dopo la seconda mano di verniciatura, quel verde Vallombrosa che tanto apprezzavo sulle Vespe "old", ancora non mi convince, non importa: andiamo avanti.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Poco tempo dopo, Fabio, con tanta pazienza, installa il bordo scudo in alluminio, un bordo scudo costruito veramente male, scarso di materiale, la forma va sicuramente risistemata e nonostante queste magagne il risultato è soddisfacente con una nota: mai più bordi in alluminio! </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nella foto successiva uno dei primi interventi per riassemblare la Vespa e già si parte con un paio (se si include la tinta siamo a tre) di personalizzazioni: via il tappetino sul tunnel e al suo posto un paio di strisce pedana "molto VNA" e i puntali "old", siamo al ventiquattro febbraio del quindici.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimpGFr2JlR_Hu8O58ogO6GaqBXoWOykyGN69Z6p1sNoHkGLVPuaKV2zErf5kPZIrE6TNICFvvUSClT0bWEiWXTmy8i1PGwCjX_hQWA0xcbnYHAce7um_3vhGpx8Peg5McPAEW-D0_hrkD-/s1600/20150224.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimpGFr2JlR_Hu8O58ogO6GaqBXoWOykyGN69Z6p1sNoHkGLVPuaKV2zErf5kPZIrE6TNICFvvUSClT0bWEiWXTmy8i1PGwCjX_hQWA0xcbnYHAce7um_3vhGpx8Peg5McPAEW-D0_hrkD-/s640/20150224.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Parecchio tempo dopo, precisamente il dieci ottobre del quindici, si prova a mettere in moto la Vespa nonostante non sia ancora completa, Giovanni si fa il giro del cortile seduto sul serbatoio, a fine pomeriggio si presenta così:</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisPrFTzuAvYQ-IeuHhEPr7ZUI6tW_QSDw0R5rmKqvcHVXqa24bvshIS6XMMRlh5cC00BK_t24kdntc1kY5Q07GebdB47LZ56pBdQ1GYAB-pIRXzhliBQJX0BVVFwviZvVR4YrBTbwc2L2Z/s1600/20151010.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisPrFTzuAvYQ-IeuHhEPr7ZUI6tW_QSDw0R5rmKqvcHVXqa24bvshIS6XMMRlh5cC00BK_t24kdntc1kY5Q07GebdB47LZ56pBdQ1GYAB-pIRXzhliBQJX0BVVFwviZvVR4YrBTbwc2L2Z/s640/20151010.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Riassemblata, anche parzialmente, è da non credere ai miei occhi: il contrasto del verde scuro con le parti in alluminio e il resto delle parti della Vespa, me la fa apprezzare molto, addirittura molto più di quando la scelta fu del Vallombrosa, tutt'oggi mi domando come possa aver addirittura pensato di risabbiarla; è chiaro che quattro lamiere in un forno non possono per niente far immaginare il risultato finito.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Dieci giorni dopo il lavoro è praticamente terminato, manca solo la cresta sul parafango in luogo del "chiarino vw":</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_BrWmyi2GqksgcnP1EzzblUgO6sYGRezj8vAzjc1_mH4TuShAT6DQoBYttL-k5cPZSfj8-R87EbHyPjZB_s6vsUBqfrLlNbY5FKfR-IR-EX1lHNecDG_VNsQTK_3NKFDyUxyo0vzGD9HY/s1600/20151020.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_BrWmyi2GqksgcnP1EzzblUgO6sYGRezj8vAzjc1_mH4TuShAT6DQoBYttL-k5cPZSfj8-R87EbHyPjZB_s6vsUBqfrLlNbY5FKfR-IR-EX1lHNecDG_VNsQTK_3NKFDyUxyo0vzGD9HY/s640/20151020.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Il mercatino di Ovada ha fruttato una buona cresta in alluminio, del tipo stretto per sole cinque euro.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Marco, successivamente con tanta pazienza è riuscito a tirarla a specchio: qui ancora "grezza" (che per me ha il suo fascino anche grezza):</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDXgPmN354we0M-GdMDSuREl2S6mZYlvsCtUEdjDAo_miMKtJ_ntpPs36wvX-tM7o7njPclx7v-eZarvEFRWBRvVP_BDO35SBrGKDtdzc2pkq6V-hCwRhxVbK4vNzWpOWkVykQnYVGnVdX/s1600/20151210.01.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDXgPmN354we0M-GdMDSuREl2S6mZYlvsCtUEdjDAo_miMKtJ_ntpPs36wvX-tM7o7njPclx7v-eZarvEFRWBRvVP_BDO35SBrGKDtdzc2pkq6V-hCwRhxVbK4vNzWpOWkVykQnYVGnVdX/s640/20151210.01.JPG" width="358" /></a></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Il venti di marzo del sedici l'inaugurazione su strada: è il primo giro dopo il restauro, con pausa merenda a base di pane e salame a Castellaro, PV.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Qui sotto un fotogramma dei primi metri percorsi e immortalati dalla mia inseparabile cam:</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_UMB7IFlHHE5RtsE-5aP3N1-eb0EJnwZtZbgenht1WMttou9CMdKMI7aEBbxdXreN4qXWj9xyJME7vE8lPtuCEazgHko-rkfWuMMHtdkZNaZ8FgLSKbeGVDE9AGi8YEQ0sdOmuhsTkfQ-/s1600/20160320.01.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_UMB7IFlHHE5RtsE-5aP3N1-eb0EJnwZtZbgenht1WMttou9CMdKMI7aEBbxdXreN4qXWj9xyJME7vE8lPtuCEazgHko-rkfWuMMHtdkZNaZ8FgLSKbeGVDE9AGi8YEQ0sdOmuhsTkfQ-/s640/20160320.01.JPG" width="640" /></span></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit;">Degna di nota la bacchetta dello specchietto, ricavata da un tondino in alluminio opportunamente filettata e piegata.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per finire il filmato dei primi metri:</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/l7pZpGvBcJ4/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/l7pZpGvBcJ4?feature=player_embedded" width="320"></iframe></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ringrazio tutti coloro abbiano partecipato a questo restauro.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Un ringraziamento infinito a Giovanni che è sicuramente "papà" di questo restauro str<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">e</span>pitoso.</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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</div>
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</div>
Peppohttp://www.blogger.com/profile/01301520485743404127noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-14274319768751140862015-12-09T20:48:00.003+01:002015-12-09T20:48:49.412+01:00Vespa e LML ad EICMA 2015<table style="width: auto;"><tbody>
<tr><td><a href="https://picasaweb.google.com/lh/photo/Zs4RzhftDNzXpnmFFxBIn9MTjNZETYmyPJy0liipFm0?feat=embedwebsite"><img height="480" src="https://lh3.googleusercontent.com/-DpGpFgt7-38/Vmh0ezIJUNI/AAAAAAAAXzM/mdcqYhWE-vE/s640-Ic42/DSCF8709.JPG.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td style="font-family: arial,sans-serif; font-size: 11px; text-align: right;">Da <a href="https://picasaweb.google.com/110754211332391225099/21Novembre2015EICMA2015?authuser=0&feat=embedwebsite">21 novembre 2015 - EICMA 2015</a></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Come ogni anno il Salone di Milano ha avuto luogo negli spazi della Fiera milanese, nel celebre polo di Rho-Pero. È l'EICMA dell'anno di Expo - per questo tenutasi in leggero ritardo rispetto alla consuetudine - ed è anche l'EICMA della nuova epoca di minacce terroristiche. Ciò nonostante la kermesse ha avuto in un clima di sostanziale normalità, senza novità sensazionali ma con una significativa affluenza di pubblico.<br />
Come sempre ci soffermeremo esclusivamente sul volto vespistico della manifestazione, prendendo in esame specialmente gli stand di Piaggio e LML.<br />
Vespa si presenta a Milano celebrando un anniversario significativo: ben settant'anni da quando tutto ebbe inizio e, cioè, da quando la società guidata da Enrico Piaggio lanciò, con coraggiosa intuizione, questo mezzo rivoluzionario.<br />
Era il 23 aprile del 1946 quando fu depositato il brevetto di una «motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica». Questa locuzione definiva un mezzo davvero innovativo ed inedito, primordio di una lunga storia che sopravvive ancora- seppur non senza contraddizioni - e che oggi ha nella PX la tenace ambasciatrice della tradizione.<br />
Per festeggiare questo specialissimo compleanno, Piaggio ha definito un allestimento celebrativo, contraddistinto da una tinta dedicata (un azzurro - verde metallizzato), dalla selleria personalizzata, dai cerchi bicolore e da un logo distintivo.<br />
In questo la PX non fa eccezione: allo stand fa bella mostra di sé proprio in questa livrea speciale.<br />
Se il vestito è nuovo, la sostanza è quella di sempre e nemmeno questa volta si registrano novità di rilievo.<br />
L'unica variazione di carattere tecnico è la rivisitazione del devioluci, che ora è privo dell'interruttore di commutazione delle luci: permane dunque il solo deviatore abbagliante-anabbagliante, in conformità con le attuali disposizioni in materia.<br />
<br />
<table style="width: auto;"><tbody>
<tr><td><a href="https://picasaweb.google.com/lh/photo/wXCpPSoJ4RWh244TSN9RHNMTjNZETYmyPJy0liipFm0?feat=embedwebsite"><img height="480" src="https://lh3.googleusercontent.com/-0Pca1j9rVyk/Vmh1MUYGP9I/AAAAAAAAX3c/MRZyzAbk_Bg/s640-Ic42/DSCF8780.JPG.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td style="font-family: arial,sans-serif; font-size: 11px; text-align: right;">Da <a href="https://picasaweb.google.com/110754211332391225099/21Novembre2015EICMA2015?authuser=0&feat=embedwebsite">21 novembre 2015 - EICMA 2015</a></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<a name='more'></a>In casa LML le novità sono ben più numerose e si concretizzano in svariati esemplari della nuova Star Lite. Il suo aspetto familiare potrebbe trarre in inganno, ma, no, non è tornata la serie PK. Della seconda generazione smallframe, qui, abbiamo solo le forme, peraltro non poco snaturate per via di numerosi adattamenti talora piuttosto brutali.<br />
La più amara delle verità è l'assenza del cambio manuale. Questo fa della Star Lite un grossolano richiamo visivo a quella che, forse a torto, non è una delle serie più apprezzate della storia della Vespa.<br />
Il gruppo propulsore, dal chiaro sapore estremo orientale, sporge vistosamente dal lato sinistro, celato a fatica del piccolo sportellino. Colpiscono gli pneumatici da 3,50 x 10", mutuati dalle sorelle maggiori.<br />
Allo stesso modo, anche il manubrio è preso in prestito dalla Star a telaio grande; idem per quanto riguarda il tubo di sterzo: perciò si è resa necessaria l'applicazione di una protesi in plastica al parafango, che ha l'aspetto di quello della serie PK FL2, ovvero delle versioni N, V e HP.<br />
Gli esemplari esposti paiono comunque come una sorta di pre-serie, bisognosa di alcune auspicabili rifiniture. La parte posteriore è costituita da un guscio in lamiera, applicato all'ormai immancabile telaio tubolari; essa è composta da due distinti lamierati, accoppiati mediante antiestetici cordoni di saldatura non continui. Soluzione probabilmente dovuta alla reale origine di quei lamierati: ovvero quello originali della serie PK che, come qualcuno ricorderà, erano saldati mediante puntatura nella parte interna e non più sovrapponendo le lamiere nella parte esterna, come su tutte le Vespe sviluppate in precedenza.<br />
Di nuovo disegno il bauletto retroscudo, che è comunque in materiale plastico, e così pure il nasello copristero, dal disegno sobrio ed aggraziato. Altrettanto felice la scelta di adottare i listelli pedana in alluminio in luogo dei tappeti in gomma che caratterizzarono le Vespa PK a partire dalla serie XL.<br />
Meno gradevole la sella, dal profilo squadrato e stranamente intagliato.<br />
Nuovi anche i comandi elettrici sul manubrio; la finitura dei materiali è tuttavia piuttosto dozzinale e non comunica un grande senso di solidità.<br />
<br />
<table style="width: auto;"><tbody>
<tr><td><a href="https://picasaweb.google.com/lh/photo/hoHl8kZV7rsrAr8H436csdMTjNZETYmyPJy0liipFm0?feat=embedwebsite"><img height="480" src="https://lh3.googleusercontent.com/-YNhHKE72Ko4/Vmh1TFK6x4I/AAAAAAAAX58/B49BqHWxOCE/s640-Ic42/DSCF8797.JPG.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td style="font-family: arial,sans-serif; font-size: 11px; text-align: right;">Da <a href="https://picasaweb.google.com/110754211332391225099/21Novembre2015EICMA2015?authuser=0&feat=embedwebsite">21 novembre 2015 - EICMA 2015</a></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Questa edizione di Eicma ha visto per la prima volta dopo diversi anni l'assenza della Star 2T. Un segno dei tempi e della fine, probabilmente imminente ed ineluttabile, dalla più tradizionale delle Star, quella più genuinamente Vespistica e forse quella più rassicurante in termini di affidabilità ed economica per ciò che riguarda la manutenzione.<br />
A questa svolta, significativa ma prefigurata da anni, si associa un corposo rinnovamento estetico della gamma <i>a telaio grande</i>.<br />
Il design pressoché immutato della PX qui lascia il passo incontrando un gusto più vistosamente asiatico, fatto di mostrine cromate e dettagli più o meno barocchi distribuiti in più punti della scocca.<br />
Colpisce - e non in maniera del tutto positiva - il nasello, che altera significativamente la silhouette della Star vista dal fianco; il fanale posteriore reca una grossa pancia e risulta più sporgente; la cresta del parafango anteriore ha un aspetto più elaborato e la sella appare più alta.<br />
Completa la rinnovata dotazione il gruppo tachimetro completamente digitale, con display a cristalli liquidi su fondo chiaro,<br />
<br />
EICMA è da sempre sinonimo di accessori, elaborazioni e ricambi, anche per i Vespisti. Se da una parte si rileva l'assenza di molti storici produttori di ricambi, dall'altra non sono mancati gli storici marchi del tuning: Pinasco, Polini e Malossi. Nella galleria fotografica trovate un ampio saggio dei prodotti esposti al Salone di Milano.<br />
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<table style="width: auto;"><tbody>
<tr><td><a href="https://picasaweb.google.com/lh/photo/0T2X_S9gHUmuz9mkrykub9MTjNZETYmyPJy0liipFm0?feat=embedwebsite"><img height="480" src="https://lh3.googleusercontent.com/-rUi9NchYv14/Vmh1DBthlII/AAAAAAAAX8Q/5fH-MzrF8Us/s640-Ic42/DSCF8730.JPG.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td style="font-family: arial,sans-serif; font-size: 11px; text-align: right;">Da <a href="https://picasaweb.google.com/110754211332391225099/21Novembre2015EICMA2015?authuser=0&feat=embedwebsite">21 novembre 2015 - EICMA 2015</a></td></tr>
</tbody></table>
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<i>Galleria fotografica:</i><br />
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<embed flashvars="host=picasaweb.google.com&hl=it&feat=flashalbum&RGB=0x000000&feed=https%3A%2F%2Fpicasaweb.google.com%2Fdata%2Ffeed%2Fapi%2Fuser%2F110754211332391225099%2Falbumid%2F6226354450027668513%3Falt%3Drss%26kind%3Dphoto%26hl%3Dit" height="400" pluginspage="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer" src="https://photos.gstatic.com/media/slideshow.swf" type="application/x-shockwave-flash" width="600"></embed><br />
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<br />Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-55661350351214896942014-11-21T21:33:00.002+01:002014-11-21T21:33:40.139+01:00Eicma 2014 - Piaggio e LML<i>Poche novità sostanziali per i vespisti: Piaggio presenta la PX Touring, mentre LML investe nelle automatiche. E rispunta la Star a telaio piccolo</i><br />
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<table style="width: auto;"><tbody>
<tr><td><a href="https://picasaweb.google.com/lh/photo/kWbzvP_bowOQY1iDfGLmXNMTjNZETYmyPJy0liipFm0?feat=embedwebsite"><img height="480" src="https://lh4.googleusercontent.com/-wOJ_5jtZeGk/VG-eq2CJrbI/AAAAAAAAQ8g/IR2UKL2htGw/s640/DSCF9294.JPG.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td style="font-family: arial,sans-serif; font-size: 11px; text-align: right;">Da <a href="https://picasaweb.google.com/110754211332391225099/9Novembre2014EICMA2014?authuser=0&feat=embedwebsite">9 novembre 2014 - EICMA 2014</a></td></tr>
</tbody></table>
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Trentasette anni fa la kermesse milanese fu il palcoscenico del lancio di uno dei modelli di maggiore successo nella storia della Vespa: la PX. Si presentava nelle sembianze di una monumentale riproduzione, alta oltre tre metri, che magnificava - letteralmente - le forme della «Nuova Linea».<br />
A distanza di decenni tante cose sono cambiate. In primo luogo la stessa sede della manifestazione, qualche chilometro fuori città. E' cambiato il gruppo Piaggio, che oggi è un colosso di proporzioni globali, detentore di svariati brand. E' cambiato il mercato e con esso la realtà del traffico veicolare.<br />
Ma la PX è sempre là, presenza discreta ed appariscente allo stesso tempo: è quella di sempre, con poche misurate licenze tecnologiche, familiare a chiunque; eppure la si nota proprio per questo, per il suo resistere alle correnti che la dovrebbero far apparire come inesorabilmente obsoleta. Resta un progetto vecchio di quarant'anni e non si può affermare il contrario. Tuttavia ha pregi oggettivi che ancora oggi la rendono un mezzo appetibile non solo agli appassionati nostalgici.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
Quest'anno lo stand del Gruppo Piaggio è in gran parte riservato al brand Aprilia, celebrandone il successo nel campionato mondiale SBK. La gamma Vespa si vede così ridimensionata nella rappresentanza al Salone: un esemplare per ciascun modello.<br />
«Marcone» del Vespa World Club mi accoglie con la consueta ospitalità e mi racconta le ultime novità del gruppo Piaggio. Poi mi mostra l'esemplare della PX, baluardo della tradizione e «unica scelta» degli irriducibili del cambio al manubrio. La novità si chiama «Touring». Non è niente di alieno; si tratta di un allestimento speciale, in analogia a quelli proposti per le automatiche, caratterizzato un corredo di accessori, dalla sella di colore marrone scuro e dalla livrea specifica «Grigio Seta».<br />
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<table style="width: auto;"><tbody>
<tr><td><a href="https://picasaweb.google.com/lh/photo/yhgl-wT91d-ybvDXwbCkndMTjNZETYmyPJy0liipFm0?feat=embedwebsite"><img height="480" src="https://lh6.googleusercontent.com/-yy0pE8I8S-g/VG-ecYo1TeI/AAAAAAAAQ7I/CZTeokGAvgQ/s640/DSCF9281.JPG.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td style="font-family: arial,sans-serif; font-size: 11px; text-align: right;">Da <a href="https://picasaweb.google.com/110754211332391225099/9Novembre2014EICMA2014?authuser=0&feat=embedwebsite">9 novembre 2014 - EICMA 2014</a></td></tr>
</tbody></table>
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<br />
La sella si fa apprezzare per l'estetica davvero riuscita: la forma è quella della sella montata di serie sulle Euro 3, ma il materiale della copertura appare ricercato ed è impreziosito da una serie di termocuciture trasversali sulla porzione della seduta riservata al conducente.<br />
Completano la dotazione il piccolo parabrezza, da anni proposto come accessorio, e due portapacchi che si fanno notare per le dimensioni piuttosto ridotte delle ribaltine. Una soluzione che probabilmente li renderà meno funzionali, ma certamente meno vistosi.<br />
Resta discutibile il sistema di fissaggio del portapacchi anteriore, lo stesso dell'accessorio lanciato con la serie Euro 3. Non è provvisto dei classici ritegni superiori «da appendere» allo scudo; in luogo di questi due attacchi la cui applicazione richiede la foratura del nasello. Scelta a mio avviso alquanto discutibile, in quanto deturpa l'aspetto originale del mezzo, non tenendo conto della possibilità di togliere il portapacchi per montarlo solo quando necessario.<br />
Anche l'esemplare esposto ad Eicma monta copertoni Sava: scelta dettata dalle tempistiche della fornitura - mi è stato spiegato - e che molti di certo non apprezzeranno, trattandosi di pneumatici che non brillano affatto per la tenuta. Auspichiamo un rapido ritorno alle valide Michelin S83... una garanzia per i Vespisti.<br />
Non si rilevano altre novità per quanto riguarda la cara vecchia PX, che così prosegue il suo cammino sostanzialmente invariata, almeno sino al prossimo traguardo dell'omologazione Euro 4.<br />
<br />
<embed flashvars="host=picasaweb.google.com&hl=it&feat=flashalbum&RGB=0x000000&feed=https%3A%2F%2Fpicasaweb.google.com%2Fdata%2Ffeed%2Fapi%2Fuser%2F110754211332391225099%2Falbumid%2F6084253901599073185%3Falt%3Drss%26kind%3Dphoto%26hl%3Dit" height="400" pluginspage="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer" src="https://photos.gstatic.com/media/slideshow.swf" type="application/x-shockwave-flash" width="600"></embed><br />
<br />
Anche quest'anno la manifestazione è stata teatro della reiterata sfida con la «cugina indiana», la LML Star. LML Italia è presente con uno stand certamente ridimensionato rispetto ai fasti del passato. In controtendenza con l'audacia degli inizi, ora nella gamma LML sembra che la Star «Automatica» sia il nuovo cavallo di battaglia.<br />
Colpisce l'assenza rumosa della Star due tempi, che per la prima volta non fa mostra di sé sotto ai riflettori dell'Esposizione milanese. Un messaggio che appare chiaro e che assume contorni più nitidi nella pur limitata rappresentanza della quattro tempi a trasmissione manuale.<br />
Esordisce la nuova gamma 2015, con un restyling che tradisce canoni estetici marcatamente asiatici e forse nel complesso non particolarmente felici, giacché la nuova Star pare voglia atteggiarsi a scooter moderno.<br />
Una scelta che strappa a LML Italia la vocazione strettamente «vespistica», riducendola ad un anonimato tecnico ed estetico che forse confonderà il pubblico. A qualcuno potrebbe ricordare la «Traveller» (nota anche come «Neco Abruzzi»): una colata di plastica<i> made in China </i>a forma di Vespa largeframe anni '60. Colori vivaci, possibilità di personalizzazione e... E un insopportabile carter oblungo sotto al fianco sinistro. Un motore con trasmissione a variazione continua, mutuato - si dice - dalla coreana Daelim.<br />
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<table style="width: auto;"><tbody>
<tr><td><a href="https://picasaweb.google.com/lh/photo/KX3OrOBViLSB_YereJu2ndMTjNZETYmyPJy0liipFm0?feat=embedwebsite"><img height="480" src="https://lh6.googleusercontent.com/-I46bQirqy1s/VG-dsg3UF_I/AAAAAAAAQ3w/f2IwlhSzklg/s640/DSCF9254.JPG.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td style="font-family: arial,sans-serif; font-size: 11px; text-align: right;">Da <a href="https://picasaweb.google.com/110754211332391225099/9Novembre2014EICMA2014?authuser=0&feat=embedwebsite">9 novembre 2014 - EICMA 2014</a></td></tr>
</tbody></table>
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La Star ne esce così snaturata e sfigurata, mischiandosi alla moltitudine di automatici che popola un mercato sofferente per gli effetti della crisi.<br />
La veste delle Star 2015 si aggiorna con nuovi elementi, quali: nasello di nuovo disegno, piuttosto barocco e poco riuscito nel profilo laterale; strumentazione digitale con display LCD; nuova sella di forma piuttosto spigolosa e con serratura laterale; portapacchi posteriore in fusione, verniciato in tinta carrozzeria; nuovo fanale posteriore di forma arrotondata. Confermati altri dettagli già proposti con la 200 prima e con le serie «Evoluzione» poi, quali gli indicatori di direzione di rinnovato disegno, il proiettore ed il catadiottro posteriore integrato nel paraspruzzi.<br />
L'esposizione è come sempre colorata e perlopiù stravagante, con realizzazioni <i>astratte </i>e fuori dalle consuetudini di gamma. Fra di esse un prototipo, anzi, un<i> déjà vu</i>: la Star a scocca piccola. Nei fatti, una PK «FL» con poche licenze estetiche. Fra queste, da segnalare il bel nasello, che pare un'efficace sintesi fra quello della PX prima serie e quello delle «Arcobaleno»: più dolce nelle linee, pulito, impreziosito dalla solita griglia cromata. C'è da chiedersi perché non sia stato adottato sulle sorelle maggiori.<br />
Anche questa piccola Star - la cui commercializzazione è prevista per la metà del 2015 - ha la trasmissione automatica, con buona pace di chi da anni attende il ritorno della tradizionale Vespa smallframe.<br />
<br />
Appuntamento fra un anno, per Eicma 2015, e chissà che non arrivino novità più consistenti per gli appassionati vespisti.<br />
<br />
<b><a href="https://picasaweb.google.com/110754211332391225099/9Novembre2014EICMA2014#" target="_blank">Le foto sono visibili nella galleria fotografica del Vespa Legend Team.</a></b><br />
<br />Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-12893022553871159232014-06-29T12:32:00.000+02:002014-06-29T12:33:48.975+02:00Come nasceva una VNA<div style="text-align: left;">
Ecco un bellissimo cortometraggio pubblicitario, prodotto sul finire degli anni '50.</div>
<div style="text-align: left;">
Stupisce l'elevato livello tecnologico sviluppato nel processo produttivo. Vediamo dunque come nasceva, nel 1958, una 125 VNA, la prima Vespa largeframe!</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="480" src="//www.youtube.com/embed/ZeqA_Si5kuI?rel=0" width="640"></iframe></div>
Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-16576602815525981622014-04-27T23:56:00.000+02:002017-11-08T11:33:19.416+01:00Decalcomanie "RODAGGIO" - Vespa degli anni '60Pubblico i tracciati che ho ricostruito per alcune Vespe degli anni '60.<br />
Essi sono stati ottenuti partendo da foto dettagliate di esemplari ben conservati.<br />
<br />
Questo lavoro nasce da un'esigenza precisa. Le riproduzioni in commercio attualmente sono realizzate in maniera piuttosto approssimativa: questo sia graficamente, per via dell'impiego di font moderni e banali, sia per quanto riguarda i materiali impiegati. E' noto, infatti, come in origine si trattasse di decalcomanie, applicate ad acqua.<br />
Le riproduzioni distribuite attualmente, invece, sono stampate su supporti autoadesivi, trasparenti ma lucidi e vistosamente spessi.<br />
Le ricostruzioni che ho curato personalmente seguono piuttosto fedelmente le spaziature degli originali, con particolare attenzione per quanto riguarda i font, a mio avviso imitati con scrupolo.<br />
<br />
Ne propongo tre versioni, fornendo a disposizione per il download anche il vettoriale già dimensionato, in formato Adobe PDF. Chi avesse modo, può provvedere personalmente alla stampa su carta per decalcomanie. Argomento non banale, perché sono pochi quelli che ancora realizzano decal di questo genere. In commercio esistono anche supporti adatti alle stampanti domestiche, sia ink-jet che laser. Tuttavia non conosco la qualità e la resistenza di questi prodotti. Parametri da valutare anche e soprattutto considerando l'inevitabile esposizione agli agenti atmosferici.<br />
<br />
Qui vedete un'anteprima dei tracciati. Di seguito sono riportati anche i link per il download del file PDF.<br />
<br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<b><span style="font-family: inherit; font-size: x-large;">Versione 3 marce - Miscela 2% - Grafica rossa</span></b><br />
<b><span style="font-family: inherit; font-size: x-large;"><br /></span></b>
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-zdnrEc-NpfU/U110MjuscRI/AAAAAAAAAsQ/GfwEc_LjNN8/s1600/RODAGGIO_3M_2PERC.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="616" src="https://4.bp.blogspot.com/-zdnrEc-NpfU/U110MjuscRI/AAAAAAAAAsQ/GfwEc_LjNN8/s1600/RODAGGIO_3M_2PERC.jpg" width="640" /></a><br />
<a href="https://docs.google.com/uc?id=0Bw6dO_g9f5TidzRyNXpiT3hxQmc&export=download" target="_blank">Link per il download</a><br />
<b><span style="font-size: large;"></span></b><br />
<br />
<br />
<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b>
<b><span style="font-size: x-large;">Versione 4 marce - Miscela 2% - Grafica rossa</span></b><br />
<b><span style="font-size: x-large;">Adottata sino al 1966</span></b><br />
<b><span style="font-size: x-large;"><br /></span></b>
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-6uSXHcDYQ1c/U110N1U5AZI/AAAAAAAAAsg/jPbuZi7HHNQ/s1600/RODAGGIO_4M_2PERC_FINO1966.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="630" src="https://4.bp.blogspot.com/-6uSXHcDYQ1c/U110N1U5AZI/AAAAAAAAAsg/jPbuZi7HHNQ/s1600/RODAGGIO_4M_2PERC_FINO1966.jpg" width="640" /></a><br />
<a href="https://docs.google.com/uc?id=0Bw6dO_g9f5TiRmFSbkl0bW41bVU&export=download" target="_blank">Link per il download</a><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<b><span style="font-size: x-large;">Versione 4 marce - Miscela 2% - Grafica rossa</span></b><br />
<span style="font-size: x-large;"><b>Adottata dal 1966</b></span><br />
<span style="font-size: x-large;"><b><br /></b></span>
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-Mc9pOpOxtDQ/U110OFAAgpI/AAAAAAAAAsc/DdGT91VHNCU/s1600/RODAGGIO_4M_2PERC_DAL1966.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-Mc9pOpOxtDQ/U110OFAAgpI/AAAAAAAAAsc/DdGT91VHNCU/s1600/RODAGGIO_4M_2PERC_DAL1966.jpg" width="640" /></a><br />
<a href="https://docs.google.com/uc?id=0Bw6dO_g9f5TiRGZwaDMwd0o1cUk&export=download" target="_blank">Link per il download</a><br />
<br />
<br />
Un ringraziamento a:<br />
Marzio (ildotto99) per la collaborazione, l'assistenza e le numerose indicazioni<br />
Valerio (Vespa979) per aver condiviso la foto di una 125 GT con la decal perfettamente conservata.<br />
<br />
Queste ricostruzioni digitali sono offerte gratuitamente agli appassionati. Questo è inteso per uso personale, un eventuale utilizzo commerciale / a scopo di lucro deve essere autorizzato e concordato.Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-87410111303470447322014-04-04T18:40:00.000+02:002017-11-08T11:30:52.928+01:00Com'è fatto? Il clacson della Chetak Classic<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-hN4Gj2ZK5hg/UzszAHyyVcI/AAAAAAAAAns/XcSVSq8KpsY/s1600/CameraZOOM-20140401190706029+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://4.bp.blogspot.com/-hN4Gj2ZK5hg/UzszAHyyVcI/AAAAAAAAAns/XcSVSq8KpsY/s1600/CameraZOOM-20140401190706029+%2528Large%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Esaminiamo un oggetto inconsueto: il clacson originale montato sulle Bajaj «Chetak Classic», importate in svariate unità nel nostro Paese durante gli anni '90.<br />
L'avvisatore acustico si può annoverare fra gli elementi distintivi di questo modello; esso, infatti, è esposto (non è coperto dalla maschera frontale come sulla coeva «Chetak Electronic»).<br />
<br />
La copertura esterna è in acciaio inossidabile; reca, al centro, il marchio «bajaj» e, sulla corona esterna, le diciture «JANAK» e «12 V. A.C.».<br />
«Janak» è l'azienda produttrice, ancora esistente (<a href="http://www.janakent.com/horns.html" target="_blank">link</a>). Il clacson è alimentato in corrente alternata alla tensione di 12 Volt.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-oXQETu-zTiU/UzszEzRZB_I/AAAAAAAAAoE/jYoWpSx0JGU/s1600/CameraZOOM-20140401190750128+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="480" src="https://4.bp.blogspot.com/-oXQETu-zTiU/UzszEzRZB_I/AAAAAAAAAoE/jYoWpSx0JGU/s1600/CameraZOOM-20140401190750128+%2528Large%2529.jpg" width="640" /></a><br />
<br />
Sul retro troviamo il codice ricambio Bajaj: 06-20-1076.<br />
La cassa posteriore è in lamiera zincata gialla. Sono presenti due viti, la cui funzione è bloccare i lamierini alloggiati all'interno, i quali costituiscono il corpo principale dell'elettrocalamita che attiva l'avvisatore.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-nVkweSNM8GI/UzszFXyeczI/AAAAAAAAAoM/lQJwOD8ZODw/s1600/CameraZOOM-20140401190809714+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://3.bp.blogspot.com/-nVkweSNM8GI/UzszFXyeczI/AAAAAAAAAoM/lQJwOD8ZODw/s1600/CameraZOOM-20140401190809714+%2528Large%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
La connessione elettrica si avvale di due faston maschi da 6,3 mm. Caratteristica, questa, comune alla maggior parte dei clacson 12V c.a. di questo formato (compresi quelli installati sulle Vespa «PX» prive di batteria).<br />
<br />
La copertura anteriore è assicurata alla cassa mediante i soliti sei occhielli ribaditi. Essi misurano 4,5 mm (diametro esterno della sezione tubolare) e sono in ottone grezzo.<br />
La maggior parte dei clacson Vespa ha occhielli simili, ma di diametro inferiore (4,0 mm) e trattati con nichelatura.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-gDl6VTv-8EU/Uz6rVhhCnnI/AAAAAAAAAqY/ooxeg2u5MK8/s1600/IMG_20140330_175504+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://2.bp.blogspot.com/-gDl6VTv-8EU/Uz6rVhhCnnI/AAAAAAAAAqY/ooxeg2u5MK8/s1600/IMG_20140330_175504+%2528Large%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-fQZUSKZkHJM/Uz6rWu5LybI/AAAAAAAAAro/kb6tkuIixzg/s1600/IMG_20140330_175513+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://3.bp.blogspot.com/-fQZUSKZkHJM/Uz6rWu5LybI/AAAAAAAAAro/kb6tkuIixzg/s1600/IMG_20140330_175513+%2528Large%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Il clacson in oggetto è stato smontato, pulito e verificato. <br />
Per lo smontaggio, si procede con la rimozione degli occhielli. A tale fine, si monta su trapano una punta per acciaio da 5,5 mm (o simile); con delicatezza si rimuove la parte posteriore degli occhielli. Questi poi possono essere sfilati utilizzando un cacciaspine oppure un piccolo giravite piatto.<br />
<br />
Così facendo, si liberano i tre componenti principali: la copertura, la cassa con l'elettrocalamita ed il diaframma in lamiera d'alluminio.<br />
<br />
Su molti vecchi clacson, fra il diaframma e la cassa era posta una sottile guarnizione in carta. La sua funzione è quella di prevenire in filtrazioni d'acqua all'interno della cassa stessa. Infiltrazioni di questo tipo possono inficiare la funzionalità del clacson e innescare la corrosione della lamiera.<br />
In questo caso, infatti, all'interno sono presenti delle macchie di ruggine.<br />
Per evitare questo problema sono possibili diverse soluzioni; una di queste consiste nella creazione, utilizzando carta apposita, della guarnizione, sul modello di altri vecchi avvisatori. Questo, però, andrebbe ad alterare la distanza fra il diaframma ed i traferri dell'elettrocalamita.<br />
<br />
Una soluzione preferibile, dunque, consisterebbe nell'applicazione di un sottile velo di sigillante siliconico (anche la pasta nera per motori è indicata) sulla superficie di contatto fra cassa e diaframma.<br />
Così è stato fatto su questo clacson.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-j-GDT0_3_PQ/Uz6rWv6iAVI/AAAAAAAAAqg/MSdGbSJxcds/s1600/IMG_20140330_182351+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="480" src="https://4.bp.blogspot.com/-j-GDT0_3_PQ/Uz6rWv6iAVI/AAAAAAAAAqg/MSdGbSJxcds/s1600/IMG_20140330_182351+%2528Large%2529.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Da sinistra: la cassa col gruppo elettromagnetico (traferri, avvolgimento e connettori), il diaframma in alluminio sul quale è applicato un dischetto d'acciaio, la copertura in acciaio inossidabile.</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-z32i7imxVtI/Uz6rbkZC5tI/AAAAAAAAAq8/qhdqzWqcvQ0/s1600/IMG_20140330_182401+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="480" src="https://3.bp.blogspot.com/-z32i7imxVtI/Uz6rbkZC5tI/AAAAAAAAAq8/qhdqzWqcvQ0/s1600/IMG_20140330_182401+%2528Large%2529.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Le ammaccature sono state eliminate e l'acciaio è stato lucidato a specchio.</i></td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
La tracce di ruggine sono state rimosse ed il clacson è stato pulito in ogni sua parte. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Il rimontaggio è stato effettuato posizionando nuovi occhielli, ribaditi e completamente appiattiti (come era in origine, su questi clacson indiani) usando un cacciapine piatto da 8 mm.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ecco il risultato finale.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-J0apfOybPzc/Uzsy9G9E8rI/AAAAAAAAAnY/iyNtvQC851s/s1600/CameraZOOM-20140330194323848+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="480" src="https://4.bp.blogspot.com/-J0apfOybPzc/Uzsy9G9E8rI/AAAAAAAAAnY/iyNtvQC851s/s1600/CameraZOOM-20140330194323848+%2528Large%2529.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Il clacson rimontato.</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-10104756320091908982014-04-02T19:03:00.000+02:002014-04-02T19:03:00.170+02:00Com'è fatto? Rubinetto Dell'Orto con decantatore<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-cy6Vj9zpwJQ/UzszIHOaehI/AAAAAAAAAoc/OxIiNXfWpag/s1600/CameraZOOM-20140401191118973+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-cy6Vj9zpwJQ/UzszIHOaehI/AAAAAAAAAoc/OxIiNXfWpag/s1600/CameraZOOM-20140401191118973+%2528Large%2529.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Ecco un ricambio originale piuttosto interessante. Il rubinetto «Dell'Orto» montato nel corso degli anni '60 sulle Vespa «largeframe».<br />
<br />
Questo rubinetto era montato in primo equipaggiamento alternativamente a quello marchiato «SIL», sostanzialmente identico.<br />
<br />
Oggi in commercio si trovano svariate riproduzioni, tutte di origine asiatica. Alcune sono migliori di altre e, nell'ambito di un buon restauro, sono senz'altro da preferire quelle che hanno il corpo filtrante in metallo. Più precisamente in lamiera zincata: gli originali dell'epoca, però, avevano questo elemento in lamiera di ottone, assemblata con saldobrasatura a stagno.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-yBRzkB10JWA/UzsysQOzRFI/AAAAAAAAAlM/mvoMhW4hub8/s1600/CameraZOOM-20131214194723970+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-yBRzkB10JWA/UzsysQOzRFI/AAAAAAAAAlM/mvoMhW4hub8/s1600/CameraZOOM-20131214194723970+%2528Large%2529.jpg" height="480" width="640" /></a><br />
<br />
Il bicchiere decantatore è di vetro, semplice ma ben lavorato. E' mantenuto in sede da un archetto, sul quale è montato una sorta di manopola filettata; essa insiste su un piccolo scodellino di lamiera, il quale guida il bicchiere ed esercita pressione su di esso.<br />
<br />
Nella sede del bicchiere, la tenuta è garantita da una guarnizione ad anello.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-wzipE_o9asA/UzsyuomXExI/AAAAAAAAAlc/UhXN-_ZtvC8/s1600/CameraZOOM-20131214194906216+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-wzipE_o9asA/UzsyuomXExI/AAAAAAAAAlc/UhXN-_ZtvC8/s1600/CameraZOOM-20131214194906216+%2528Large%2529.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-CH_Y7ADaQdI/UzsyvRCv3VI/AAAAAAAAAlo/I0AEKqWtS4Q/s1600/CameraZOOM-20131214194922013+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-CH_Y7ADaQdI/UzsyvRCv3VI/AAAAAAAAAlo/I0AEKqWtS4Q/s1600/CameraZOOM-20131214194922013+%2528Large%2529.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-CH_Y7ADaQdI/UzsyvRCv3VI/AAAAAAAAAlo/I0AEKqWtS4Q/s1600/CameraZOOM-20131214194922013+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><br /></a>
<br />
In cima al bicchiere decantatore è presente una retina, la cui funzione è quella di operare un primo filtraggio della benzina che affluisce al decantatore.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-vQ4USl6h958/UzsyrxD_TiI/AAAAAAAAAlI/srWpYDQvkHw/s1600/CameraZOOM-20131214194700126+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-vQ4USl6h958/UzsyrxD_TiI/AAAAAAAAAlI/srWpYDQvkHw/s1600/CameraZOOM-20131214194700126+%2528Large%2529.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<br />
Il cosiddetto «distributore» costituisce l'elemento principale della <i>valvola</i> che regola il passaggio della benzina. Esso caratterizza anche rubinetti «Vespa» più recenti e più anziani.<br />
Nei rubinetti più vecchi, il canale di passaggio è ottenuto incrociando due fori, come è visibile nella foto qui sotto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-MTz5zI-FVwg/Uzsyw6vs0rI/AAAAAAAAAlw/XCgPPs2JYCg/s1600/CameraZOOM-20131214195155450+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-MTz5zI-FVwg/Uzsyw6vs0rI/AAAAAAAAAlw/XCgPPs2JYCg/s1600/CameraZOOM-20131214195155450+%2528Large%2529.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<br />
Successivamente - parliamo degli anni '70 - tale canale è stato ricavato direttamente nello stampo del pezzo.<br />
<br />
Nelle foto è visibile la guarnizione di tenuta del distributore. Essa, per forma e dimensioni, è comune a gran parte dei rubinetti originali Vespa.<br />
In questo caso è di colore rosso, trattandosi di una guarnizione originale Piaggio di recente produzione, montata a seguito della pulizia e della revisione complessiva del rubinetto.<br />
<br />
Per garantire una tenuta ottimale del distributore sulla guarnizione, può essere opportuno «rettificare» il piano di accoppiamento. Per questa semplice operazione è opportuno avvalersi di un foglio di carta abrasiva fine, steso su un piano perfetto (quale un ripiano in marmo, oppure in vetro spesso).<br />
<br />
All'atto della revisione è bene prestare attenzione al verso di montaggio del distributore e della relativa piastrina elastica di ritegno affinché alla posizione della levetta corrisponda un corretto funzionamento del dispostivo.<br />
<br />
Il fissaggio del rubinetto al serbatoio avviene serrando un dado di grosse dimensioni, collocato così all'interno del serbatoio stesso. Fra il fondo del serbatoio ed il dado è prevista una rondella (nota: essa non è prevista sui rubinetti più recenti, che tuttavia hanno una dado più alto in lega leggera).<br />
<br />
A volte questi rubinetti necessitano semplicemente di un'accurata pulizia. Molti, considerandoli alla stregua di materiale da consumo, preferiscono sostituirli. E' un vero peccato: in fondo, un buon restauro si misura dai dettagli, anche da quelli pressoché invisibili, come in questo caso.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-qNHq5b6Nuro/Uzsy2yENMxI/AAAAAAAAAmk/8ezOKQlmfpQ/s1600/CameraZOOM-20131214200047993+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-qNHq5b6Nuro/Uzsy2yENMxI/AAAAAAAAAmk/8ezOKQlmfpQ/s1600/CameraZOOM-20131214200047993+%2528Large%2529.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-xoP11yFygIA/Uzsy5sRNPEI/AAAAAAAAAm8/z0bh5VFhhNY/s1600/CameraZOOM-20131214200309777+%2528Large%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-xoP11yFygIA/Uzsy5sRNPEI/AAAAAAAAAm8/z0bh5VFhhNY/s1600/CameraZOOM-20131214200309777+%2528Large%2529.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<br />
<br />Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-48359917560062785802014-01-30T13:18:00.003+01:002014-01-30T14:26:27.566+01:00Com'è fatto? Cuffia copricilindro Cosa II 125La cuffia copricilindro della Cosa seconda serie si distingue dalle altre per un dettaglio interessante: presenta infatti il foro di accesso alla candela in posizione insolita, al centro. Questo perché<b> la Cosa II 125 era provvista di una inedita testata a candela centrale</b>.<br />
Questo ricambio, oggi, può essere idealmente abbinato a cilindri d'elaborazione provvisti di testa a candela centrale.<br />
Il codice del ricambio Piaggio è <b>239047</b>.<br />
<br />
Nelle foto qui riportate, la cuffia in oggetto è messa a confronto con una normale cuffia per PX 125 e 150 (nel caso specifico, una cuffia predisposta per il fissaggio del <i>sistema aria secondaria</i> montato sulle versioni Euro 2). Come è possibile vedere, la conformazione della testa è la medesima, con la sola variazione della posizione del foro. Si notano peraltro dei segni sulla superficie della cuffia, tali da far pensare che lo stampo - o parte di esso - fosse comune alle due versioni.<br />
<br />
A sinistra la cuffia Cosa a candela centrale, a destra quella PX:<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-6hB4BGwdR6w/UuoLK6HdmPI/AAAAAAAAAUs/2bkqtV--z7U/s1600/IMG_20140126_174426.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-6hB4BGwdR6w/UuoLK6HdmPI/AAAAAAAAAUs/2bkqtV--z7U/s1600/IMG_20140126_174426.jpg" height="150" width="200" /></a><a href="http://3.bp.blogspot.com/-4bR1OoEH6EY/UuoLKdt2L9I/AAAAAAAAAUo/TyFN2ln2CaQ/s1600/IMG_20140126_174441.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-4bR1OoEH6EY/UuoLKdt2L9I/AAAAAAAAAUo/TyFN2ln2CaQ/s1600/IMG_20140126_174441.jpg" height="150" width="200" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-7GnfcHFL-xw/UuoLUf3w3lI/AAAAAAAAAU8/ddqUt9E8lrA/s1600/IMG_20140126_174458.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-7GnfcHFL-xw/UuoLUf3w3lI/AAAAAAAAAU8/ddqUt9E8lrA/s1600/IMG_20140126_174458.jpg" height="150" width="200" /></a><a href="http://3.bp.blogspot.com/-e--Zy9zZ4nY/UuoLaXAAlQI/AAAAAAAAAVU/zhMnrpR15aY/s1600/IMG_20140126_174544.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-e--Zy9zZ4nY/UuoLaXAAlQI/AAAAAAAAAVU/zhMnrpR15aY/s1600/IMG_20140126_174544.jpg" height="150" width="200" /></a></div>
<br />Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-79875856350498240252013-12-10T22:59:00.000+01:002014-01-10T16:05:15.337+01:00Identificare una Bajaj: prefissi telaio e motore<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkpiB-XOdNuimc5KJStiLTZd1GcxKGWNhNELp5R8jo1F9x9jQ459C77FW8yi2GKW4qpvAxipoZbkvkm1aBpq6tLhxLcZsaLdkdorTxMb8n4C89hVI35Sow1vJoP77iiKClkg45VLZvihM/s1600/CameraZOOM-20130918143159544.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkpiB-XOdNuimc5KJStiLTZd1GcxKGWNhNELp5R8jo1F9x9jQ459C77FW8yi2GKW4qpvAxipoZbkvkm1aBpq6tLhxLcZsaLdkdorTxMb8n4C89hVI35Sow1vJoP77iiKClkg45VLZvihM/s640/CameraZOOM-20130918143159544.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Riporto una serie di informazioni utili a riguardo dell'identificazione dei modelli Bajaj. Questi dati, <a href="http://modernvespa.com/forum/topic90609" target="_blank">mutuati dal forum statunitense ModernVespa</a>, possono costituire un a valido aiuto nell'esplorare un mondo immenso ed in effetti ancora poco conosciuto, quello della prima cugina indiana della Vespa.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
E' bene cominciare con una premessa. Analogamente a quanto messo a punto da Piaggio, anche Bajaj si è avvalsa di prefissi indicativi, impiegati sia nella numerazione dei telai, sia nella stampigliatura dei motori.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Se nel caso della Vespa abbiamo le lettere «T» (telaio) e «M» (motore), nel caso delle Bajaj abbiamo «C» (chassis) e «E» (engine). Queste lettere sono precedute, di norma, da due numeri: questi indicano la variante del modello.<br />
Benché normalmente la produzione «vespistica» a marchio Bajaj si identifichi con la celeberrima «Chetak», occorre osservare come la gamma sia stata ampiamente differenziata nel corso dei decenni. Non sono mancate né le varianti povere, né quelle di timida aspirazione sportiva.<br />
<br />
E' una materia complessa da trattare, specie a migliaia di chilometri dalla patria delle Bajaj. Il web consente di esplorare questo universo, costringendo però a ragionare per deduzione, mancando materiale ufficiale completo ed esaustivo.<br />
Cercherò qui di fare del mio meglio, sperando di non riportare inesattezze.<br />
Premetto che, a dispetto di quanto riportato alla pagine di cui sopra, ho ritenuto di rivedere alcune parti sulla base di quanto osservato in molte fotografie reperite sul web.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<b>03 - La prima generazione: Bajaj 150. 145,45 cc. Da aprile 1971 al 1973 circa.</b><br />
Si tratta del primo scooter a marchio Bajaj. Prodotta, in buona sostanza, dopo il divorzio da Piaggio. Parliamo tuttavia della medesima «Vespa 150» prodotta nel decennio precedente e derivata direttamente dalla «VBA». Elemento distintivo il nasello, apposto allo scudo mediante saldatura a punti e di forma tondeggiante, ma ornato da uno stemma esagonale. Il manubrio era sostanzialmente identico a quello della VBA, con un adattatore vistosamente sporgente per alloggiare un tachimetro di sagoma tonda in luogo del classico strumento «a ventaglio». E' questo il predecessore del curioso manubrio ribattezzato «volcano», per via della sede tachimetri vistosamente sporgente.<br />
Motore: 145,45 cc (57 x 57) - due travasi - tre marce. Accensione a puntine. Impianto luci a 6V.<br />
Ruote: da 8" (3,50"), cerchi di tipo «chiuso».<br />
<br />
<b>04 - Bajaj Priya. 145,45 cc. Dal 1973.</b><br />
Si tratta dell'evoluzione della precedente, costruita a partire dal 1975 dalla controllata «Maharashtra Scooters Limited». Il nome «Priya» in hindi significa «amata».<br />
Costruita dunque su licenza, mediante una società controllata, tuttora esistente, la Priya è stata commercializzata da Bajaj (non di rado col marchio «Maharashtra») per molti anni quale modello economico e spartano. Si differenzia dal modello precedente anche per il nasello di nuovo disegno, lo stesso, di fatto, introdotto da Piaggio con la «150 GL» del 1962. Il nuovo manubrio, col già citato profilo «volcano», pare richiamare quello introdotto da Piaggio nel 1965 su «Super» e «Nuova 125». Il tachimetro è di forma tonda. Il cofani sono ancora quelli tondeggianti delle «150», dunque di diretta derivazione «VBA».<br />
Un'altra differenza con la serie precedente risiede nel tipo di bloccasterzo: non più quello a paletta mobile delle «VBA», bensì il nuovo tipo ad inserimento, disegno «Neiman».<br />
Motore: 145,45 cc (57 x 57) - due travasi - tre marce. Accensione a puntine. Impianto luci a 6V.<br />
Ruote: da 8" (3,50"), cerchi di tipo «chiuso».<br />
<br />
<b>05 - Bajaj Super e Super Excel. 145,45 cc. Dal 1976.</b><br />
La «Super», nella seconda metà degli anni '70, si presentò come versione più moderna della «Priya». Manteneva le ruote da 8", con cerchi di tipo «chiuso». Di nuovo disegno - per così dire, trattandosi degli stessi della Vespa «Super» - i cofani laterali ed il parafango. Marcatamente «indiano», invece, il solito manubrio «volcano».<br />
Questo modello è rimasto in produzione sino ai primi anni duemila, mantenendo sempre le ruote di piccolo diametro e subendo un numero comunque limitato di modifiche.<br />
Nei primi anni di produzione il fanale posteriore era del tipo con corpo metallico, mutuato anch'esso dalla Vespa «Super». Negli anni '80 con la «Super Excel»compaiono gli indicatori di direzione, del tipo «a sbalzo», di forma circolare; negli anni '90 anche la «Super» acquisirà la maschera a «T» sullo scudo e gli indicatori frontali incassati; quelli posteriori sono integrati nel fanale.<br />
Motore: 145,45 cc (57 x 57) - due travasi (fino ad agosto 1995, poi tre travasi) - tre marce. Accensione a puntine. Impianto luci a 6V («Super») oppure 12V («Super Excel» con frecce)<br />
Ruote: da 8" (3,50"), cerchi di tipo «chiuso».<br />
<br />
<b>06 - Bajaj Chetak «due tempi». 145,45 cc.</b><br />
La «Chetak» è la Bajaj per antonomasia. Il suo nome richiama il leggendario cavallo del re hindu «Chhatrapati Shivaji» ed ha in qualche modo identificato l'intera produzione di Pune per decenni.<br />
E' caratterizzata dal grande proiettore (diametro 130 mm) e dal tachimetro «a ventaglio». I cofani, sebbene alcuni erroneamente li ritengano uguali a quelli delle Vespa «Sprint», sono i medesimi della «Super», dunque più compatti.<br />
Diverso, invece, il parafango, inizialmente identico a quello della «Sprint», più recentemente modificato aggiungendo due coppie di nervature sui fianchi.<br />
E' stata prodotta in diverse varianti, per brevità ne ricordo due: una con frecce a sbalzo, tondeggianti (vedi anche la riproposizione degli anni '90, variante «20»), l'altra con frecce a raso (anteriormente integrate nella maschera a «T»).<br />
Negli anni '90 la prima fu riproposta anche in Italia come «Chetak Classic»; l'altra, con la maschera frontale, era venduta come «Chetak Electronic».<br />
Motore: 145,45 cc (57 x 57) - due travasi (fino ai primi anni '90, poi tre travasi) - quatto marce. Accensione inizialmente a puntine, elettronica CDI dagli anni '80. Impianto luci a 6V se priva di indicatori; 12V se con frecce.<br />
Ruote: da 10" (3,50"), cerchi di tipo «aperto» con tamburi alettati.<br />
<br />
<b>07 - Chetak versione USA. Ultimi anni '70 - primi anni '80. 145,45 cc.</b><br />
Si tratta della variante per il restrittivo mercato statunitense. Per la sua commercializzazione, Bajaj ha previsto una serie di modifiche, analogamente a quanto messo in atto da Piaggio. Fanale posteriore a sbalzo, indicatori di direzione, impianto elettrico con batteria, proiettore di tipo sigillato, numerose targhette informative, catadiottri sui fianchi del parafango e devioluci contrassegnati con scritte esplicative. Il manubrio è sostanzialmente il medesimo della Priya; ModernVespa riporta come alternativa il manubrio con proiettore trapezioidale, tuttavia non nascondo una qualche perplessità a tal riguardo. Notoriamente i vecchi codici statunitensi imponevano l'utilizzo di proiettori sigillati, da qui la necessità di impiego del manubrio con sede circolare.<br />
Motore: 145,45 cc (57 x 57) - due travasi - quattro marce. Accensione a puntine. Impianto luci a 6V.<br />
Ruote: da 10" (3,50"), cerchi di tipo «aperto» con tamburi alettati.<br />
<br />
<b>08 - Bajaj 125. </b><b>123,39 cc.</b><br />
La variante 08 indica la cubatura 125. Ritengo - prendendo atto dalla cilindrata esatta (123,39 cc) che le versioni più vecchie avessero il rapporto alesaggio-corsa «sottoquadro», con pistone da 52,5 mm in corsa 57; in buona sostanza, le stesse misure delle 125 «due per cento» inaugurate dalla «VNB1». <br />
Esteticamente le 125 si presentano come le «Super», col manubrio ruote da 8".<br />
Le ultime versioni presentavano la maschera a «T» sullo scudo, con indicatori squadrati.<br />
Motore: 123,39 cc (52,5 x 57) - due travasi - tre marce. Accensione a puntine. Impianto luci a 6V (12V se il veicolo è dotato di lampeggiatori).<br />
Ruote: da 8" (3,50"), cerchi di tipo «chiuso».<br />
<br />
<b>10 - Bajaj Cub</b>. <b>98,17 cc.</b><br />
Questa varianti impiega curiosamente il nome del celebre best-seller Honda, il «Cub». Contraddistinto dalla piccola cilindrata, contenuta entro i 100 cc, si trattava di una versione spartana e probabilmente pensata per contenere i consumi di carburante.<br />
Fu venduto per pochi anni, sino al 1987. Inizialmente provvisto di accensione a contatti, dal 1984 fu equipaggiato con l'impianto elettronico CDI.<br />
Verso fine produzione furono installati anche gli indicatori di direzione.<br />
Motore: 98,17 cc (50 x 50) - due travasi - tre marce. Rapporto di compressione dichiarato 10:1. Accensione a puntine fino al 1984, poi elettronica CDI. Impianto luci in ogni caso a 6V.<br />
Ruote: da 8" (3,50"), cerchi di tipo «chiuso».<br />
<br />
<b>20 - Retro Chetak Classic. Dal 1993, pensata per il mercato britannico.</b><br />
Si tratta della riproposizione della «Chetak» con frecce «a sbalzo», dall'aspetto assai vicino a quello delle Vespa «largeframe» degli anni '70. Disponibile, su richiesta, nella configurazione con sella singola, piastra e cuscino passeggero. E' uscita di produzione nel 2000. (in quell'anno il suo costo era di 1339 sterline).<br />
Motore (versione UK): 123,39 cc (52,5 x 57) - due travasi (tre dal 1994) - quattro marce. 5,8 CV, velocità massima 55 mph. Accensione elettronica. Impianto luci a 12V con lampeggiatori.<br />
Ruote: da 10" (3,50"), cerchi di tipo «aperto» con tamburi alettati.<br />
<br />
<b>23 - Bajaj Chetak Classic. Anni '80. Per il mercato tedesco.</b><br />
Questa variante, probabilmente esportata solo in Germania, è simile alle altre «Chetak Classic»; di norma era equipaggiata col manubrio a faro trapezioidale e con i lampeggiatori a sbalzo.<br />
Motore: 145,45 cc (57 x 57) - due travasi - quatto marce. Accensione elettronica CDI. Impianto luci a 12V con lampeggiatori.<br />
Ruote: da 10" (3,50"), cerchi di tipo «aperto» con tamburi alettati.<br />
<br />
<b>35 - Bajaj Classic SL con avantreno «anti-dive». 123,67 cc - 145,45 cc. Dal 1997 al 2004.</b><br />
Questo modello segna l'introduzione del nuovo tubo di sterzo, dotato di un complesso sistema anti affondamento, denominato «anti dive». Dal punto di vista estetico, ne esistono due versioni: una con lampeggiatori squadrati, l'altra con indicatori di forma più tondeggiante.<br />
Con questa serie fa la sua comparsa l'avviamento elettrico, quale accessorio; a questi si aggiunge l'impianto di lubrificazione separata, anch'esso opzionale.<br />
Le versioni prive di tali accessori conservano un motore nella sostanza praticamente invariato rispetto alle precedenti: dunque un blocco di diretta derivazione vespistica, con poche variazioni (perlopiù nel comparto elettrico); i blocchi motore provvisti di avviamento elettrico e miscelatore, invece, presentano alcune modifiche, tali da compromettere l'intercambiabilità di alcune parti.<br />
Il cuscinetto di banco lato volano è ora a rulli, lo stesso adottato da Piaggio sui motori PX; tuttavia l'albero motore ha quote differenti da quello PX.<br />
Le versioni 125cc hanno una nuova configurazione di tipo «quadro» (54 x 54), già vista in ambito vespistico sulle vecchie 125 «cinque per cento» (faro basso, «U», «VNA») e qui abbinata ad una biella da 110 mm.<br />
Motore: 123,67 cc (54 x 54) oppure 145,45 cc (57 x 57) - tre travasi - quatto marce. Accensione elettronica CDI. Miscelatore ed avviamento elettrico opzionali. Scarico con attacco «a flangia», comune al resto della produzione Bajaj dalla seconda metà degli anni '90. Impianto luci a 12V con lampeggiatori, eventualmente con batteria.<br />
Ruote: da 10" (3,50"), cerchi di tipo «aperto» con tamburi alettati.<br />
<br />
<b>Bajaj Chetak «five ports»: Bajaj Bravo. Da dicembre 1999.</b><br />
Non è conosciuto, ad oggi, il numero che identifica questa variante. Si tratta di una consistente evoluzione della Classic SL, dalla quale si differenzia per il colore delle plastiche dei lampeggiatori (di forma tondeggiante: colore bianco sulla «Bravo», ambrati sulla «Classic SL»).<br />
Il motore così aggiornato, si avvale dell'ammissione lamellare e di un cilindro a cinque luci di travaso. La frizione è del tipo a sette molle, inedita sulle Bajaj ma già adottata da Piaggio dalla fine degli anni '60. Verso fine produzione, il carburatore Spaco tipo «SI» viene rimpiazzato da un Jetex dall'impostazione più convenzionale e montato su un collettore a gomito.<br />
Questo è, nei fatti, il primo motore vespistico con ammissione lamellare prodotto in serie; di lì a poco sarà imitato da LML, che ne riproporrà le innovazioni adattandole al blocco PX ereditato da Piaggio.<br />
Nota: per quanto riguarda gli esemplari prodotti da marzo 2000, il blocco motore dovrebbe essere contrassegnato con la sigla «CD».<br />
<br />
<b>CLC e CLE - Bajaj Chetak e Legend «quattro tempi» (4S). Dal 1998.</b><br />
E' la versione a quattro tempi della «Chetak», totalmente rinnovata anche nel telaio. Da essa deriva anche la «Legend», differenziata nei cofani e nel manubrio (dotato di faro di forma squadrata).</div>
Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-66643162168699378882013-12-02T18:21:00.000+01:002013-12-12T14:46:34.954+01:00Se la chiave di accensione non gira...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt0UcP2Jme5hol0te-_rQSGpfEfa6N80WaGOMUzGsqyhslSvGkwoJKxw7TH71zjnGmHSgyVl0PhR1ecQ775hGIFdX3COQgDMA7sMSk7Xb9Cq2RfK8pAZD3Y0GQ1Dvu2tnQDlD3H1XvLRg/s1600/IMG_20131201_195001.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt0UcP2Jme5hol0te-_rQSGpfEfa6N80WaGOMUzGsqyhslSvGkwoJKxw7TH71zjnGmHSgyVl0PhR1ecQ775hGIFdX3COQgDMA7sMSk7Xb9Cq2RfK8pAZD3Y0GQ1Dvu2tnQDlD3H1XvLRg/s640/IMG_20131201_195001.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
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Un amico ha acquistato una nuova Vespa - una PX125E del 1982 - e subito abbiamo notato che il blocchetto dell'accensione sul manubrio, benché provvisto della sua chiave, non girava.</div>
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Si tratta di un blocchetto riprodotto, assai simile, comunque, a quelli montati in origine da Piaggio (si noti, a questo proposito, il logo sull'impugnatura della chiave).</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Balza all'occhio un dettaglio: la chiave pare non entri completamente nel cilindretto. Potrebbe essere questa, dunque, la causa del problema. Come vedremo, infatti, il motivo è proprio questo.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br /></div>
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</div>
<a name='more'></a><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKCdjbyetl6i4hzTrRkQc2Sx3D7djQWh6HfhM6qGOtjZpA3rWpFHhb7pckfXEDW4JPiBMIcSmHa1U1nWmgGSLcK7XWRl0ez30rJZTcWuxIQH8tLyTOwmHlVKhklN9NiNgD9WiXf5fURl8/s1600/IMG_20131201_195031.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKCdjbyetl6i4hzTrRkQc2Sx3D7djQWh6HfhM6qGOtjZpA3rWpFHhb7pckfXEDW4JPiBMIcSmHa1U1nWmgGSLcK7XWRl0ez30rJZTcWuxIQH8tLyTOwmHlVKhklN9NiNgD9WiXf5fURl8/s400/IMG_20131201_195031.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La chiave non entra completamente nel cilindretto.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Non ci resta che procedere con lo smontaggio. Per prima cosa, occorre rimuovere il fermo che mantiene il gruppo serratura all'interno del corpo esterno.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUMml-ipBS0BkC4jQHpdxrBL3yMoPR9CPK8tb5PpVKVscZUzch0q3j1NvJJF7QVAhPmI6ZD-YZtBoFulW9tXnQvXWH7iQ9kHXAQFVPVuNhV4lzzUgZ2leHkMDgeGtWLgwibY9wL-wffNY/s1600/IMG_20131201_195122.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUMml-ipBS0BkC4jQHpdxrBL3yMoPR9CPK8tb5PpVKVscZUzch0q3j1NvJJF7QVAhPmI6ZD-YZtBoFulW9tXnQvXWH7iQ9kHXAQFVPVuNhV4lzzUgZ2leHkMDgeGtWLgwibY9wL-wffNY/s400/IMG_20131201_195122.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Sfilato il gruppo serratura, dobbiamo disassemblarlo al fine di liberare il cilindretto vero e proprio. Per fare questo, rimuoviamo il piccolo anello di fermo, avvalendoci, per esempio, di un piccolo cacciavite. Prestiamo la massima attenzione, per evitare che l'anello salti lontano.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjME5gFcNTHjk4DUhj3d_nq6m2-l7h45l9Lb4N1uLFQvSPXtQf_acXI_LwEDP9UJvMn8bwhiNJum-mZ9oVZl8EVkuEY1b2F-LLY_0jpKKxAguvy984c4rwqqbMVmSLkdEIdFxDCHYm7hyc/s1600/IMG_20131201_195218.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjME5gFcNTHjk4DUhj3d_nq6m2-l7h45l9Lb4N1uLFQvSPXtQf_acXI_LwEDP9UJvMn8bwhiNJum-mZ9oVZl8EVkuEY1b2F-LLY_0jpKKxAguvy984c4rwqqbMVmSLkdEIdFxDCHYm7hyc/s400/IMG_20131201_195218.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ora abbiamo di fatto separato tutti i componenti principali del blocchetto chiave. Concentriamoci sul cilindretto.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirPe3qNIxHw-0WNr40bsW8DKbvriVIAO2fPmFPA_jVOJSFwX-kn1j0RCmt1aD7X91f72s-dSwacOYZugSMcOJa-YGA7DiLQ-90dUuIgP8JcH8Yb4KzZGds7i27FXL7nRo_Ow1isUZFUwU/s1600/IMG_20131201_195414.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirPe3qNIxHw-0WNr40bsW8DKbvriVIAO2fPmFPA_jVOJSFwX-kn1j0RCmt1aD7X91f72s-dSwacOYZugSMcOJa-YGA7DiLQ-90dUuIgP8JcH8Yb4KzZGds7i27FXL7nRo_Ow1isUZFUwU/s400/IMG_20131201_195414.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ecco il principio di funzionamento - invero di carattere generale - che caratterizza queste serrature: con l'inserimento della chiave, una serie di lamelle si spostano; perché il cilindretto ruoti nella sua serie, occorre che tutte le lamelle siano a filo. Nella foto seguente notiamo come questo non si verifichi, poiché la chiave non entra completamente nel cilindretto.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTYT-4VwSsTurixXcQD_cGXy5tLPl9-FNw29eRMcy2uWVgh01H8cMD-VwXxX0RAWsubWznkcbOKwQl9DXDYPqO2qG7_1gi2HpbF-19bC8BLYRat8vWsFf6SfFiol1NrcqtuzMR_e9l4po/s1600/IMG_20131201_195601.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTYT-4VwSsTurixXcQD_cGXy5tLPl9-FNw29eRMcy2uWVgh01H8cMD-VwXxX0RAWsubWznkcbOKwQl9DXDYPqO2qG7_1gi2HpbF-19bC8BLYRat8vWsFf6SfFiol1NrcqtuzMR_e9l4po/s400/IMG_20131201_195601.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
A questo punto sfiliamo le lamelle e le relative molle di contrasto, preoccupandoci di riporle nell'ordine in cui le abbiamo trovate, così da non dover fare poi una serie di prove al fine di ritrovare la giusta combinazione.</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfFxtxzrVSnCSTfDKJvuGnQbnSRE0U3tOVNVkQysH5Hu3VG7e3eBiWqVbTrLlyg4x99DlJ596j0Ojzy09HMNm74vBRo2491M-taBBnWRXXyc2x5-i3J4ALGB7Lq_yfY01NApdqFZzQVVk/s1600/IMG_20131201_195855.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfFxtxzrVSnCSTfDKJvuGnQbnSRE0U3tOVNVkQysH5Hu3VG7e3eBiWqVbTrLlyg4x99DlJ596j0Ojzy09HMNm74vBRo2491M-taBBnWRXXyc2x5-i3J4ALGB7Lq_yfY01NApdqFZzQVVk/s400/IMG_20131201_195855.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le quattro lamelle, talvolta chiamate «cavalieri», con le relative molle.</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Conviene asportare anche il coperchietto in acciaio, così da verificare che sia tutto in ordine. Sotto di esso troviamo il tassello di protezione - che previene l'ingresso di corpi estranei - e la relativa molla di ritorno.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Per rimuoverlo, solleviamo con l'ausilio di un piccolo cacciate i punti in cui la lamiera risulta ribadita; infine, facendo leva pazientemente su più punti, rimuoviamo completamente il coperchietto.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhisnE359kG0viL5s6F362ZCehbUINWSxw7yfed9KrimRfXgpjmrOX-ev4yRvL1OM6HZg6sjzAHD-9vPew1S7TvOO6aQPlhs0fVYDrYPxR8eafFsDIrgLAKcNU64Mp0mSaztCYg9QKNWjY/s1600/IMG_20131201_201322.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhisnE359kG0viL5s6F362ZCehbUINWSxw7yfed9KrimRfXgpjmrOX-ev4yRvL1OM6HZg6sjzAHD-9vPew1S7TvOO6aQPlhs0fVYDrYPxR8eafFsDIrgLAKcNU64Mp0mSaztCYg9QKNWjY/s400/IMG_20131201_201322.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjolMwHJ1tp9ySt2Vn04owIgZyiA4xs6UxpNXQsZVnMVh-OVseeovBRZQwg2nH47T94sxYQkQ29tR5Mmrvfp6_qplpZwugOXxk-GDeQV79t5yPkOqwR1rppFlVQBICHLX-xK6qK93ZbN3M/s1600/IMG_20131201_201444.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjolMwHJ1tp9ySt2Vn04owIgZyiA4xs6UxpNXQsZVnMVh-OVseeovBRZQwg2nH47T94sxYQkQ29tR5Mmrvfp6_qplpZwugOXxk-GDeQV79t5yPkOqwR1rppFlVQBICHLX-xK6qK93ZbN3M/s400/IMG_20131201_201444.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
In questo caso il cilindretto presenta qualche segno di ossidazione; questo probabilmente ha comportato il distacco di piccoli frammenti, i quali, caduti in fondo alla sede della chiave, ne impediscono il completo inserimento. Procediamo alla pulizia, sempre impiegato il piccolo cacciavite di precisione e soffiando all'interno del cilindretto con un po' di aria compressa.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoNTuLrw59S0kgmIzyaG8vB7FSYifPpqG48FhrU6xnT8FRBup_IeefAJALiZWJkLLhXVeTVDYqINhnlBQoXslTaMPieK8NMShfEVAgYG8IQB3xlqDT60jd5tPxb383FK7K1g3bQbQj3cY/s1600/IMG_20131201_201513.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoNTuLrw59S0kgmIzyaG8vB7FSYifPpqG48FhrU6xnT8FRBup_IeefAJALiZWJkLLhXVeTVDYqINhnlBQoXslTaMPieK8NMShfEVAgYG8IQB3xlqDT60jd5tPxb383FK7K1g3bQbQj3cY/s400/IMG_20131201_201513.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg3g818rc9OfrMy9gK1atAAnsarfvt4tuLUu8w77IPGuYQ6JdBXxLqnL11NX7ekXlo4bsUT5sD23VxnMmIBXuvV3nTrQCBA6aJpurbyvdVrXIbUodA1_5q7fiK8kcLt8lim2W-v74gCa8/s1600/IMG_20131201_200547.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg3g818rc9OfrMy9gK1atAAnsarfvt4tuLUu8w77IPGuYQ6JdBXxLqnL11NX7ekXlo4bsUT5sD23VxnMmIBXuvV3nTrQCBA6aJpurbyvdVrXIbUodA1_5q7fiK8kcLt8lim2W-v74gCa8/s400/IMG_20131201_200547.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ecco i frammenti che impedivano l'inserimento completo della chiave.</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Verifichiamo, a questo punto, che la chiave entri completamente nel cilindretto. Per fortuna è così!</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibAitZYWV57hqHKGpYRqfzFXOOw6jcFt3bVXc3o5g2bGWSx7uBvjOooCM6qbMniPdU46NGf3zqMWH5NKGRIhsNUqFpBRfjfULB2XnfaGxFzwTF7zYTorp4EE_CRwG_6CgCzOoJ1ZrCzs4/s1600/IMG_20131201_201535.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibAitZYWV57hqHKGpYRqfzFXOOw6jcFt3bVXc3o5g2bGWSx7uBvjOooCM6qbMniPdU46NGf3zqMWH5NKGRIhsNUqFpBRfjfULB2XnfaGxFzwTF7zYTorp4EE_CRwG_6CgCzOoJ1ZrCzs4/s400/IMG_20131201_201535.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Per prevenire ulteriori ossidazioni, e per agevolare i movimento delle varie parti, è bene lubrificare accuratamente il cilindretto e le lamelle. Ho trovato particolarmente indicato, a questo scopo, il grasso siliconico: è idrorepellente e perciò è ideale per il nostro ambito d'impiego. Si trova normalmente in ferramenta e nei centri del fai-da-te, viene usato anche per lubrificare saracinesche idrauliche e valvole a sfera. </div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoGLHWHuxI5ZhxsId1wTaakmTFEfQIb765jNVj4fAlnTgbuTbI-Zf8M0FYeVOvBjogF8WyIXcjsidzc693yGAchEicCO3Vm9FSRP_Hr1HHrfY8d_9swKoG915hFGfXK1D4z-73RrwZirs/s1600/IMG_20131201_202847.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoGLHWHuxI5ZhxsId1wTaakmTFEfQIb765jNVj4fAlnTgbuTbI-Zf8M0FYeVOvBjogF8WyIXcjsidzc693yGAchEicCO3Vm9FSRP_Hr1HHrfY8d_9swKoG915hFGfXK1D4z-73RrwZirs/s400/IMG_20131201_202847.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Il grasso siliconico è ideale per lubrificare queste serrature.</i></td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Applichiamo il grasso senza eccessiva parsimonia. Certo, per qualche tempo la chiave potrebbe risultare un po' unta, ma questo è garanzia di efficienza nel tempo e ridotta usura.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU7Fe8EjcD7VKccVCWIKYV9CrAXZfWAIFbAia3Z_21ggnV0KKIVk540kD2Rz9gzXSPpurmTvgVl4vQw8xwtsxM57XS6LAtqd5p6X0pcOXNVxcSOwMszk4ACXIEiYeWyHokcQtDipALwsE/s1600/IMG_20131201_203020.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU7Fe8EjcD7VKccVCWIKYV9CrAXZfWAIFbAia3Z_21ggnV0KKIVk540kD2Rz9gzXSPpurmTvgVl4vQw8xwtsxM57XS6LAtqd5p6X0pcOXNVxcSOwMszk4ACXIEiYeWyHokcQtDipALwsE/s400/IMG_20131201_203020.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Procediamo dunque con l'inserimento delle molle e delle lamelle, rispettandone l'ordine.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTUKA5boctVa51NYcZda2rT88unTZ30vwZW-TpRlznmXirV4CRZNw2pQYruey4K0gFFdJefZNm6wn4AYj_8cyvP8IsPpsF6dybxZGK1rw0VLVCWjsFxLO9v0g4TU6n9_aRDfIM8uUrDAk/s1600/IMG_20131201_203251.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTUKA5boctVa51NYcZda2rT88unTZ30vwZW-TpRlznmXirV4CRZNw2pQYruey4K0gFFdJefZNm6wn4AYj_8cyvP8IsPpsF6dybxZGK1rw0VLVCWjsFxLO9v0g4TU6n9_aRDfIM8uUrDAk/s400/IMG_20131201_203251.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Verifichiamo nuovamente che la chiave arrivi a fine corsa e che, in questa condizione, le lamelle siano tutte a filo del cilindretto.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Rimontiamo il coperchietto e la «paletta» di chisura con la sua molla; per evitare questa possa staccarsi, ribadiamo nuovamente la lamiera in corrispondenza delle due nicchie ricavate sul cilindretto.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPmhYUINR-ZW_53sVcbl3iGzRDGeoWR5j8jEKulWJSq4bR4yEcc1o7_Zf0kfS9FSuFuH33tELD9tyiiRQj_eifURQmJPAgN0hD7YIUGSx_b_5I1uGa6b5eWrSdHSySKTue-h39GvuUN6I/s1600/IMG_20131201_210240.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPmhYUINR-ZW_53sVcbl3iGzRDGeoWR5j8jEKulWJSq4bR4yEcc1o7_Zf0kfS9FSuFuH33tELD9tyiiRQj_eifURQmJPAgN0hD7YIUGSx_b_5I1uGa6b5eWrSdHSySKTue-h39GvuUN6I/s400/IMG_20131201_210240.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Inseriamo il cilindretto nella sua sede ed applichiamo il primo dischetto in materiale plastico. </div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfN7LTam2ROZNGLPs7dQUJTPxTrkq2QhKtYXE6NkkQ7Xpr6c_mTwzY721DwvEbbjwtLkhFqQv8SEbHEXnF4Gjg958zhiSVzEk4iSGcOXFuC0HbZNubdqjoZavyEHOGt4d2jqD3NO-kGCM/s1600/IMG_20131201_210320.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfN7LTam2ROZNGLPs7dQUJTPxTrkq2QhKtYXE6NkkQ7Xpr6c_mTwzY721DwvEbbjwtLkhFqQv8SEbHEXnF4Gjg958zhiSVzEk4iSGcOXFuC0HbZNubdqjoZavyEHOGt4d2jqD3NO-kGCM/s400/IMG_20131201_210320.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Il gruppo serratura può essere già collocato all'interno del corpo esterno. In alternativa, questa operazione può essere eseguita per ultima. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
In questo caso, eccolo già inserito nel corpo.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwH_MT1tebh5K_Jm23RXSM-_8QCfvwR9wfCtf9CVYVmSrDfAolLmvVSIHPbU3yVDKqYR4kUs28jaDWwz0FY7ujzO8KbNVF0dqpGl9jNm9RyWv7jqrz2ZQY_4iH18BEzB20aClekLHV-6w/s1600/IMG_20131201_210432.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwH_MT1tebh5K_Jm23RXSM-_8QCfvwR9wfCtf9CVYVmSrDfAolLmvVSIHPbU3yVDKqYR4kUs28jaDWwz0FY7ujzO8KbNVF0dqpGl9jNm9RyWv7jqrz2ZQY_4iH18BEzB20aClekLHV-6w/s400/IMG_20131201_210432.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Riposizioniamo il fermo.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYk9jfso6985l3PNsDvVdiaS5yh-i2109ctQrz0IX2Qb1LK4waU0zRXJkCwNUlWJxHjzUTz3O99sJNRcCoA0VUV7gt5X9ylo9h17GenbRJ5nYmvFs7HGNiA2fCN9w9kOyL7_QBs0o2A00/s1600/IMG_20131201_210730.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYk9jfso6985l3PNsDvVdiaS5yh-i2109ctQrz0IX2Qb1LK4waU0zRXJkCwNUlWJxHjzUTz3O99sJNRcCoA0VUV7gt5X9ylo9h17GenbRJ5nYmvFs7HGNiA2fCN9w9kOyL7_QBs0o2A00/s400/IMG_20131201_210730.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
A questo punto, ricollochiamo la piastra rotante di contatto, avendo cura anche qui di applicare un po' di grasso soliconico.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvruyLx71AKuwQH8N4wc3QG8YFxhIbtxVkneL9m0fKrVCHFA6F3J4yrQEm9r9ZTPaajUMxLxdwnZff-mOdViomQK-WnKhTCAaD8ZS6GQmPd2BIhTHnVRell2TLzWqwLslqNbNepogDRmc/s1600/IMG_20131201_210851.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvruyLx71AKuwQH8N4wc3QG8YFxhIbtxVkneL9m0fKrVCHFA6F3J4yrQEm9r9ZTPaajUMxLxdwnZff-mOdViomQK-WnKhTCAaD8ZS6GQmPd2BIhTHnVRell2TLzWqwLslqNbNepogDRmc/s400/IMG_20131201_210851.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Quindi posizioniamo la molla ed il secondo dischetto.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivoIG74eP4O9VSGgStKZXq4Doya8ykqDq7XnbuVSUktig8AT8JfcHWjZ7g0-TKwB1J6bOcYUlR2By8Z0KMTlokTsgu3hOFLeaAa7onptx-cYcdBJieEJLRnxNTC2u-GUO1X5ncoa1FBS8/s1600/IMG_20131201_211017.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivoIG74eP4O9VSGgStKZXq4Doya8ykqDq7XnbuVSUktig8AT8JfcHWjZ7g0-TKwB1J6bOcYUlR2By8Z0KMTlokTsgu3hOFLeaAa7onptx-cYcdBJieEJLRnxNTC2u-GUO1X5ncoa1FBS8/s400/IMG_20131201_211017.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnrbggZmxOtcjOKxQZB3Wr8B7Rx0eoRtkhgfOtw3yr0xWVomJD8KqdZ0w3AobeqR8YAmRr9iaUOTv2Hi6Mlmtz4rJtzQOaSe2vX7lR-ICOKDPyDCYgo5n47OK_r6urJ8G8AuvAwhacv9s/s1600/IMG_20131201_211036.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnrbggZmxOtcjOKxQZB3Wr8B7Rx0eoRtkhgfOtw3yr0xWVomJD8KqdZ0w3AobeqR8YAmRr9iaUOTv2Hi6Mlmtz4rJtzQOaSe2vX7lR-ICOKDPyDCYgo5n47OK_r6urJ8G8AuvAwhacv9s/s400/IMG_20131201_211036.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Comprimendo la molla, inseriamo l'anello elastico sul cilindretto.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXRUTM41Y13_L5c1yl1CvV3lu0CP4Vhmu4SPQnh6IzQPaw-YEZ6BCZbTDqF19VyRvSq7CTbuwuLpnoB5JPAdKy_6qUSzfxXPge16dIzTNqAmsFNvlQU8zmNvBDFWsRXxZFDhvNVew84Rs/s1600/IMG_20131201_211148.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXRUTM41Y13_L5c1yl1CvV3lu0CP4Vhmu4SPQnh6IzQPaw-YEZ6BCZbTDqF19VyRvSq7CTbuwuLpnoB5JPAdKy_6qUSzfxXPge16dIzTNqAmsFNvlQU8zmNvBDFWsRXxZFDhvNVew84Rs/s400/IMG_20131201_211148.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Ed ecco qui, il nostro blocchetto è finalmente rimontato, revisionato ed in perfetta efficienza.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7NKcrkJETRKGgIKaGws5gyBerKSjTlMNlR21bp2jUDyGNv__hLaWX9ktJGbYt1DNn0UQbkDF7TLSgz1BMBc4peD2WL-GwB0iHQH-UQpo4x6h_NQcBCgNDlaVhzQ-73D93d5hCI4eJRT0/s1600/IMG_20131201_211529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7NKcrkJETRKGgIKaGws5gyBerKSjTlMNlR21bp2jUDyGNv__hLaWX9ktJGbYt1DNn0UQbkDF7TLSgz1BMBc4peD2WL-GwB0iHQH-UQpo4x6h_NQcBCgNDlaVhzQ-73D93d5hCI4eJRT0/s400/IMG_20131201_211529.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH9QXdjffq2LvAaI5CQg2YiklK_sGgSbJ2GZKrOx4O0IsjHFPUDY6TEiEK1JaHfksBMJADxoxn7oZNnKv89Kd3FEJdwBkdpVHdgGpFoJY7MYqID1HYD6sWSFmkcZRw_QQsDw7FeooYwXc/s1600/IMG_20131201_211538.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH9QXdjffq2LvAaI5CQg2YiklK_sGgSbJ2GZKrOx4O0IsjHFPUDY6TEiEK1JaHfksBMJADxoxn7oZNnKv89Kd3FEJdwBkdpVHdgGpFoJY7MYqID1HYD6sWSFmkcZRw_QQsDw7FeooYwXc/s400/IMG_20131201_211538.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Possiamo quindi accertarci del corretto scorrimento della chiave sino al suo fine corsa; di conseguenza il cilindretto è ora libero di ruota e di aprire il contatto di massa, consentendo così l'avviamento del motore.</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDa8ygCVYWhSJ7dNNhDp1kBmulMzi6JgAu-gYyj0356Vkxi0pZvjbD4he1HSqJASFepfW1FIsjDGojcCViUbnCYf3361azwGcFWfFlO3BgMnoALS_YVx6RgE9-x03A4pkR5DR9TjLt1cw/s1600/IMG_20131201_211612.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDa8ygCVYWhSJ7dNNhDp1kBmulMzi6JgAu-gYyj0356Vkxi0pZvjbD4he1HSqJASFepfW1FIsjDGojcCViUbnCYf3361azwGcFWfFlO3BgMnoALS_YVx6RgE9-x03A4pkR5DR9TjLt1cw/s400/IMG_20131201_211612.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Blocchetto rimontato: si noti che la chiave ora è a fine corsa.</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Questa procedura può essere seguita anche qualora sia stata smarrita la chiave e si voglia ricrearla partendo da un pezzo vergine. Occorrerà dunque praticare la lavorazione della lama della chiave, adattandola alle lamelle, tenendo sempre presente che con la chiave inserita e a fine corsa la lamelle stesse non devono sporgere dal corpo del cilindretto.</div>
<br />Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-44440914174833449072013-11-26T23:19:00.003+01:002013-12-12T14:50:06.595+01:00EICMA 2013: Vespa e LML al salone di Milano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-bGKqWj8bMLk/UoKodLE6KHI/AAAAAAAAIgs/N1xx72p9hHo/s1600/DSCN6868.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="476" src="http://1.bp.blogspot.com/-bGKqWj8bMLk/UoKodLE6KHI/AAAAAAAAIgs/N1xx72p9hHo/s640/DSCN6868.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
L'edizione 2013 della kermesse milanese sarà probabilmente ricordata per la presentazione della nuova Vespa «Primavera». L'ennesima <i>automatica </i>ed anche questa porta un nome assai impegnativo ed adottato senza scrupoli «storiografici». Certo, perché questo nuovo scooter non ha nulla in comune con la celebre e per certi versi rivoluzionaria 125 presentata nel 1968.<br />
Occorre però riconoscere che questa nuova creatura Piaggio può vantare una linea più slanciata rispetto ai modelli che l'hanno preceduta (le serie «ET» e «LX»), con un risultato nel complesso che appare più armonioso rispetto a quello della più tormentata «946».<br />
<br />
Ma le automatiche, si sa, sono guardate con indifferenza - se non con diffidente ostilità - dagli amanti della Vespa tradizionale, quella verace, necessariamente dotata di trasmissione manuale.<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX5QKiFHNVLN6D9N78Bh3K-NEaXg_jCDABWc-bvqXhHKhJAWBJEE08ymQwil_ISaPAD2LkvVDRmc2_zLttdLZr0o4eoiine86HWJewm8eBjk1tzlJFhmCkHT48KF_DEo5PPU_LwvBNHDxB/s1600/DSCN6871.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="478" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX5QKiFHNVLN6D9N78Bh3K-NEaXg_jCDABWc-bvqXhHKhJAWBJEE08ymQwil_ISaPAD2LkvVDRmc2_zLttdLZr0o4eoiine86HWJewm8eBjk1tzlJFhmCkHT48KF_DEo5PPU_LwvBNHDxB/s640/DSCN6871.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
A questi - e fra di essi mi colloco fieramente anch'io - l'edizione di quest'anno del Salone milanese sarà apparsa un po' deludente.<br />
La «PX» è la stessa di sempre, e perciò due sono i sentimenti comuni: uno di soddisfazione, perché la gloriosa «Nuova Linea» resiste e non teme quello che il marketing ci propina come progresso; l'altro, opposto, di delusione, perché molti vorrebbero finalmente vedere una nuova Vespa «a marce», moderna ma fedele a se stessa.<br />
Personalmente sono del partito dei soddisfatti, e la presenza della PX nei listini Vespa è comunque rassicurante: in fondo, se ne vendono ancora e nemmeno poche.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyl21AYV0-Z8_7TCHTvpkniGuVm3tfKyUKNjN4EnnydK5tpTkQxoUYCC8_jMLyKoDvnBfk9YIjX5MofrWnr4jKsKhw_F8frNIPtFC09IAxrE7Wx9Uy4yVXlulxfPslVDNTRyGc8M2NMCin/s1600/DSCN6856.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="476" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyl21AYV0-Z8_7TCHTvpkniGuVm3tfKyUKNjN4EnnydK5tpTkQxoUYCC8_jMLyKoDvnBfk9YIjX5MofrWnr4jKsKhw_F8frNIPtFC09IAxrE7Wx9Uy4yVXlulxfPslVDNTRyGc8M2NMCin/s640/DSCN6856.JPG" width="640" /></a></div>
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Due le PX esposte presso lo stand Vespa. Nel 2011 e nel 2012 Piaggio portò ad EICMA un solo esemplare. Un buon segno?<br />
Occorre registrare anche alcune variazioni. La prima è che uno dei due esemplari monta un bordoscudo dall'aspetto insolito: parrebbe verniciato in tinta alluminio; l'altro esemplare conserva invece il classico bordoscudo in plastica trasparente con una sottile lamina d'alluminio all'interno.<br />
Un'altra novità - presumo apprezzata - è la diversa consistenza dell'imbottitura della sella. Pare decisamente più morbida, dunque c'è da sperare che si riveli una buona sella per le lunghe percorrenze; con la vecchia imbottitura, rigida e compatta, questa si rivelava addirittura dolorosa dopo poche decine di chilometri percorsi.<br />
Una terza annotazione riguarda il ritorno agli ammortizzatori indiani a marchio «Escorts», scomparsi per qualche tempo e sostituiti da altri privi di marchi a vista.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9hiroAlus1KTSw-H-mx8rGm70SNfvWN0qia5gbcJRTD5QjL7gT2mOaHApig4j_KImffRa1CQhP0vDfMi2kjFcJwjWLQDswkaTg8-EZYif2D1kfz6O-Qf4rv8YH0xuHWcBRVNbopMkAhq6/s1600/DSCN6872.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="478" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9hiroAlus1KTSw-H-mx8rGm70SNfvWN0qia5gbcJRTD5QjL7gT2mOaHApig4j_KImffRa1CQhP0vDfMi2kjFcJwjWLQDswkaTg8-EZYif2D1kfz6O-Qf4rv8YH0xuHWcBRVNbopMkAhq6/s640/DSCN6872.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
Per accompagnare la presentazione della nuova «Primavera», quale coronamento dello stand, Piaggio ha inoltre scomodato alcuni esemplari esposti presso il Museo di Pontedera: la «98» del 1946, la «U» del 1953, ed una sfilata di «smallframe», fra cui la «90 SS», una autentica «Primavera», una «ET3» ed una «PK Automatica».<br />
<br />
Ad EICMA 2013 non è mancata quella che da alcuni anni è la vera antagonista del marchio Vespa. Ovviamente mi riferisco ad LML, che tuttavia si è presentata con uno stand piuttosto piccolo, vistosamente ridimensionato rispetto a quelli così «affollati» degli scorsi appuntamenti.<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-WIXlAtgt3EM/UoKpfx_shCI/AAAAAAAAIik/9Cr6SmNE7X4/s1600/DSCN6891.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="478" src="http://1.bp.blogspot.com/-WIXlAtgt3EM/UoKpfx_shCI/AAAAAAAAIik/9Cr6SmNE7X4/s640/DSCN6891.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
Nessuna novità di rilievo, infatti. L'unica innovazione presentata è la «Star automatica» nella nuova cilindrata di 151 cc.<br />
Visto lo scarso successo della versione 125, è difficile pronosticare un futuro roseo ed un mezzo che si confronta con una concorrenza spietata e che oltretutto non può vantare quelle peculiarità che hanno decretato il successo delle versioni a trasmissione manuale.<br />
La nuova 151 è stata accompagnata di alcune rivisitazioni di carattere estetico, a mio avviso ben poco riuscite. Colpisce, infatti, l'aspetto del nuovo nasello, piuttosto tozzo e con uno strano «retrogusto» cinese.<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-yZzXeALOrtA/UoKqVuQk8KI/AAAAAAAAIkI/tgJzR5Ls8Yo/s1600/DSCN6904.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="478" src="http://4.bp.blogspot.com/-yZzXeALOrtA/UoKqVuQk8KI/AAAAAAAAIkI/tgJzR5Ls8Yo/s640/DSCN6904.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
Le Star col cambio manuale, rappresentate da alcuni esemplari, sono le stesse di sempre; si segnala l'adozione delle peculiarità delle serie «Evoluzione» (indicatori di nuovo disegno, tachimetro con spia del folle, ecc.) su tutto il resto della gamma.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVgVTEnkOUToQcSARLy2ETnq3gRjulbIeD1PrXXCNdz46ayLzK-AF-fI7NDJIb0Z1FRHNMapnyZ6FW0LBLXESGhRgImeP1XKIbUan3PP83YQ3tbJgDAyjMFX1N85_U0TNCFEGQEqOuN07R/s1600/DSCN6909.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="478" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVgVTEnkOUToQcSARLy2ETnq3gRjulbIeD1PrXXCNdz46ayLzK-AF-fI7NDJIb0Z1FRHNMapnyZ6FW0LBLXESGhRgImeP1XKIbUan3PP83YQ3tbJgDAyjMFX1N85_U0TNCFEGQEqOuN07R/s640/DSCN6909.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
Colpisce un po' di trascuratezza per gli esemplari esposti, come la mancanza di alcuni cappucci sul contatto elettrico sul selettore del cambio, la manopole montate male, i bordiscudo ammaccati o come le pedivelle inclinate verso il basso, sintomo di imperfetto assemblaggio degli organi meccanici che permettono l'avviamento a pedale. Dettagli anomali per una vetrina di questa importanza e, forse, termometro di uno slancio decaduto: siamo piuttosto lontani dalla copiosa ondata di colori, combinazioni ed accessorio cui LML Italia ci ha abituato nel corso degli anni.<br />
<br />
Non resta che attendere la prossima edizione, confidando in qualche novità, sperando che sia «compiutamente vespistica», ovvero che sappia soddisfare gli appassionati più esigenti.<br />
<br />
<a href="https://plus.google.com/photos/107748526092519785648/albums/5945498783101763777" target="_blank">Clicca qui per visualizzare altre foto da EICMA 2013</a>Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7036238067269104777.post-59080218543210125812013-10-14T20:41:00.002+02:002014-09-08T10:11:52.174+02:00Iscrizione al registro storico FMI: piccolo vademecum<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBAZbvpaRFv8hpCpcns6cdg7oil6m7WuF0suUKWkm0x42ZgaioaDk5tQC04UrpN7dXH3_S7QpyMCh51L_TiU515kC_iS7OtI7iqCg2PAHGx2UDvSaMgr8JBTWnHsFxzuypUmQYKhSzex0/s1600/fmi.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBAZbvpaRFv8hpCpcns6cdg7oil6m7WuF0suUKWkm0x42ZgaioaDk5tQC04UrpN7dXH3_S7QpyMCh51L_TiU515kC_iS7OtI7iqCg2PAHGx2UDvSaMgr8JBTWnHsFxzuypUmQYKhSzex0/s1600/fmi.jpeg" height="252" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
In un'epoca nella quale l'interesse per i mezzi storici è in continua crescita, a volte sotto l'influenza di precisi vincoli legislativi, molti appassionati decidono di affrontare l'iter burocratico disposto da associazioni di rilevanza nazionale al fine di iscrivere il proprio veicolo ad uno dei cosiddetti «Registri Storici».<br />
Non è il momento di soffermarsi sulle ragioni della scelta, la quale – come detto poco sopra – può essere obbligata. Basti considerare le ordinanze «anti inquinamento» emanate da alcuni amministratori locali. Ma non solo: anche per procedere con la reimmatricolazione e la reiscrizione al PRA occorre seguire una procedura apposita, nella quale chi gestisce il Registro Storico assume il ruolo di «certificatore», pronunciandosi sulla rilevanza storica del mezzo, sul suo ottimale stato di conservazione (oppure sulla qualità degli interventi di ripristino effettuati) e sulla veridicità di taluni dati tecnici che poi verranno eventualmente riportati sulla carta di circolazione.<br />
Prendiamo ora in esame quelle che sono le procedure previste dalla Federazione Motociclistica Italiana (FMI). E' opportuno qui ricordare che leggi ed ordinanze in vigore nel nostro paese fanno riferimento ai registri storici riconosciuti dal Codice della Strada (art. 60, punto 4), che così recita:<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
Rientrano nella categoria dei motoveicoli e autoveicoli di interesse storico e collezionistico tutti quelli di cui risulti l'iscrizione in uno dei seguenti registri: ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI.</blockquote>
<br />
Per il settore motociclistico, dunque, sono solo due i registri competenti: quello ASI e quello FMI.<br />
<br />
Trattiamo quest'ultimo. La modulistica da compilare per la richiesta d'iscrizione non risulta particolarmente complessa, tuttavia qualche punto in particolare può procurare qualche difficoltà.<br />
<br />
Vediamo di valutare quali dati sono necessari e come essi possano essere reperiti. Le indicazioni qui riportate hanno lo scopo di chiarire alcuni aspetti, ma non costituiscono - ad eccezione di esplicite citazioni - un pronunciamento da parte di FMI. Per questo, al fine di una positiva conclusione dell'iter, è raccomandabile approfondire eventuali questioni ambigue o anomale prendendo contatti con un esaminatore FMI.<br />
<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<b>Due distinte pratiche</b><br />
<br />
<div>
Occorre partire da una prima distinzione. A seguito dell'entrata in vigore del decreto legge n. 17 Dicembre 2009, FMI ha definito due diverse pratiche, ognuna delle quali si riferisce a casistiche ben distinte.<br />
<br />
Recitano così le prescrizioni riportate sul sito web <a href="http://www.federmoto.it/">www.federmoto.it</a>:<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b>Pratica A.</b> Motoveicoli muniti di regolare libretto di circolazione nazionale e targa e mai dismessi dalla circolazione o motoveicoli radiati d'Ufficio dal PRA, purché muniti di regolare libretto di circolazione;</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<b>Pratica B.</b> Motoveicoli non muniti di regolare libretto di circolazione nazionale (radiati d'Ufficio dal PRA privi di libretto di circolazione, cancellati dal PRA per custodia in area privata, demoliti, nuovi mai immatricolati, di importazione estera, di origine sconosciuta, ecc.).</blockquote>
<br />
Riportiamo, per completezza, anche il dettaglio degli adempimenti necessari all'ottenimento dell'iscrizione al Registro Storico. Dal <a href="http://www.federmoto.it/home/moto-depoca/registro-storico.aspx">sito FMI</a>:<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b>Procedura A: </b><br />
<ul>
<li>tesserarsi alla FMI richiedendo Tessera Vintage, mediante un moto club oppure online, ed allegare copia della tessera; </li>
</ul>
<ul>
<li>stampare il modello A, per la richiesta d'iscrizione al Registro Storico Nazionale ed il rilascio del Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica, compilarlo in ogni sua parte; </li>
</ul>
<ul>
<li>effettuare il versamento della quota di euro 50,00 sul conto corrente postale 29889037 intestato a Federazione Motociclistica Italiana (indicando nella causale "richieste d'iscrizione al registro storico") ed allegare l'originale della 'ricevuta'; </li>
</ul>
<ul>
<li>effettuare 9 fotografie a colori del motoveicolo su fondo uniforme di colore neutro (2 lato destro, 2 lato sinistro, 1 anteriore, 1 posteriore, 1 ravvicinata e leggibile del numero motore, 1 ravvicinata e leggibile del numero di telaio ed 1 del telaio a distanza di un metro in direzione della zona dove il numero di telaio è posizionato); tali foto, dovranno essere del formato 10X15 e stampate con metodo fotografico. Il motoveicolo va fotografato senza accessori (borse, parabrezza, portapacchi, bauletto, tappetino, ecc.) anche se di serie, come da schema esplicativo; </li>
</ul>
<ul>
<li>effettuare la copia del libretto di circolazione da cui siano rilevabili i dati tecnici e da cui si evinca che il richiedente sia l'ultimo intestatario, nonché copia del foglio complementare o del CDP (certificato di proprietà); in caso di passaggio di proprietà in corso occorre allegare copia del documento che lo attesti (documento provvisorio di circolazione) e copia di un documento d'identità; </li>
</ul>
<ul>
<li>nel caso trattasi di ciclomotore non provvisto di libretto di circolazione con intestazione, ma con certificato di conformità o privo anche di quest'ultimo, occorre allegare la dichiarazione di proprietà con copia di un documento d'identità;</li>
</ul>
Dopo aver eseguito quanto sopra indicato, il richiedente dovrà inviare la documentazione in busta chiusa ad uno degli esaminatori nazionali</blockquote>
<br />
<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<b> Procedura B</b><br />
<ul>
<li>tesserarsi alla FMI richiedendo Tessera Vintage, mediante un moto club oppure online, ed allegare copia della tessera; </li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<ul>
<li>stampare il modello B, per la richiesta d'iscrizione al Registro Storico Nazionale ed il rilascio del Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica, compilarlo in ogni sua parte; </li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<ul>
<li>effettuare il versamento della quota di euro 100,00 sul conto corrente postale 29889037 intestato a Federazione Motociclistica Italiana (indicando nella causale 'richiesta d'iscrizione al registro storico') ed allegare l'originale della 'ricevuta'; </li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<ul>
<li>effettuare 10 fotografie a colori del motoveicolo su fondo uniforme di colore neutro (2 lato destro, 2 lato sinistro, 1 anteriore, 1 posteriore, 1 ravvicinata e leggibile del numero di motore, 1 ravvicinata e leggibile del numero di telaio, ed 1 del telaio a distanza di un metro in direzione della zona dove il numero di telaio è posizionato, 1 ravvicinata e leggibile del numero di omologazione (nei casi in cui è presente sul telaio); tali foto, dovranno essere del formato 10X15 e stampate con metodo fotografico; il motoveicolo va fotografato senza accessori (borse, parabrezza, portapacchi, bauletto, tappetino, etc.) anche se di serie, come da schema esplicativo; </li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<ul>
<li>effettuare la copia di ogni documento (visura od estratto cronologico del PRA, certificato d'origine, ecc.) di cui si è in possesso (per i motoveicoli di cui si conosce il numero di targa è obbligatorio allegare copia dell'estratto cronologico); </li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<ul>
<li>compilare ed allegare la dichiarazione di corretta conservazione del motoveicolo (su apposita modulistica predisposta) e la copia di un documento d'identità, nonché una dichiarazione di proprietà (su apposita modulistica prediposta); </li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<ul>
<li>allegare, in originale, la dichiarazione dell'officina (su apposita modulistica predisposta) che ha eseguito i lavori, attestante quanto effettuato (recupero,ripristino,manutenzione,verifica, ecc.</li>
</ul>
Nel caso si conosca il numero di targa del veicolo è obbligatorio allegare estratto cronologico.<br />
<br />
Solo dopo aver eseguito quanto sopra indicato, il richiedente potrà contattare uno degli esaminatori nazionali per concordare quando portare in visione il motoveicolo ed effettuare la consegna dei documenti.<br />
<br />
Per i motoveicoli delle specialità Regolarità e Trial, al fine di velocizzare l'iter della richiesta, contattare esclusivamente l'esaminatore di specialità.<br />
<br />
Nel caso trattasi di motoveicolo radiato d'Ufficio dal PRA, munito di regolare targa e libretto di circolazione, occorre inoltre allegare la copia del libretto di circolazione; per questa casistica non è prevista la visione del motoveicolo, pertanto, dopo aver eseguito quanto sopra indicato, il richiedente dovrà inviare in busta chiusa, ad uno degli esaminatori nazionali presenti nell'apposito elenco consultabile sul sito federale, la predetta documentazione.</blockquote>
<br />
Vediamo ora di esaminare nel dettaglio i dati da inserire nei campi dei moduli.<br />
<br />
<br />
<b>SEZIONE I</b></div>
<div>
Si riferisce ai dati personali del possessore del veicolo.<br />
<br />
<br />
<b> DATI GENERALI E DI IMMATRICOLAZIONE (SEZIONE II, III) </b><br />
<ul>
<li><b>TARGA</b>: Da indicare se il veicolo ne è in possesso, oppure se è possibile documentarne l’identificazione (visura o estratto cronologico). </li>
</ul>
<ul>
<li><b>FABBRICA (Marca):</b> Si indica il nome commerciale del produttore. Nel caso dei veicoli Vespa, si indicherà semplicemente “Piaggio”, senza trascrivere per esteso la ragione sociale dell’azienda. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>TIPO (Modello):</b> Si indica il nome commerciale, ovvero quello con cui il veicolo era posto in vendita. Non bisogna indicare nomi o sigle dettagliate. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>ANNO DI COSTRUZIONE:</b> FMI prescrive la trascrizione dell’anno di costruzione, solo qualora questo sia documentato. Nel caso delle Vespa, sul web risultano facilmente reperibili degli elenchi dettagliati con gli estremi della produzione anno per anno, per svariati modelli prodotti. Molti esaminatori si avvalgono di questi dati, riportati anche su alcune pubblicazioni monografiche. E’ bene consultare comunque l’esaminatore cui ci si intende rivolgere. Diversamente si può interpellare Piaggio, richiedendo il certificato d’origine dell’esemplare in proprio possesso. (Per maggiori informazioni: <a href="http://www.it.piaggio.com/it_IT/news/richiesta_documenti.aspx">http://www.it.piaggio.com/it_IT/news/richiesta_documenti.aspx</a>). </li>
</ul>
<ul>
<li><b>ANNO 1°IMMATRICOLAZIONE: </b>Si intende l’anno di prima immatricolazione, se documentabile (carta di circolazione, visura o estratto cronologico). </li>
</ul>
<ul>
<li><b>ANNO DEL MODELLO:</b> Si intende l’ultimo anno di produzione. Questo dato deve essere inserito qualora l’anno di immatricolazione sia successivo al termine della produzione, al fine di documentare l’idoneità del mezzo in termini di età. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>NUMERO DI OMOLOGAZIONE:</b> Ove ricorra. Di norma è stampigliato in prossimità del numero di telaio. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>TIPO DI VEICOLO: </b>Per le «Vespa 50» - ad eccezione di alcuni modelli per l’estero che nel nostro Paese non possono essere considerati tali, si indica «CICLOMOTORE». Per tutti gli altri casi, sempre in ambito Vespa, occorre marcare «MOTOCICLO». </li>
</ul>
<ul>
<li><b>CATEGORIA: </b>FMI precisa che tale campo è di competenza dell’Esaminatore. Ad ogni modo per i veicoli Vespa vale quanto indicato per il punto precedente. </li>
</ul>
<br />
<br />
<b> DATI IDENTIFICATIVI (SEZIONE IV) </b><br />
<ul>
<li><b>N. DI TELAIO:</b> Indicare il numero di telaio, comprensivo del prefisso identificativo. Ad esempio, per la prima Vespa 50 prodotta, si indicherebbe «V5A1T 1001». </li>
</ul>
<ul>
<li><b>POSIZIONE NUMERO DI TELAIO:</b> Nel caso dei veicoli Vespa, occorre indicare «sulla scocca», in riferimento alla «scocca portante», caratteristica peculiare della famiglia Vespa. </li>
</ul>
<br />
<br />
<b> DATI TECNICI (SEZIONE V) </b></div>
<div>
<ul>
<li><b>MOTORE: TIPO E NUMERO: </b>Occorre trascrivere il numero di motore, comprensivo del prefisso identificativo, analogamente a quanto indicato per il numero di telaio. Qualora non siano presenti né targhette, né stampigliature, occorre scrivere «NON PRESENTE». </li>
</ul>
<ul>
<li><b>NUMERO TEMPI MOTORE:</b> Nel caso delle Vespa classiche, bisogna indicare «2». </li>
</ul>
<ul>
<li><b>TIPO DI COMBUSTIBILE: </b>Per tutti i modelli Vespa indicare «MISCELA». L’eventuale presenza del miscelatore automatico non comporta definizioni differenti. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>NUMERO CILINDRI:</b> Per tutte le Vespa – ovviamente – si riporta «1». </li>
</ul>
<ul>
<li><b>CILINDRATA TOTALE: </b>Si riporta la cubatura esatta del motore. Essa è indicata nella carta di circolazione, nel libretto di uso e manutenzione e nella scheda tecnica omologativa. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>ALESAGGIO/DIAMETRO:</b> Si intende il diametro interno di uno dei cilindri (nel caso delle Vespa, dell’unico cilindro). Questo dato è rilevabile dal libretto uso e manutenzione e dalla scheda tecnica omologativa. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>CORSA:</b> Si intende la corsa del pistone all’interno del cilindro; anche questo dato, strettamente correlato alla cilindrata ed all’alesaggio è rilevabile dal libretto uso e manutenzione e dalla scheda tecnica omologativa. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>POTENZA MASSIMA: </b>Compilare uno dei due campi: kilowatt (kW) oppure cavalli vapore (CV). Questo valore è riportato sulla carta di circolazione, ed è anche menzionato nel libretto uso e manutenzione e nella scheda tecnica omologativa. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>VELOCITA’ MASSIMA: </b>Questo dato è rilevabile dal libretto uso e manutenzione e dalla scheda tecnica omologativa. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>TIPO DI TRASMISSIONE:</b> Nel caso dei veicoli Vespa, ad eccezione delle versioni automatiche, occorre indicare «DIRETTA» (la ruota posteriore è calettata direttamente sul secondario del cambio). </li>
</ul>
<ul>
<li><b>TIPO DI CAMBIO:</b> Per ogni Vespa con cambio manuale, occorre indicare «AL MANUBRIO». </li>
</ul>
<ul>
<li><b>NUMERO DI RAPPORTI: </b>Indicare il numero di marce («3» o «4» a seconda del modello). </li>
</ul>
<ul>
<li><b>*RAPPORTO TOTALE: </b>Indicare il rapporto motore– ruota, rilevabile dal libretto di uso e manutenzione o dalla scheda tecnica omologativa. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>FRIZIONE:</b> Per tutte le Vespe con cambio manuale si indica «MECCANICA». </li>
</ul>
<ul>
<li><b>FRENO DI SERVIZIO:</b> Nel caso della maggior parte degli scooter Vespa si indica «MECCANICO». Il veicolo Piaggio Cosa ha invece un impianto frenante ibrido, perciò è corretto contrassegnare sia «MECCANICO – IDRAULICO». Lo stesso varrebbe per le Vespa con freno a disco anteriore, che tuttavia ad oggi non sono ancora iscrivibili al Registro Storico. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>FRENO DI STAZIONAMENTO:</b> Per tutte le Vespa, indicare «NO». </li>
</ul>
<ul>
<li><b>MASSA COMPLESSIVA:</b> Questo dato, che di norma è riportato esplicitamente sulla carta di circolazione, sul libretto uso e manutenzione oppure sulla scheda tecnica omologativa, è così definito: PESO A SECCO + PESO DEL CONDUCENTE + PESO DEL PASSEGGERO (entrambi nella misura convenzionale di 70 kg ciascuno). </li>
</ul>
<ul>
<li><b>TARA:</b> Questo dato, che di norma è riportato esplicitamente sulla carta di circolazione, sul libretto uso e manutenzione oppure sulla scheda tecnica omologativa, è così definito: PESO A SECCO + PESO DEL CONDUCENTE (nella misura convenzionale di 70 kg). Nota: il peso, nel caso dei veicoli classificati come motocarrozzette, deve essere documentato. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>LUNGHEZZA MASSIMA / LARGHEZZA MASSIMA / *ALTEZZA MASSIMA: </b>Questi dati di norma sono riportati esplicitamente sulla carta di circolazione, sul libretto uso e manutenzione oppure sulla scheda tecnica omologativa. Nota: sulle vecchie carte di circolazione questi valori sono espressi in metri, perciò è necessario operare la conversione in mm (1 m = 1000 mm). </li>
</ul>
<ul>
<li><b>NUMERO ASSI: </b>Per ogni Vespa, come per tutti i veicoli a due ruote, si indica «2». </li>
</ul>
<ul>
<li><b>INTERASSE:</b> Questo dato, talvolta definito come «PASSO», è solitamente riportato sulla carta di circolazione, sul libretto uso e manutenzione oppure sulla scheda tecnica omologativa. Nota: sulle vecchie carte di circolazione questo valore è espresso in metri, perciò è necessario operare la conversione in mm (1 m = 1000 mm). </li>
</ul>
<ul>
<li><b>SOSPENSIONI:</b> Per tutti i modelli Vespa, indicare «SI». </li>
</ul>
<ul>
<li><b>MISURE PNEUMATICI:</b> Indicare la misura riportata sulla carta di circolazione. Nel caso dei veicoli Vespa, si tratta di misure in pollici: <br />• 3,50 x 8: Dalla Vespa «98» alle «Super» degli anni ’60, comprese le cosiddette «faro basso», e «struzzo», i modelli «VB1 », «VNA», «VBA», «VNB», «VBB». A queste si aggiunge la P150S, versione della PX progettata per i paesi asiatici.<br />• 2,75 x 9: Vespa 50 «V5A1», 50 «Special V5A2», 50 «Elestart V5A3», (rispettivamente le prime delle tre serie).<br />• 3,00 x 10: Vespa smallframe («Primavera», «ET3», «ETS», «90»., 50 «Special V5B1 e V5B4», ecc.).<br />• 3,50 x 10: Vespa «GS 150», «GS 160», «GL» (comprese le versioni estere «VGL», «VGLA» e «VGLB») e tutte le largeframe successive al 1965, compresa la PX, esclusa la già menzionata «Super».<br />• Fa eccezione la Piaggio «Cosa», equipaggiata con pneumatici 100/90 10.<br />N.B. Nel modulo «B» aggiornato il 7.02.2013 è comparsa la voce riguardante la misura dello pneumatico montato sull’eventuale sidecar.</li>
</ul>
<ul>
<li><b>RETROVISORE DESTRO:</b> Barrare se presente. <br />N.B. Cfr. direttiva comunitaria 2007-46-CE[4] Tutti i motocicli ed i ciclomotori in circolazione omologati a partire dal 18.7.1986 ed aventi velocità massima per costruzione inferiore o uguale a 100 km/h devono essere equipaggiati con un dispositivo retrovisore oppure due dispositivi retrovisori se aventi velocità massima per costruzione superiore a 100 km/h. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>DISPOSITIVO SILENZIATORE:</b> Il numero di omologazione/approvazione è solitamente riportato sulla carta di circolazione. Di norma, inoltre, è stampigliato anche sulla marmitta, qualora sia originale. Tale dato è ricavabile anche dalle schede tecniche omologative. </li>
</ul>
<ul>
<li><b>N.B. PER LA SOLA PROCEDURA B: </b>DISPOSITIVI SEGNALAZIONE VISIVA E ILLUMINAZIONE<br />PROIETTORE ABBAGLIANTE<br />PROIETTORE ANABBAGLIANTE<br />LUCE DI POSIZIONE ANTERIORE<br />LUCE DI POSIZIONE POSTERIORE<br />LUCE DI ARRESTO CATADIOTTRO POSTERIORE<br />DISPOSITIVO DI ILLUMINAZIONE TARGA<br />INDICATORE DI DIREZIONE ANTERIORE<br />INDICATORE DI DIREZIONE POSTERIORE<br />INDICATORE DI DIREZIONE LATERALE<br />CATADIOTTRO LATERALE<br />VETRI E RETROVISORI<br />PARABREZZA<br />VETRI LATERALI<br /><br />Trascrivere le sigle di omologazioni dei componenti qui elencati, qualora esse siano riportate sulle parti stesse. Nel caso di proiettori, fanali ed indicatori, le sigle sono solitamente impresse sui trasparenti / vetri di protezione.</li>
</ul>
<br />
<b>TIPOLOGIA </b><br />
<blockquote class="tr_bq">
<b> STRADA – SCOOTER</b> per tutti i veicoli Vespa e derivati, ad esclusione delle Vespa 50 (CICLOMOTORI SCOOTER) e delle eventuali versioni omologate come motocarrozzette (SIDECAR). </blockquote>
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L'asterisco (*) contrassegna i campi presenti nel solo modulo «B».<br />
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<b> Aggiornato alla revisione 07.02.2013 della modulistica FMI.</b><br />
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<i>Le indicazioni fornite sono consigli personali, la cui validità deve essere sempre verificata con l'esaminatore oppure col personale della Federazione Motociclistica Italiana. Mi scuso per eventuali imprecisioni. Consigli, correzioni ed integrazioni sono sempre ben accetti.</i></div>
Marco Benardihttp://www.blogger.com/profile/03415470323846237096noreply@blogger.com0